Ticino

Circonvallazione Agno-Bioggio: «Un risparmio che costa caro al territorio»

L'Associazione LEA dichiara di aver preso atto «con preoccupazione» del nuovo tracciato presentato dal DT: «Dove prima si parlava di gallerie e ritrovata qualità di vita, oggi ci si ritrova con lunghi tratti di strada in superficie»
©Gabriele Putzu
Red. Online
06.06.2025 08:25

La circonvallazione Agno-Bioggio continua a far discutere. «Un progetto che, a quanto sembra, ha subito una «cura dimagrante» imposta da ragioni finanziare, e che ha lascia pesanti conseguenze sul piano ambientale e paesaggistico». Parole, queste, dell'Associazione LEA (Libertà, Energia, Ambiente) che in una nota stampa dichiara di aver preso atto «con preoccupazione» del nuovo tracciato della circonvallazione Agno-Bioggio presentato negli scorsi giorni dal Dipartimento del territorio. 

«Dove prima si parlava di gallerie e ritrovata qualità di vita, oggi ci si ritrova con lunghi tratti di strada in superficie», denuncia l'associazione, sottolineando come l'infrastruttura rischi di sfregiare un territorio già fragile e compromettere la vivibilità di buona parte del Malcantone. 

«Il Dipartimento del territorio durante la presentazione ha tagliato corto sottolineando che questo "è l’unico progetto che ci possiamo permettere". Ma davvero possiamo permetterci di compromettere la qualità di vita di chi vive in questa regione?», si domanda LEA, secondo cui «su questi temi non si può parlare di riduzioni dei costi, perché sono investimenti «orientati al futuro».      

L'associazione, tuttavia, non contesta la necessità dell'opera, riconoscendo anzi che da tempo ci si batte per trovare soluzioni efficaci alla mobilità. LEA, però, rimanda al mittente l'idea che l'unica via percorribile sia quella che «sacrifica l’ambiente e il paesaggio sull’altare dei conti pubblici». Soprattutto quando da anni si promettono infrastrutture «al passo coi tempi», rispettose e sostenibili dell’ambiente.

In questo contesto, l'associazione esprime pieno sostegno ai Comuni del Malcantone coinvolti nel tracciato. Le preoccupazioni sollevate nella nota stampa, secondo l'associazione, sono «legittime» e ignorarle significherebbe «minare ulteriormente la fiducia tra istituzioni e cittadinanza»

«L’ambiente, la qualità di vita e la valorizzazione del territorio non sono una voce di bilancio da tagliare, bensì il bene comune su cui si costruisce il futuro delle nuove generazioni», afferma a tal proposito il presidente LEA Christian Fini. «A nostro modo di vedere, il progetto va rivisto con coraggio e visione. Se continuiamo a privilegiare solo ciò che costa meno, presto il prezzo più caro lo pagheranno la popolazione e il nostro territorio».