L'intervista

Alain Scherrer e il ricordo di Marco Borradori

Non è Festival del Cinema senza quattro chiacchiere con il sindaco di Locarno, intervistato lo scorso anno proprio assieme al compianto Marco Borradori
© CdT/Mattia Sacchi
Mattia Sacchi
03.08.2022 19:00

Come ogni anno, non è Festival del Cinema senza quattro chiacchiere con il sindaco di Locarno, Alain Scherrer. Lo abbiamo intercettato poco prima dell'inaugurazione ufficiale di Locarno75, chiedendogli innanzitutto che cosa si provi a vivere, finalmente, una kermesse senza restrizioni: «Sono felicissimo», esordisce Scherrer. «Si riaccendono le luci di Piazza Grande e si torna a sognare assieme. Quando si guarda un film, ognuno vive il proprio mondo mentre la città torna a rivivere».

Quest'anno, Locarno soffia su 75 candeline. Un traguardo storico e importante. «Sono 75 anni di fatica, di lavori, di sfide che, direi, sono state vinte. Bisogna essere grati a tutti coloro che, in questi 75 anni, hanno contribuito a far crescere il Festival».

Un Festival che, da un lato, è stato sostenuto con forza dalla politica e, dall'altro, dai privati. «È un doppio, bellissimo segnale» sottolinea Scherrer. «Non posso che essere grato».

Quindi, il ricordo di Marco Borradori, il compianto sindaco di Lugano che, proprio un anno fa, pochi giorni prima della sua tragica scomparsa fu protagonista di un'intervista doppia con Scherrer: «Solo il nome di Marco mi provoca un sentimento difficile da descrivere. Quando un amico non è più con te, e Marco non era solo un collega ma soprattutto un amico, è un tuffo al cuore. Faccio fatica a parlarne».

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