Mobilità lenta

Anche tra bici e pedoni serve bon ton

Presentata la campagna di sensibilizzazione «Riguardami» che promuove la convivenza tra ciclisti e pedoni sui tratti sensibili – Inaugurata anche la pista ciclopedonale-Muzzano-Collina d’Oro – Claudio Zali: «Una buona infrastruttura invoglia a condividere la strada»
© Ti-Press / Samuel Golay
Valentina Coda
24.03.2022 18:56

La mobilità lenta continua a essere la chiave di volta nelle strategie per decongestionare la rete stradale e l’aumento di percorsi ciclopedonali sul territorio ne è la prova. Il successo di queste infrastrutture comporta però anche delle zone d’ombra, perché come ci si è posti il problema di pacifica convivenza tra automobilisti e biciclette sulle strade normali, adesso iniziano a presentarsi anche problemi di convivenza tra pedoni e ciclisti. Non a caso la presentazione della campagna di sensibilizzazione «Riguardami» del Dipartimento del territorio (DT), che invita queste due categorie di utenti al rispetto reciproco, ha avuto luogo sulla pista ciclopedonale Muzzano-Collina d’Oro (Piodella), una delle tratte cantonali ritenute più sensibili.

Un marciapiede condiviso

La pista ciclabile (inaugurata oggi ma agibile già da 6 mesi), oltre a far parte della strada che collega Lugano con la zona del Piano del Vedeggio e il Malcantone nota per essere una delle più trafficate del cantone (e oggetto di gravi incidenti in passato), è in realtà un marciapiede condiviso tra biciclette e pedoni delimitato dal campo stradale grazie a una barriera di sicurezza che si snoda dalla zona della Piodella fino alla rotonda di Viglio. L’opera, lunga 1,2 chilometri, si era resa necessaria al fine di garantire maggiore sicurezza ai ciclisti in transito in quanto, in precedenza, il percorso ciclabile era incluso nella carreggiata stradale. «Pedalare in mezzo al traffico è una cosa, pedalare in una corsia dedicata dove occorre fare attenzione agli altri utenti di mobilità lenta è un’altra», ha precisato il consigliere di Stato e capo del DT Claudio Zali prima di snocciolare qualche dato interessante relativo agli spostamenti «lenti». Più nel dettaglio, in Ticino si è passati da una quota del 5% nel 2019 ad una del 6% nel 2020 sul totale dei movimenti delle persone. Un aumento, questo, che equivale in realtà a «un incremento del 20%, un dato importante – ricorda Zali – perché senza una buona infrastruttura le persone non sono invogliate a condividere la strada con un traffico che evidentemente pone loro dei giustificati timori di sicurezza».

Convivenza difficile

Per quanto riguarda la campagna di sensibilizzazione, anche la sindaca di Muzzano Verena Hochstrasser, il sindaco di Collina d’Oro Andrea Bernardazzi, il presidente della Commissione regionale dei trasporti del Luganese Filippo Lombardi e il capo Ufficio della mobilità lenta e del supporto Tiziano Bonoli hanno rimarcato come la convivenza tra pedoni e ciclisti (o con mezzi simili, come i monopattini) non è sempre semplice, soprattutto su quelle tratte dove per motivi di spazio non è possibile stabilire una netta separazione tra categorie di utenza. Pertanto, «Riguardami» vuole far presente come cortesia e sensibilizzazione reciproca siano vantaggiosi per tutti nell’usufruire con sicurezza gli spazi condivisi. A questo proposito, sulle tratte cantonali segnalate come sensibili sono state riprodotte sull’asfalto delle grafiche raffiguranti il logo della campagna, accompagnate da una cartellonistica che riporta alcune regole di «Bon ton ciclopedonale».

Un obiettivo «ambizioso»

L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sulle infrastrutture dislocate sul territorio ticinese. In particolare, la rete cantonale conta 360 chilometri di percorsi segnalati, l’obiettivo, sebbene «ambizioso», è quello di arrivare a 600 chilometri entro il 2030. Sul fronte Luganese si stanno eseguendo diversi interventi infrastrutturali tramite il Piano di viabilità del Polo e i Programmi di agglomerato: tra questi, oltre a quello della Piodella, anche la passerella sul Riana tra Agno e Bioggio, il percorso sul sedime del vecchio tram Lugano-Cadro-Dino e il futuro Ponte Spada.