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Acquisti nei giorni festivi? «Cala l’esodo verso l’Italia»

I rappresentanti del settore stilano un bilancio positivo dell’apertura dei negozi nel lunedì di Pentecoste – Radaelli: «Siamo riusciti ad attirare coloro che non sono andati in vacanza all'estero» – Ma l’inizio del 2025 è stato in chiaroscuro
© CdT/ Chiara Zocchetti
Mattia Darni
10.06.2025 06:00

È un bilancio positivo quello stilato dai commercianti del cantone sull’apertura straordinaria dei negozi di ieri, lunedì di Pentecoste. L’affluenza – sia di ticinesi, sia di turisti – nelle attività commerciali presenti sul territorio è infatti stata ottima.

«La giornata è partita molto lentamente: soprattutto alla mattina c’era poca gente per le strade di Lugano e, di conseguenza, anche nei suoi negozi», esordisce la presidente di Federcommercio Lorenza Sommaruga. «Nel pomeriggio, però, la città si è svegliata e numerose sono le persone che si sono recate nelle attività commerciali a fare acquisti».

Più tiepido si mostra invece Enzo Lucibello, presidente della DISTI, l’associazione dei distributori ticinesi. «È stata la tipica apertura festiva caratterizzata dal fatto che ancora diversa gente non sa che i commerci sono aperti nonostante siano ormai diversi anni che è così».

Costante durante tutto l’arco della giornata è stata l’affluenza al Parco Commerciale Grancia. «Siamo riusciti ad attirare coloro che non sono andati all’estero per il fine settimana e non sapevano che cosa fare», racconta il direttore Daniele Radaelli. «Ciò dimostra, ancora una volta, che se si dà la possibilità ai ticinesi di fare gli acquisti anche nei giorni di festa sul nostro territorio, la risposta è positiva e l’esodo verso l’Italia non è così marcato».

Un servizio per il territorio

Un’osservazione, quella di Radaelli, confermata anche dagli altri rappresentanti del settore. «La possibilità di tenere aperto durante i giorni festivi è un servizio che offriamo ai nostri clienti», precisa Lucibello. «In questo modo evitiamo che vadano all’estero a fare la spesa e, contemporaneamente, tratteniamo sul nostro territorio i turisti».

Già, perché oltre alla popolazione locale, numerosi sono i turisti che hanno approfittato dell’apertura straordinaria per il lunedì di Pentecoste. «La possibilità di tenere aperto durante i giorni festivi lancia un messaggio importante a livello turistico: fa capire che il Ticino è presente, disponibile e accogliente», sottolinea il direttore del Parco Commerciale Grancia.

Inizio ambivalente

Entrati ormai ufficialmente nel mese di giugno, è tempo di stilare i primi bilanci per il 2025. In chiaroscuro i risultati di questa prima parte dell’anno: da una parte ci sono realtà che hanno faticato, dall’altra, invece, attività commerciali a cui le cose stanno andando bene.

Tra chi ha passato un inizio di 2025 con il sorriso c’è il Parco Commerciale Grancia. A influire positivamente sono state alcune scelte strategiche effettuate dalla dirigenza. «Abbiamo un’offerta senza pari in Ticino: si può trovare di tutto in un’area relativamente ristretta. Vincente si è poi rivelata la politica del ‘‘solo da noi’’: vogliamo cioè proporre negozi che gli altri centri commerciali non hanno. Abbiamo infine deciso di diversificare la nostra offerta in modo tale che il Parco Commerciale non sia solo un luogo dove fare acquisti, ma si possa anche mangiare, fare sport e usufruire di un’interessante offerta d’intrattenimento», chiarisce Radaelli.

Qualche difficoltà l’hanno invece incontrata i membri di Federcommercio. «I primi mesi del 2025 sono stati piuttosto sotto tono, spiega Sommaruga. «Se penso in particolare alla mia attività: gennaio, febbraio e marzo sono stati difficili. Maggio, al contrario, si è dimostrato un buon mese: la speranza è che si continui sul suo slancio per il resto dell’anno». Di «grossa sofferenza», invece, parla Lucibello.

Le difficoltà del settore

Ma che cosa è a influire negativamente sul commercio ticinese? I fattori da prendere in considerazione sono molteplici: la forza del franco, la concorrenza sempre più forte (soprattutto dall’Italia) e la pratica crescente di fare acquisti online. «Non bisogna poi dimenticare che il commercio in Ticino è strettamente legato al turismo: se i numeri di quest’ultimo non sono soddisfacenti, i negozi faticano», evidenzia Lucibello.

«I commercianti ticinesi sono comunque proattivi e sanno ingegnarsi: sono quindi sicura che, come già in passato, anche in futuro sapranno far fronte alla difficoltà e trasformarle in nuove opportunità», precisa Sommaruga.

Strade prese d’assalto

A essere affollati, durante questo fine settimana lungo, non sono comunque stati solo i commerci ticinesi, anche le autostrade hanno dovuto fare i conti con un gran numero di utenti. Sabato mattina la coda al portale nord della galleria del San Gottardo era di venti chilometri e il traffico è stato congestionato per tutto il giorno sull’A2, in particolare tra Bellinzona e Melide. Anche la A 13 è stata bloccata per buona parte della giornata. Ieri, invece, la situazione è stata un po’ migliore, con i tempi di attesa che tra Quinto e Airolo hanno raggiunto i 40 minuti (ci sono stati fino a quattro chilometri di coda).

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