Swatch Group sotto indagine in Italia per sospette pratiche anticoncorrenziali

Swatch Group ha confermato oggi all’agenzia Awp che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato italiana (AGCM) ha effettuato ieri ispezioni presso le sedi dell’azienda nella Penisola, nell’ambito di un’indagine su presunte pratiche anticoncorrenziali.
Secondo l’AGCM, il gruppo orologiero con sede a Bienne sarebbe sospettato di aver imposto ai rivenditori italiani prezzi di vendita fissi, in particolare sui canali online. Le verifiche mirano a identificare una possibile violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che vieta gli accordi restrittivi della concorrenza.
Le notizie, anticipate da Ansa e AFP, indicano che anche il gruppo giapponese Citizen – proprietario, tra gli altri, dei marchi Frédérique Constant, Bulova, Vagary e Alpina – sarebbe coinvolto in pratiche analoghe e oggetto di ispezioni.
In una dichiarazione rilasciata ad Awp, un portavoce di Swatch Group ha confermato il sopralluogo dell’autorità italiana: «Le autorità hanno visitato la sede di Swatch Group Italia per ottenere informazioni relative a una possibile pratica non conforme alle procedure di determinazione dei prezzi dei nostri marchi Tissot Italia e Mido Italia. Il gruppo collabora pienamente alla procedura e intende fare chiarezza sulla potenziale violazione».
Secondo l’AGCM, Swatch Group e Citizen avrebbero monitorato i prezzi praticati dai rivenditori, applicando misure di ritorsione nei confronti di chi proponeva sconti. Su questo punto, il portavoce di Swatch non ha rilasciato commenti.
L’indagine è in corso e dovrà stabilire se le pratiche contestate abbiano limitato la concorrenza nel mercato orologiero italiano.