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«Ai Mondiali di calciobalilla per regalare al Ticino (e alla Svizzera) una medaglia»

Christian Pomponi rappresenterà il nostro Paese alla rassegna iridata che andrà in scena a Saragozza – «Negli anni Novanta il nostro cantone era il traino a livello svizzero, oggi è invece rimasto indietro ma sta cercando di recuperare il terreno perso»
Mattia Darni
19.06.2025 06:00

Ci sarà anche un po' di Ticino ai Mondiali di calciobalilla, in programma a Saragozza, in Spagna, tra il 23 e il 29 giugno. A rappresentare i colori della Svizzera nelle gare di singolo, doppio e doppio misto ci sarà infatti anche Christian Pomponi, luganese d'adozione classe '68. Il terzo posto ottenuto l'anno scorso ai Campionati svizzeri nei tornei di singolo e doppio gli sono valsi la convocazione alla rassegna iridata. Per lui si tratta di una prima e l'emozione è tanta.

«Sono contento. Da diversi anni faccio parte del circuito internazionale e gareggio in diverse città d'Europa: il Mondiale, però, è una cosa a parte, è il sogno di ogni giocatore di calciobalilla. Sto comunque vivendo bene l'avvicinamento al torneo: sono teso, ma non in maniera eccessiva».

Una questione di automatismi

Se dal punto di vista emotivo a regnare è la tranquillità, da quello sportivo a imporsi è la sicurezza nei propri mezzi. «Mi sono preparato tantissimo e ho potuto farlo sul modello di tavolo che utilizzerò durante la competizione: il Roberto Sport», spiega il nostro interlocutore. «Poi è chiaro, in un torneo del genere devi essere in grado di performare anche sui tavoli scelti dagli avversari; ma sono sicuro che saprò difendermi anche su quelli».

A questo punto, una precisazione è d'obbligo. Nei tornei internazionali sono ammessi solo cinque modelli di tavolo: oltre al già citato Roberto Sport, ci sono il Garlando, il Tornado, il Bonzini e il Leonhart. Si gioca quindi una partita sul proprio tavolo e una su quello dell'avversario in una serie al meglio delle cinque: chi vince tre partite si aggiudica la contesa. In caso, poi, si arrivasse "alla bella", si fa una sorta di tie-break tennistico: una pallina sul proprio tavolo, due su quello dell'avversario, due sul proprio e così via fino a quando non si ha un doppio vantaggio.

Particolare, se si pensa che il calciobalilla è un gioco nel quale si è confrontati con un avversario, è la metodologia di allenamento. «Ho disputato diverse gare, l'ultima delle quali tre settimane fa a Madrid dove ho vinto un Master 500», racconta il nostro interlocutore. «Da allora, però, mi sono allenato individualmente sul mio tavolo al quale passo almeno un'ora al giorno. L'80/90% della preparazione, difatti, si fa da soli: si provano i passaggi, le transizioni dalla difesa all'attacco, i tiri. Si tratta di allenare meccanismi la cui esecuzione deve essere automatica. Quando poi in gara ti trovi davanti l'avversario, adatti il tuo gioco, ma devi avere già nella testa e nel braccio diversi schemi».

Ad affiancare Pomponi nelle partite di doppio sarà il vallesano Egon Kuonen, mentre in quelle di doppio misto sarà la basilese Miriam Caviezel. Se però gli allenamenti si svolgono soprattutto individualmente, come si fa a trovare la sintonia giusta con il partner? «Più giochi con una persona, più il feeling cresce», spiega Pomponi. «Egon ed io ci conosciamo bene comunque e ognuno sa come gioca l'altro. Si tratta solo, prima delle gare, di stabilire alcuni punti per essere sulla stessa lunghezza d'onda durante l'incontro. Con Miriam, invece, la complicità sarà tutta da costruire».

Ben chiari gli obiettivi di Pomponi in terra spagnola. «Sto vivendo un ottimo periodo di forma: toccando ferro, ci sono dunque tutte le premesse per fare una medaglia sia a livello individuale, sia in doppio».

Gli inizi al bar

Pomponi si innamora del calciobalilla da giovane. «Come tanti ho iniziato giocando al bar: ai tempi quasi ogni esercizio pubblico aveva almeno un "footbalino". Negli anni Novanta ho quindi iniziato a fare le prime gare. Ricordo con piacere quel periodo: all'epoca, infatti, in Ticino c'era un movimento pazzesco».

Da allora, numerosi sono i successi inanellati da Pomponi (che l'anno scorso si è piazzato al 41. rango a livello mondiale): un campionato svizzero in doppio nel 1994, due campionati ticinesi in doppio, un campionato ticinese a squadre, quattro Coppe Ticino e un 5. posto in Champions League nel 2024 con la squadra di Napoli per la quale giocava in qualità di straniero.

Il percorso dell'atleta ticinese non è però stato regolare. Dopo gli esordi, all'inizio degli anni Duemila si prende una pausa di circa sedici anni, prima di tornare alle competizioni. «Sono tornato sui miei passi quando ho ritrovato gli amici di un tempo che mi hanno convinto a riprendere con l'attività agonistica. Ho così scoperto un mondo più professionale che trovo molto stimolante».

Numerose sono le ragioni per le quali Pomponi ama il calciobalilla. «Mi piace la competizione e amo la scarica di adrenalina che ti dà questo gioco». «Il "footbalino" ti permette di sfogarti sia a livello fisico, sia a livello mentale. Competere a livello internazionale, infine, ti permette di viaggiare, conoscere nuovi posti e fare nuove amicizie».

Un percorso lungo

Negli anni Novanta molto popolare alle nostre latitudini, oggi il calciobalilla è confrontato con una perdita di interesse: a risentirne è così anche il movimento ticinese. «Nel nostro Cantone siamo rimasti un po' indietro», osserva Pomponi. «Per fortuna adesso ci si sta attivando per tornare ai fasti del passato, quando eravamo il movimento trainante in Svizzera. Fuori dall'Europa vedo invece movimenti incredibili: federazioni e associazioni girano con i tavoli per le scuole allo scopo di promuovere questa attività».

La frattura che c'è in Ticino non è poi solo temporale (tra passato e presente), ma anche generazionale e di genere. «In effetti, alle nostre latitudini sono pochi i giovani che giocano a calciobalilla: c'è poco ricambio. I giocatori, poi, sono soprattutto uomini. Insomma, ci sarà da lavorare anche su questi due fronti».

Chi fosse interessato a questo mondo, comunque, nel nostro cantone può rivolgersi all'Associazione Table-Soccer Ticino (ATST). Costituita nel 2021, l'ATST è subentrata alla storica FTDF (Federazione Ticinese Dart Footbalino) attiva per oltre 30 anni dal 1989 al 2021.

«In un'epoca come quella attuale dominata dalla tecnologia, far scoprire ai giovani attività come il calciobalilla è importante: permette loro di ritrovare un certo senso di socialità», conclude Pomponi.

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