Che le isole di Agno non affondino

Il presidente della Ceresiana auspica la creazione di un "arcipelago" nella zona del golfo
La foce della Reuss, dove un'operazione del genere è già stata effettuata.
Red. Online
07.12.2015 04:55

AGNO - «Speriamo finalmente che anche il golfo di Agno susciti la necessaria attenzione e che si concretizzi il programma di rinaturazione, più volte promesso in passato con gli inerti proveniente dal cantiere della galleria Vedeggio Cassarate e purtroppo mai realizzato». È l'auspicio che formula Maurizio Costa, presidente della Società pescatori Ceresiana e della Sezione Agno bacino sud, a seguito del parere positivo del Municipio di Agno – come ha recentemente sottolineato il sindaco Mauro Frischknecht – al progetto volto a destinare il materiale di scavo per la costruzione della nuova rete tramviaria del Luganese e della circonvallazione Agno-Bioggio per il risanamento del fondale del lago e la creazione di isolotti affioranti così, da «rigenerare» il Ceresio dirimpetto ad Agno e Agnuzzo, con indubbi benefici anche per il patrimonio ittico. Messo sotto pressione da troppe parti, questa parte di lago necessita di interventi di riqualifica in grado di aiutare la natura a recuperare i suoi spazi.

Le cinque isole del Ceresio

L'idea di procedere servendosi degli inerti provenienti dai citati cantieri era stata presentata nell'estate 2014 dall'ingegner Attilio Gorla, capoprogetto del Piano dei trasporti del Luganese (PTL), nel corso di un incontro con le autorità comunali e cantonali, e si rifà a quanto eseguito tra il 2000 e il 2006 sul delta della Reuss con il materiale proveniente dal cantiere Alptransit e riprende alcuni concetti utilizzati nel 2006 e 2007 con il progetto di valorizzazione del fondale lacustre nel golfo di Lugano. In sintesi sul Ceresio sono previsti ben cinque isolotti di cui tre situati immediatamente di fronte alle attuali strutture turistiche (lido di Agno e campeggio), costituiti da una parte emersa con funzione ricreativa a vocazione balneare e di svago, e una parte sommersa destinata in ogni caso alla riqualificazione naturalistica. Altre due isole emergeranno dalla parte opposta del golfo di fronte ad un'area naturale protetta, saranno circondate da zone di bassi fondali (dove sarà comunque essenziale garantire una circolazione costante della corrente che permetta all'acqua di non ristagnare e riscaldarsi) e dovranno servire principalmente ad ospitare fauna e flora lacustre. Queste ultime presenteranno dunque una valenza unicamente ecologica con nuove aree a canneto, crescita spontanea di vegetazione in modo da dar vita a rifugi e zone ideali per la riproduzione ittica. «Quanto si vorrebbe concretizzare ad Agno – ribadisce il presidente della Ceresiana – si riallaccia a un progetto che si voleva già attuare anni fa con l'obiettivo di risanare i fondali del golfo in parte compromessi da decenni di inquinamento, usando il materiale proveniente dallo scavo della galleria Vedeggio-Cassarate: un'idea senz'altro interessante ma che poi venne abbandonata in tempi recenti per via della eccessiva presenza tra sabbia e sassi, di residui di esplosivi utilizzati per la costruzione del tunnel».

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