«Cartello del grano in Ticino», per il Mulino di Maroggia non è affatto così

«In Ticino si è formato un cartello di mulini sotto forma di partnership». È pesante l'accusa di Marchés Équitables Suisse MÉS (Faire Märkte Schweiz), associazione che si batte per mercati più equi, trasparenti e concorrenziali. «Due aziende indipendenti si spartiscono il cantone, senza che la concorrenza sia in grado di guidare il mercato».
Il riferimento è alla partnership tra il Gruppo Minoteries SA (GMSA) e Mulino Maroggia SA. Una partnership che – si legge in una nota di GMSA del 3 giugno – comprende logistica, produzione e distribuzione. «I clienti potranno beneficiare di una scelta più ampia di prodotti, di una consegna semplificata e di un servizio più sostenibile. Le due aziende rimangono indipendenti».
Di che cosa si tratta?
Le consegne dei prodotti in Ticino saranno ora coordinate da un centro logistico comune a Maroggia, prosegue la nota. GMSA serve le regioni di Bellinzona, Riviera, Leventina e Grigioni di lingua italiana. Mulino Maroggia SA è responsabile per il Sottoceneri. «Il processo di ordinazione rimane invariato. Le consegne sono raggruppate, con tutti i prodotti di entrambi i partner in un'unica spedizione. I giri a vuoto si riducono. I veicoli e le linee di produzione vengono utilizzati meglio. La logistica è più efficiente e rispettosa dell'ambiente. La gamma di prodotti è stata ampliata».
Ma per il MÉS si tratta «di un cartello di fatto che determina il mercato dei cereali, impedisce la concorrenza e detta i prezzi». Il partenariato «porta a una maggiore complessità, non a una semplificazione, né per le aziende stesse, né per i clienti e i produttori (di grano, segale, farro e mais) coinvolti». L'associazione avverte che tali partnership possono ridurre la concorrenza, peggiorare i prezzi per i consumatori e gli agricoltori e indebolire l'offerta regionale, e «chiede il rispetto delle regole della concorrenza leale e la tutela dei panifici e dei piccoli produttori». Il timore è che il grande GMSA «elimini la concorrenza per poi posizionarsi come salvatore delle regioni concludendo partnership con i principali attori regionali».
Marchés Équitables Suisse fa quindi sapere che monitorerà gli ulteriori sviluppi e avvierà chiarimenti legali sulla portata di questa partnership. Questi ultimi mostreranno se è necessario presentare una denuncia alla Commissione della concorrenza (COMCO)».
La replica
«Sono totalmente stupito», commenta a caldo Alessandro Fontana, titolare del Mulino di Maroggia. «Non c'è alcuna spartizione della clientela. Ci siamo semplicemente resi conto che loro scendevano con il camion pieno da nord che poi tornava indietro vuoto, e noi viceversa. Abbiamo l'80% dei clienti in comune con GMSA, clienti costretti a ricevere due consegne distinte ogni settimana allo stesso punto di scarico. Possiamo fare meglio di così. Ecco perché ci siamo organizzati: loro tornando verso nord servono i nostri clienti con i nostri prodotti, il Mulino di Maroggia fa la stessa cosa per loro nel Sottoceneri, con i loro prodotti».
Il processo di ordinazione rimane invariato. Gli ordini continuano a essere effettuati all'azienda di riferimento abituale. Le consegne sono ora raggruppate, con tutti i prodotti di entrambi i partner, in un'unica spedizione, coordinate da un centro logistico comune a Maroggia. «Questo semplifica i processi e risparmia risorse, oltre a essere più rispettosa dell'ambiente».
Fontana precisa che «i contadini continueranno a portare il loro grano a Maroggia». Anzi, c'è di più. «Il pane Vallemaggia è quello più apprezzato dagli svizzero-tedeschi. Adesso le farine vengono macinate in Svizzera interna. Ma l'obiettivo a lungo termine è che venga prodotto interamente in Ticino. Il Mulino di Maroggia già ora ritira tutto il grano ticinese per la realizzazione dei nostri prodotti. Se riusciremo a mettere in atto progetti come questo, per la valorizzazione dei prodotti ticinesi, potremo incoraggiare i contadini a produrne di più. E, lo ricordo, si tratta di prodotti con valore aggiunto».
Il direttore del Mulino di Maroggia vuole aggiungere un'ultima considerazione personale: «Se più aziende degli stessi settori trovassero soluzioni virtuose e sostenibili per collaborare, ne approfitteremmo tutti. Forse val la pena ricordare che viviamo in un cantone congestionato dal traffico e su un pianeta che grida aiuto».