WEF

Zelensky a Lugano? Forse

Ignazio Cassis ha pianificato il vertice ticinese sull'Ucraina con il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba
© KEYSTONE / LAURENT GILLIERON
Red. Online
24.05.2022 19:20

Il 4 e 5 luglio prossimi il mondo guarderà Lugano: sulle rive del Ceresio, infatti, si svolgerà un'importante conferenza dedicata alla ricostruzione dell'Ucraina, Paese devastato dalla guerra. Il presidente della Confederazione e ministro degli Esteri Ignazio Cassis ha utilizzato il WEF di Davos per lanciare la conferenza e per pubblicizzarla. 

Questo pomeriggio, Cassis e il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si sono incontrati per pianificare il vertice. È da poco iniziata la conferenza stampa in cui i due politici spiegheranno quanto deciso. Il primo ministro ucraino Denys Schmyhal è collegato via video. 

Cassis, nell'aprire la conferenza stampa, ha elogiato il discorso del presidente Zelensky di ieri e ha affermato che l'Ucraina sta «dominando» a questo WEF.

Le delegazioni di circa 40 Paesi e ben 18 organizzazioni, nel frattempo, hanno confermato la loro partecipazione all'evento luganese. Il presidente Zelensky e il primo ministro Schmyhal, ha proseguito Cassis, saranno della partita. Da capire, però, in quale forma: se fisicamente o via collegamento.

Una sfida immensa

«Non dobbiamo farci illusioni: La sfida è immensa», ha affermato il presidente della Confederazione. «L'organizzazione della conferenza è compatibile con la neutralità della Svizzera, ed era stata pianificata da molto tempo. È un grande onore e una responsabilità tenere la conferenza nelle attuali circostanze».

Il primo ministro Schmyhal ha poi preso la parola, ma è stato presto interrotto a causa di un problema all'impianto di traduzione. Riprendendo il discorso, ha affermato: «Ricostruiremo i nostri villaggi e le nostre città, le nostre strade e le nostre imprese. Ciò riporterà la prosperità in Ucraina». Schmyhal si è poi detto grato agli «amici svizzeri» per l'aiuto fornito.

Attualmente i costi sono stimati in circa 600 miliardi di dollari, secondo Schmyhal. Nelle prossime settimane la Svizzera deciderà quanto e a quali condizioni contribuire. Lunedì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva accennato alla sua proposta di istituire un fondo di una coalizione di Stati pronti a dotarlo di fondi russi congelati.

«La Svizzera non si è ancora espressa su questo tema» e «darà la sua risposta quando sarà il momento», ha precisato Cassis. L'Ucraina sta già lavorando a un piano di ricostruzione per il Paese, ha da parte sua aggiunto il primo ministro ucraino. Il progetto riguarderà le infrastrutture, gli alloggi e la lotta alla disoccupazione e sarà presentato a Lugano.

La conferenza a Lugano

In un comunicato, il DFAE ha spiegato: «Concretamente, al centro dei dibattiti che si terranno a Lugano vi saranno il piano di ricostruzione e di sviluppo dell’Ucraina e i contributi apportati dai partner internazionali. L’ordine del giorno prevederà, in particolare, uno scambio sulle priorità, i metodi e i principi della ricostruzione e sulla configurazione che essa assumerà nei settori delle infrastrutture, dell’economia, dell’ambiente e della socialità. L’URC2022 comprenderà anche una parte concernente le donazioni ("pledging"). La conferenza verterà inoltre sulle riforme che possono essere implementate anche nella situazione attuale».

«La ricostruzione e il processo di riforma», ha evidenziato Cassis, «non sono in concorrenza tra loro, al contrario: l'Ucraina deve la resilienza dimostrata anche alle riforme già attuate. Il modo in cui avverrà la ricostruzione e le riforme che la accompagneranno sono importanti quanto le risorse impiegate».

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