La petizione

«Caro Locarno Film Festival, ridacci il vecchio schermo»

Consegnate 9.402 firme per la salvaguardia della struttura progettata nel 1971 dall’architetto Livio Vacchini - Luigi Pedrazzini: «È un’ipotesi sul tavolo che vogliamo discutere unitamente al rinnovamento di tutte le altre installazioni»
Michele Bardelli, Luigi Pedrazzini e Raphaël Brunschwig, © Ti-Press/Samuel Golay
Spartaco De Bernardi
13.09.2025 06:00

Un punto d’incontro i promotori della petizione ed i vertici del Film Festival di Locarno l’hanno già: l’amore smisurato per la kermesse cinematografica. Su quel punto d’incontro si cercherà, nelle prossime settimane e nei prossimi di costruire, un dialogo per individuare la soluzione migliore al riguardo dello schermo sul quale vengono proiettati i film in piazza Grande. O, meglio, sulla struttura che sorregge lo schermo. A chiedere al Festival di fare un passo indietro e di continuare ad utilizzare la struttura progettata dal compianto architetto Livio Vacchini, mandata in pensione quest’anno, sono i 9.402 firmatari della petizione lanciata lo scorso giugno. Petizione che ieri Michele Bardelli, primo firmatario e portavoce del comitato spontaneo promotore di questa iniziativa, ha consegnato nelle mani del vicepresidente del Locarno Film Festival Luigi Pedrazzini, accompagnato dal CEO Raphaël Brunschwig.

«Una mancanza di rispetto»

«Per noi è una questione di principio. La decisione di sostituire lo schermo ed il suo supporto progettato da Vacchini è una mancanza di rispetto per l’ecosistema architettonico di piazza Grande e soprattutto per la figura di Livio Vacchini. Non ci si è resi conto che si andava a toccare qualcosa di importante, un emblema dell’architettura ticinese, svizzera ed internazionale. Una struttura che si allinea agli edifici che circondano piazza Grande e che, tuttora ben conservata, non deve rimanere nei magazzini della Città» ha ribadito Bardelli, sottolineando la grande reazione collettiva che tale decisione ha sollevato e del dibattito che ne è scaturito, i cui echi si sono sentiti anche durante l’assemblea informativa di mercoledì scorso che il Film Festival ha voluto dedicare al pubblico (vedi CdT del 9 settembre). Dibattito che è destinato a proseguire.

Attese proposte concrete

«Il Festival ci ha ascoltati - ha ricordato ancora Bardelli -, ora ci aspettiamo che emergano delle proposte concrete. Diamo tempo al Festival fino al prossimo mese di ottobre per dare una risposta alla nostra richiesta». Un termine che il Film Festiv al difficilmente riuscirà a rispettare per fornire una posizione vincolante, ha ribattuto dal canto suo Pedrazzini. «Il nostro obiettivo è stato fin da subito quello della ricerca del dialogo. Obiettivo che perseguiamo tuttora proprio perché anche noi, come i firmatari della petizione, vogliamo bene al Festival e vi dedichiamo energie ogni giorno. Entro la fine dell’autunno vorremmo giungere ad una proposta grazie alla quale poter compiere le scelte migliori». E non solo per lo schermo - un suo eventuale recupero è un’ipotesi sul tavolo, ha affermato Pedrazzini -, ma anche delle altre infrastrutture del Festival che devono essere sostituite e che meritano maggior cura dal punto di vista architettonico rispetto a quanto avvenuto sino ad ora.

Municipio pronto a mediare

Da parte sua il Municipio cittadino, rappresentata dal vicesindaco Claudio Franscella, ha assicurato la sua piena disponibilità a favorire un confronto tra le parti per giungere ad una soluzione condivisa. Questo, ha rimarcato Franscella, fermo restando che la decisione finale compete al Film Festival.