Ticino

Cima Norma verso la riapertura della fabbrica di cioccolato di Dangio-Torre

Dopo mesi di lavori e preparazione, il marchio storico si avvicina al ritorno della produzione nel sito originario – E intanto tutto pronto per i panettoni in collaborazione con Peverelli
Mattia Sacchi
15.12.2025 06:00

«Con la facciata ora pienamente riportata al suo splendore originale entriamo in una nuova fase del progetto. La recente domanda di costruzione per gli spazi di produzione del cioccolato segna una tappa fondamentale: ci avvicina al riavvio della produzione proprio all’interno del Palazzo Cima Norma, esattamente dove il cioccolato veniva prodotto oltre un secolo fa». Abouzar Rahmani, CEO di Chocolat Cima Norma SA, riassume così il momento che sta vivendo lo storico marchio di Dangio-Torre, arrivato a un punto di svolta dopo mesi di lavori, annunci e preparazione operativa.

Dopo le anticipazioni pubblicate la scorsa settimana dal Corriere del Ticino, il dato nuovo è che il cantiere entra ora in una fase esecutiva sempre più concreta. La facciata in stile primo Novecento è stata completata e restituita alla sua immagine originaria, mentre all’interno del palazzo storico si lavora agli spazi destinati alla produzione. Un adeguamento tecnico che permette di riportare il cioccolato dentro la fabbrica simbolo, evitando soluzioni temporanee o delocalizzazioni. «Non stiamo riaprendo un marchio in astratto», ribadisce Rahmani. «Stiamo riattivando un luogo preciso, con una storia precisa, e questo comporta scelte più complesse ma anche più coerenti».

In parallelo al cantiere, il rilancio passa anche dai prodotti, sviluppati nei laboratori FoodYoung di Balerna con il contributo del maître chocolatier francese Edouard Morand. Il lavoro è partito dalle ricette storiche conservate negli archivi di Cima Norma, affrontate non come un patrimonio da replicare, ma come una base da rimettere alla prova. «Non volevamo fare un’operazione di facciata», spiega l’imprenditore. «Siamo tornati sulle ricette una per una, cercando di capire cosa funzionava allora e cosa ha senso oggi. Alcune sono state corrette, altre semplificate, altre ripensate». Un percorso fatto di test, assaggi e aggiustamenti successivi, con l’obiettivo di mantenere una continuità riconoscibile senza trasformare il passato in un esercizio di stile.

Da questo lavoro prende forma la «Fabbrica Edition», pensata come primo segnale concreto del ritorno alla produzione. Più che una nuova linea, è una selezione che recupera alcuni riferimenti storici del marchio e li rimette in circolazione con un approccio misurato. Nomi come Normandina, Gianduja o Mirana riemergono dagli archivi non come esercizi di nostalgia, ma come elementi da verificare nel presente. Accanto a questi, una serie di praline in formato stick completa l’assortimento iniziale, volutamente contenuto. «La Fabbrica Edition nasce per questo. Non per stupire, ma per ristabilire un contatto con quello che Cima Norma è stata davvero. È un modo per rientrare in produzione con gradualità, senza accelerazioni inutili».

Il legame con il territorio si traduce anche in una collaborazione mirata per il periodo natalizio. Cima Norma ha scelto di affiancarsi alla Panetteria Peverelli di Bellinzona, realtà storica fondata alla fine dell’Ottocento e tuttora a conduzione familiare, per una linea di panettoni realizzati a partire da ricette condivise. «Con Peverelli condividiamo una cultura artigianale che parte da lontano», spiega il CEO dell’azienda. «È una collaborazione che nasce in modo naturale e che parla ticinese».

Sul fronte commerciale, il marchio torna progressivamente a essere visibile anche fuori dai confini cantonali. È stata aperta una boutique pop-up a Monte Carlo, mentre lo store online consente ora la spedizione dei prodotti in tutta la Svizzera. Sono inoltre in corso discussioni avanzate per una presenza strutturata anche in Ticino attraverso un grande partner della distribuzione. «Monte Carlo è un segnale di riposizionamento internazionale. Ma per noi è altrettanto importante costruire una distribuzione solida a casa nostra, con tempi e modalità coerenti».

Cima Norma guarda anche oltre oceano. Da due anni il marchio è presente in California grazie alla collaborazione con Urth Caffé, per la fornitura di creme alla nocciola e al pistacchio. Per questo Natale è previsto il lancio di una tavoletta «Dubai style» sviluppata insieme al partner americano: «Sarà un prodotto di eccellenza, con i prodotti di più alta qualità sul mercato. Siamo molto fieri di questo progetto».

Il calendario dei prossimi anni è già tracciato. Nel 2026 sono previste l’apertura ufficiale della fabbrica e del museo dedicato alla storia del cioccolato, oltre a una nuova boutique a Zurigo. A seguire, tra il 2027 e il 2030, il progetto di ospitalità alpina legato al mondo Cima Norma. «Questo progetto non si esaurisce con la riapertura», conclude Rahmani. «Stiamo costruendo qualcosa che possa durare nel tempo, partendo da Dangio-Torre ma con uno sguardo più ampio».

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