Locarno

«Azione Cartoline» in Piazza Grande: «Abbiamo reso visibile il no all'indifferenza»»

Il gruppo di cittadine e cittadini che ha organizzato il flashmob di ieri, prima delle proiezioni dei film, ha preso posizione: «La neutralità non è equidistanza»
Red. Online
08.08.2025 10:06

Piazza Grande in piedi per Gaza. È stata una giornata particolare, ieri, al Locarno Film Festival. Prima la manifestazione pro Palestina, poi – prima dell'inizio delle proiezioni dei film – un momento di silenzio per riflettere su quanto sta accadendo nella Striscia. Il gruppo di cittadine e cittadini, «apartitico e aconfessionale», che ha organizzato il flashmob, denominato «Azione Cartoline», ha preso posizione tramite un comunicato diffuso ai media ticinesi. «Ieri sera il Film Festival di Locarno, con le coraggiose parole di Giona Nazzaro, ha espresso la sua indignazione per la tragica sofferenza imposta alla popolazione di Gaza mediante la continua violazione dei diritti umani e gliene siamo molto grati» si legge.

E ancora: «Mediante le 5 mila cartoline distribuite alle entrate di Piazza Grande con la scritta STOP al genocidio e con una simbolica garza insanguinata anche il pubblico del Festival ha potuto esprimere la propria indignazione e solidarietà con le vittime civili di Gaza. Un minuto di silenzio per dire che le cittadine e i cittadini del nostro paese non possono assistere ogni giorno impotenti a quello che secondo gli specialisti, anche israeliani, e le più autorevoli organizzazioni internazionali definiscono come un genocidio perpetrato dal governo israeliano contro la popolazione civile palestinese».

Con l’azione delle cartoline, ribadisce il gruppo, «si è voluto rendere visibile il NO all’indifferenza e il NO all’inazione dei governi, a cominciare da quello svizzero, che in virtù del diritto umanitario internazionale di cui è custode, ha l’obbligo legale di adottare misure concrete per fermare tutti i crimini di guerra, ovunque avvengano. Per far cessare il genocidio, per imporre subito una vera apertura delle frontiere di Gaza agli aiuti umanitari e un cessate il fuoco immediato con la liberazione di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas e di tutti i prigionieri palestinesi detenuti illegalmente da Israele, non servono altre parole. Urgono interventi e sanzioni efficaci, già adottate per l’Ucraina, come il blocco dei rapporti militari, commerciali, bancari e culturali che favoriscono la attuale politica di Israele».

La neutralità, si legge nel comunicato, «non è equidistanza fra le ingiustizie dei carnefici e il dolore delle vittime, fra un carro armato e un bambino affamato. Se la barbarie non sarà fermata a Gaza, diventerà legittima ovunque: dire basta al genocidio significa anche prevenire un tragico futuro. Cosa risponderemo quando le prossime generazioni ci chiederanno "Cosa avete fatto durante il genocidio di Gaza?". Per non diventare complici di un massacro senza precedenti nella storia di questo secolo è dunque indispensabile continuare a far pressione, in tante forme e in tanti luoghi diversi, per costringere i governi ad agire. Le cartoline distribuite in un momento di condivisione culturale come il Festival sono un ennesimo segnale di indignazione, un modo fra i tanti per dire che non voltiamo la faccia dall’altra parte, per dire che la Svizzera deve uscire dal suo letargo e agire subito».