Mendrisiotto

Balerna, migranti separati in casa

Dall’estate 2026 i richiedenti l’asilo che terranno un comportamento sopra le righe all’interno dei centri federali alloggeranno in un’area separata – Il progetto pilota della Segreteria di Stato della migrazione verrà sperimentato nelle sedi di Pasture e di Flumenthal
Il progetto pilota durerà sei mesi e se si confermerà efficace verrà esteso a tutti i centri federali. © CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
17.12.2025 17:38

Arriva la stretta della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) sui richiedenti l’asilo che tengono un comportamento sopra le righe all’interno dei centri federali. A partire dalla prossima estate, nelle sedi di Pasture a Balerna e di Flumenthal nel Canton Soletta, verrà testato per sei mesi un modello di alloggio alternativo che prevede la separazione dei migranti indisciplinati in ambienti distinti e dotati di un dispositivo di sicurezza ad hoc. Una misura, questa, che se confermata permetterà alla SEM di rendere «meno rigido» il funzionamento degli ambienti comuni dei centri federali e quindi alleggerirne il carico di lavoro.

Resto della struttura off limits

Nelle aree separate saranno ospitati esclusivamente richiedenti l’asilo uomini e maggiorenni che con il loro comportamento compromettono il funzionamento del centro federale in cui sono accolti. In una nota stampa, la Segretaria di Stato della migrazione tiene a evidenziare che la stragrande maggioranza dei migranti ospitati si comporta «sempre in modo corretto». Tuttavia, esiste una minoranza di persone che adotta un comportamento sopra le righe e di conseguenza «compromette il funzionamento dei centri federali in maniera sproporzionata». Un aspetto che secondo la SEM rappresenta «un problema per gli altri richiedenti l’asilo e per il personale delle strutture, oltre a causare oneri considerevoli in termini di assistenza e di sicurezza in tutta la struttura».

Al netto del comunicato stampa, abbiamo interpellato la SEM per avere qualche informazione aggiuntiva e capire nel dettaglio come verrà articolato questo progetto pilota. Prima di tutto, i richiedenti l’asilo saranno ospitati nell’area separata (e con un’entrata dedicata) per «alcune settimane» e non potranno accedere al resto del centro federale, ma avranno comunque a disposizione lo stesso standard d'infrastruttura degli altri migranti, come ad esempio un dormitorio, il wc, la doccia, la zona soggiorno e la sala da pranzo. Il progetto pilota è nato per arginare quelle persone che non mantengono un comportamento adeguato. Ma quali sono, quindi, questi comportamenti meritevoli di uno spostamento? Ebbene, la SEM ci spiega che verranno trasferite le persone che «hanno avuto comportamenti violenti nei confronti di altri richiedenti l’asilo e dei collaboratori del centro o che hanno proferito minacce evidenti e gravi. Anche le persone che commettono intenzionalmente atti di vandalismo nei confronti del centro o dei suoi arredi possono essere alloggiate nella zona separata. Potranno essere presi in considerazione anche i comportamenti problematici al di fuori dalla struttura». Il progetto pilota, comunque, servirà anche per capire quale sia la durata ideale di questa collocazione in «ambienti separati con un dispositivo di sicurezza più importante», che stando alla SEM avranno una capienza di «alcune unità».

I due centri federali identificati per sperimentare questo nuovo modello di alloggio sono, come accennato in entrata, quello di Pasture a Balerna e quello di Flumenthal, nel distretto di Lebern. La SEM spera che con questa soluzione si renda possibile «un allentamento graduale delle misure di sicurezza all’interno dei centri federali e, se possibile, limitarle alle zone d’ingresso». Inoltre, è sul tavolo un’altra possibilità, ovvero quella di «adeguare anche l’infrastruttura e l’offerta assistenziale, così che i richiedenti l’asilo che si comportano in modo corretto possano vivere in un’atmosfera più serena e libera da eccessivi provvedimenti di sicurezza». Se tale modello – il cui costo oscilla tra i 200.000 e i 300.000 franchi per sede, come riferitoci dalla SEM – si confermerà efficace verrà esteso a tutti i centri federali, ma con la necessità di interventi di ristrutturazione.

Le reazioni della politica

L’annuncio del progetto pilota ha prontamente suscitato reazioni nel mondo politico. Quasi immediate sono state le repliche dei deputati ticinesi a Berna di Lega e UDC. «Perché invece di prevedere alloggi separati per gli asilanti violenti non vengono espulsi dalla Svizzera?» è una delle domande poste da Lorenzo Quadri in un’interpellanza al Consiglio federale. Il democentrista Piero Marchesi, tramite una mozione, chiede a Berna di «garantire che i costi legati alla sicurezza e alla gestione dei centri, inclusi eventuali progetti pilota come quello previsto ora, non gravino ulteriormente sui contribuenti». Gli fa eco il collega di partito Marco Chiesa, sollevando l’ipotesi di «introdurre il coprifuoco e la detenzione al fine di limitare in modo appropriato la libertà di movimento dei richiedenti l’asilo recalcitranti e delinquenti». È invece sottoscritta da 10 granconsiglieri del Mendrisiotto (primo firmatario Stefano Tonini) l’interrogazione indirizzata al Governo ticinese per chiedergli la sua posizione in merito al progetto per i migranti indisciplinati. «Il Consiglio di Stato ritiene che il mantenimento sul territorio di tali persone contribuisca effettivamente a migliorare la sicurezza pubblica, oppure condivide la preoccupazione che ciò rischi di normalizzare comportamenti inaccettabili e di aumentare i costi a carico della collettività?» è una delle domande poste.

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