Salute mentale

«Aiuto mirato per i minorenni»

Presentato il messaggio del Consiglio di Stato sulla nuova pianificazione sociopsichiatrica – Il costo è di 5,7 milioni, con un potenziamento totale di 42 unità supplementari di personale – Prevista una presa a carico specifica per i pazienti più giovani
Presentata la nuova pianificazione sociopsichiatrica cantonale. © CdT/Chiara Zocchetti

«Quasi 6 milioni di franchi che consideriamo un investimento per il futuro». Con queste parole, oggi, il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) Raffaele De Rosa ha presentato il progetto di pianificazione sociopsichiatrica cantonale 2022-2025. Negli ultimi anni, ha chiarito De Rosa, «tutta la società ha conosciuto cambiamenti significativi. Si sono moltiplicati i fattori di stress e disagio, si è osservata anche una maggiore complessità dei casi e un aumento delle situazioni di crisi, accelerate anche dalla pandemia, che necessitano di un intervento tempestivo». Tutto ciò «impone nuove misure», a cui il Governo intende dare «una risposta adeguata e di qualità. Soprattutto per i giovani, ma non solo».

Pazienti aumentati
La nuova pianificazione sociopsichiatrica è stata concepita secondo una logica «che muove dalle principali fasi della vita», ossia quella dell’età evolutiva, quella della vita adulta e infine quella della senescenza. Concretamente, il messaggio approvato dall’Esecutivo propone interventi per 5,7 milioni, con un potenziamento totale di 42 unità supplementari di personale. In generale, ha evidenziato Daniele Intraina, direttore dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC), «negli ultimi otto anni il numero di pazienti all’OSC è aumentato del 30%: erano 7.700 nel 2013, sono diventati quasi 11 mila nel 2021».

E se i progetti più importanti contenuti nella pianificazione sono quattro, il piatto forte è sicuramente quello dedicato alla presa a carico dei minorenni che, per un motivo o per l’altro, hanno bisogno di cure sociopsichiatriche. «Un progetto che - ha spiegato De Rosa - risponde a un bisogno accertato sul territorio. Perché oggi l’offerta è inadeguata».

Il focus sui minorenni
Nel documento viene quindi prospettata la creazione di un’unità di cura integrata per minorenni che, si evidenzia nel messaggio governativo, «prevede la creazione di 10 posti letto per i giovani adolescenti che necessitano di un ricovero ospedaliero a causa della loro malattia». Ma non solo: «Il progetto mira inoltre a integrare le prestazioni stazionarie con un’offerta di ospedalizzazione a domicilio di 5 posti e con un ospedale di giorno pure dotato di 5 posti». Insomma, secondo il Consiglio psicosociale cantonale (che ha allestito la pianificazione), «questa nuova offerta permetterà finalmente di rispondere in maniera più consona alle necessità di questa fascia di popolazione».

Com'era e come cambierà
Già, perché oggi, in caso di necessità di una presa carico stazionaria, i minorenni devono essere ricoverati nelle cliniche psichiatriche per adulti, che però «non sono specializzate per questa casistica». In media «negli ultimi 4 anni si contano circa 60 ricoveri l’anno, con una durata media della degenza di circa 40 giorni», ha sottolineato il dottor Rafael Traber, direttore dei settori dell’OSC. A questi «si aggiungono un centinaio di pazienti minorenni ricoverati annualmente negli ospedali somatico-acuti con una diagnosi principale di natura psichiatrica».

Insomma, l’attuale assetto, che prevede la «convivenza tra minorenni e adulti, è inadeguato». E quindi il Governo ritiene «indispensabile attuare un’offerta stazionaria unica e specializzata a livello cantonale volta a migliorare la cura e la presa a carico dei giovani che necessitano di un soggiorno ospedaliero».

Per la nuova unità dedicata ai minorenni «il Governo ha quantificato in 35,5 unità a tempo pieno il personale necessario, per un costo totale lordo di 5,2 milioni», ha spiegato da parte sua il direttore della Divisione della salute pubblica, Paolo Bianchi.

Tempi e luoghi
Resta però da chiarire l’aspetto logistico, ossia dove ubicare la nuova unità. «L’esigenza di trovare una soluzione in tempi rapidi non permette la realizzazione di uno stabile dedicato o l’utilizzo di uno stabile esistente di proprietà del Cantone», viene precisato nel messaggio del Governo. Per questo motivo si sta «approfondendo la locazione di spazi in attesa della soluzione definitiva, che potrebbe delinearsi nel contesto della pianificazione del nuovo ospedale a Bellinzona». Sul fronte delle tempistiche, invece, il Governo precisa che «non è ipotizzabile disporre della nuova unità di cura prima di fine 2024 o inizio 2025».

I centri psicoeducativi
Un altro importante progetto contenuto nella nuova pianificazione riguarda il potenziamento dei centri psico-educativi (oggi ne sono presenti tre sul territorio cantonale, a Gerra Piano, Lugano e Stabio), che accolgono bambini compresi tra i 2 e i 12 anni. Questi centri negli ultimi anni hanno registrato un aumento di ammissioni, ha ricordato Traber: se nel 2007 i bambini che frequentavano questi centri erano 99, nel 2018 sono stati 157 (+58%). Ecco perché l’Esecutivo propone di aprire un nuovo centro nel Luganese e di potenziare quelli di Gerra Piano e di Stabio, nonché di avviare un nuovo progetto nelle Tre Valli.

Si pensa anche agli anziani
Infine, un altro importante progetto riguarda un’altra fase della vita. Alla luce dell’invecchiamento della popolazione, il Governo propone di potenziare il Servizio di psichiatria geriatrica territoriale dotandolo di due équipe territoriali autonome (una per il Sopraceneri e una per il Sottoceneri), dotando il servizio di 5,5 unità a tempo pieno in più.

«Una necessità»
In conclusione, il Governo nel messaggio spiega di ritenere che quanto proposto «possa essere letto come una chiara risposta a bisogni scoperti e a un miglioramento delle prestazioni offerte ai cittadini e alle cittadine in situazione di disagio del nostro Cantone». L’Esecutivo si dice sì «consapevole che l’aumento di costi previsto è significativo, ma ricorda che praticamente tutte queste spese sono relative all’Unità di cura integrata per minorenni, che è una necessità sentita da molti anni nel nostro Cantone». La nuova pianificazione, insomma, ha ribadito De Rosa, «rappresenta una risposta concreta ai bisogni dei cittadini più vulnerabili e delle loro famiglie». Non solo. «È un investimento fondamentale anche nell’ottica di prevenire costi sociali futuri».