Confederazione

«Stalking in una relazione di coppia punibile con querela di parte»

È quanto chiede il COnsiglio degli Stati – Il Consiglio nazionale vuole invece il contrario, ossia che simili atti vengano perseguiti d'ufficio – Il dossier ritorna al Consiglio nazionale
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Ats
02.06.2025 17:16

Seppur d'accordo che lo stalking venga inserito nel Codice penale (CP) come reato specifico, il Consiglio degli Stati ha ribadito oggi che, in una relazione di coppia, un simile comportamento debba essere perseguito a querela di parte.

Il Consiglio nazionale vuole invece il contrario, ossia che simili atti vengano perseguiti d'ufficio. Ma per la maggioranza dei «senatori», sostenuti anche dal «ministro» di giustizia e polizia, Beat Jans, la vittima deve essere libera se denunciare o meno il suo persecutore, solitamente una persona dalla quale si sta separando.

Nel caso contrario, il perseguimento d'ufficio non farebbe che prolungare i contatti fra la coppia, quando invece uno dei due intende rompere i contatti con la controparte. Solamente la vittima può stabilire se la sua sicurezza o libertà è stata violata. In nessun caso si può avviare un procedimento penale contro la volontà della vittima.

Il disegno di legge descrive il reato come stalking (pedinamento, spionaggio, ripetuti incontri inopportuni sul posto di lavoro o a casa), molestie (regali, contatti ripetuti per telefono o e-mail, social network) o minacce (tentativi di intimidazione, aggressione, invasione di abitazioni o di proprietà). Non fa differenza se l'autore del reato agisce nel mondo reale o attraverso la tecnologia informatica.

Chiunque si renda colpevole di simili atti potrebbe venir punito, a querela di parte, con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.

Il dossier ritorna al Consiglio nazionale.