Anziani, anche Balerna strizza l’occhio ai vicini
A Balerna si è deciso di riprovarci. Anche perché la cura degli anziani – oggi come pure in ottica futura – è un argomento più che mai d’attualità e di sicura importanza. Da più parti è riconosciuta la necessità di «fare rete» per quel che concerne le case per anziani. A Balerna, come detto, dopo un primo tentativo – mai concretizzatosi con Chiasso – andato in scena alcuni anni or sono, recentemente si sono mossi i primi passi per intraprendere nuovamente il cammino che porta all’unione d’intenti. E sullo sfondo, non va dimenticato, v’è anche un progetto di ristrutturazione dell’attuale casa per anziani.
Presa carta e penna, la capodicastero Socialità, sanità e problemi occupazionali Patrizia Cairoli-Riva si è rivolta ad ECAM – l’Ente case anziani del Mendrisiotto – agli Istituti sociali di Chiasso e alla Fondazione Parco San Rocco. L’obiettivo? Incontrarsi per discutere un’eventuale collaborazione, o messa in rete, del centro anziani di Balerna con i rispettivi istituti. «L’Esecutivo di Balerna – spiega Cairoli-Riva da noi interpellata – è convinto che sia giunto il momento di intraprendere i passi necessari per valutare le possibilità di partecipazione con le realtà presenti sul territorio». Insomma, la volontà è quella di aprire alle discussioni per, appunto, concretizzare la messa in rete.
«Da parte nostra – puntualizza – sentiamo il bisogno di mantenere l’identità della nostra casa per anziani, che è un bene importante per il Comune. Ma non possiamo dimenticare che, ad esempio, tutta una serie di spese possono essere più sostenibili se ci fosse una rete». Un tema, più che mai attuale, che a Balerna si è deciso di affrontare con la massima trasparenza. Oltre ad aver preso i necessari contatti con le altre realtà, «anche il personale della nostra struttura è stato messo al corrente».
Un’informazione che è avvenuta durante una serata voluta anche per presentare gli interventi di ristrutturazione della casa per anziani. Al via, dunque, gli incontri interlocutori.
Porte aperte
Daniele Caverzasio, membro di ECAM, ci conferma l’avvenuto contatto con Balerna. E accoglie positivamente la possibilità di instaurare un dialogo anche perché, sottolinea, «l’adozione di un modello basato sulla rete interdisciplinare, voluto fermamente anche dal Cantone, rappresenta una svolta strategica fondamentale, non solo per offrire un’assistenza efficace e personalizzata ma anche per garantire la sostenibilità finanziaria del sistema di cura a lungo termine».
Di più, un modello di questo genere – che punta all’integrazione e alla sinergia tra diversi attori – «oltre ad essere sostenibile dal punto di vista economico mira soprattutto a essere profondamente umano e personalizzato». Per Caverzasio, inoltre, «il lavoro di rete non è soltanto una strategia , ma un vero e proprio imperativo etico e sociale per garantire a ogni anziano la serenità e il benessere che merita nella terza età».
Messaggio ricevuto anche a Chiasso: «Ci incontreremo a breve per discutere quello che verosimilmente si era già intavolato negli anni scorsi – ci racconta il responsabile del Dicastero Istituti sociali della cittadina Stefano Tonini –. Oggi Chiasso ha un grande progetto in corso che riguarda la riqualifica di tutto il comparto destinato agli anziani». Anche per questo motivo, evidenzia il nostro interlocutore, «guardiamo al futuro consapevoli che la messa in rete delle varie realtà, anche secondo le linee del Cantone, è uno degli obiettivi principali per il settore».
Anche la Fondazione Parco San Rocco, come detto, figura nella lista delle realtà contattate da Balerna. Fondazione che – vista l’assenza, ieri, del direttore John Gaffuri – ha preferito non esprimersi.