Giustizia

Atti sessuali con allieve minorenni, sotto accusa un direttore di scuola

Arrestato un docente trentanovenne che dirigeva le Medie di Lugano Centro — Studenti e famigliari sono stati informati con una lettera dal Cantone: «Supereremo questo momento difficile» — Il consigliere di Stato Bertoli: «Se confermati, sono fatti gravissimi»
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L’accusa è pesante. A maggior ragione perché riguarda il direttore di una scuola, un trentanovenne cittadino svizzero nei confronti del quale è stato aperto un procedimento penale per atti sessuali con fanciulli. E nei confronti del quale, come sempre, vale il principio della presunzione d’innocenza. La notizia è stata confermata questo pomeriggio, con una nota ufficiale, dal Ministero pubblico e dalla Polizia cantonale. Gli accertamenti nei confronti del professore, nominato nei mesi scorsi direttore della Scuola media di Lugano Centro e attualmente sospeso, sono ancora nelle fasi iniziali. L’uomo, comunque, si trova già in carcere. Ci è finito lo scorso 7 settembre al termine dei primi interrogatori, poi la misura restrittiva della libertà è stata confermata dal giudice dei provvedimenti coercitivi.

Inchiesta complessa

A coordinare l’inchiesta è il procuratore pubblico Roberto Ruggeri, che dovrà far luce su questa storia. Cruciali, in tal senso, saranno le testimonianze di allieve ed allievi, così come eventuali messaggi scambiati sulle piattaforme digitali. Per adesso, comunque, vista la complessità dell’inchiesta, la necessità di tutelare le presunte vittime e il fatto che sono in corso ulteriori approfondimenti, le autorità giudiziarie hanno deciso di non rilasciare nessun’altra informazione. Possiamo solo aggiungere, stando a nostre fonti, che al centro delle indagini ci sono presunti atti sessuali compiuti con delle allieve minorenni. In passato, fra l’altro, il docente aveva svolto un lavoro di ricerca sul tema dell’educazione sessuale.

Tocca alla vicedirettrice

Nel frattempo, oggi, la Sezione dell’insegnamento medio del Cantone ha informato le famiglie delle allieve e degli allievi della sede di viale Cattaneo dell’apertura del procedimento penale a carico del direttore. Nella lettera, firmata dalla caposezione Tiziana Zaninelli, si parla di una notizia che «sconcerta, addolora e suscita legittime preoccupazioni». Una notizia che verosimilmente ha creato un certo subbuglio anche fra i corridoi della sede scolastica cittadina, la cui gestione è stata affidata alla vicedirettrice Federica Pedetti, «che ha mostrato grande serietà e capacità di affrontare questa situazione».

Un messaggio di speranza

«Tutti i docenti, dopo un naturale momento di sconforto, sono pronti a tornare nelle classi con la professionalità, l’attenzione e la cura che conoscete - rassicura l’autorità cantonale - e insieme al Consiglio di direzione sono pronti ad ascoltare e accompagnare le allieve e gli allievi. Ancora una volta la scuola mostrerà di saper essere centro di valori che superano le situazioni più difficili. Restiamo accanto - conclude Zaninelli - al Consiglio di direzione, ai docenti, alle allieve e agli allievi e alle famiglie con tutto l’aiuto che sarà necessario perché la scuola possa continuare nella quotidianità così scossa in questo momento».

Situazione sotto la lente

Anche il direttore del Dipartimento Cultura Educazione e Sport Manuele Bertoli, da noi raggiunto, si è detto sconfortato da quanto emerso: «La notizia è evidentemente molto triste, perché, se confermati dal procedimento penale in corso, si tratta di fatti gravissimi. La nostra vicinanza è naturalmente prima di tutto espressa alle vittime. I servizi del mio dipartimento hanno incontrato i docenti della sede e le famiglie sono state avvertite con una lettera. Per il momento - ha concluso il consigliere di Stato - la situazione nell’istituto sembra relativamente tranquilla, ma sarà tenuta sotto controllo costantemente».

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