Lavoro

Altri tagli del personale all’AGIE Charmilles di Losone

Tra licenziamenti e prepensionamenti gli impieghi cancellati dall’azienda dovrebbero essere una decina
© CdT/Archivio
Spartaco De Bernardi
27.04.2024 06:00

Nuovo colpo all’occupazione nel settore industriale del Locarnese. L’AGIE Charmilles di Losone, appartenente al Gruppo Georg Fischer, sta attuando un’ulteriore riduzione del personale. Gli impieghi cancellati dovrebbero essere una decina, tra licenziamenti e prepensionamenti. Lo conferma al Corriere del Ticino il sindacalista Marco Pellegrini, responsabile per il Sopraceneri dell’OCST. «Continua l’erosione di posti di lavoro già iniziata negli scorsi anni», rileva con amarezza Pellegrini, il quale è stato di recente contattato da due dipendenti dell’AGIE ai quali è stato proposto il prepensionamento. Sull’esatto numero di tagli il sindacalista non può pronunciarsi in quanto non ha ricevuto segnalazioni in merito.

Un biennio difficile

Come rammentato da Pellegrini, i tagli del personale all’AGIE Charmilles di Losone non sono purtroppo una novità di questi ultimi anni. Nel 2019 l’azienda meccanica aveva infatti notificato 16 licenziamenti. L’anno successivo i tagli avevano toccato altri 18 dipendenti. I tagli attuati in quel biennio avevano toccato personale sia con contratti a tempo indeterminato sia assunti con contratti a tempo determinato, ovvero interinali. I licenziamenti avevano suscitato la reazione del Partito socialista del Locarnese che aveva esortato i vertici aziendali affinché dimostrassero maggiore responsabilità sociale. Anche nel decennio precedente negli stabilimenti di Losone, dove lavorano circa 400 persone, si erano registrati licenziamenti e prepensionamenti. L’ultima importante ristrutturazione risale al 2009: aveva toccato una settantina di dipendenti lasciati a casa per far fronte alle difficoltà legate al mercato. Un mercato che risentiva in maniera importante dell’eccessiva forza del franco in rapporto alle altre monete.

I quaranta tagli sul Piano

La riduzione degli impieghi all’AGIE fa seguito a quella attuata dalla Solar Turbines Switzerland, ex Turbomach, con sede nel territorio di Locarno sul Piano. Riduzione della quale avevamo riferito su queste colonne nel mese di novembre dello scorso anno: tra quest’anno ed il 2025 sono previsti 31 licenziamenti, ai quali si aggiungono 9 prepensionamenti. Il personale ne era stato informato, appunto, lo scorso novembre, dopo che i vertici della ditta specializzata nella costruzione di turbine avevano avviato una consultazione con il Cantone. All’origine dei tagli vi è la volontà dei vertici aziendali di dislocare all’estero, segnatamente in Repubblica Ceca, parte delle attività produttive oggi svolte negli stabilimenti dove l’azienda impiega circa duecento persone.

Previsione nera confermata

Proprio in occasione dei tagli del personale alla Solar Turbines Switzerland, Pellegrini aveva previsto che i posti di lavoro a rischio nell’ultimo anno nel Locarnese erano un centinaio. «Purtroppo quella previsione si sta tramutando in realtà», osserva il sindacalista dell’OCST, il quale ribadisce come le cause di questa situazione difficile, se non critica, in cui si dibatte in particolare il settore industriale sono essenzialmente da ricondurre alla situazione congiunturale che stiamo vivendo in questo periodo: il costo delle materie prime subisce costanti rincari, i ritardi nelle consegne fanno lievitare il costo del prodotto finale ed i prezzi dell’elettricità sono schizzati alle stelle. Tutto ciò si assomma agli anni difficili della pandemia, dai quali alcune aziende sono uscite con le ossa rotte, così che il quadro è preoccupante. Migliori, invece, le prospettive per i settori della ristorazione e dell’albergheria, dell’edilizia e dell’artigianato che stanno tenendo.

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