Il caso

Clinica Santa Chiara: è tutto da rifare

Locarno, il pretore ha accolto l’istanza presentata da alcuni azionisti e nominato un commissario che sarà chiamato ad analizzare a fondo le sei offerte pervenute per la cessione dell’istituto - Viene dunque a cadere la decisione presa dall’assemblea lo scorso 14 maggio di condurre delle trattative con la Clinica Luganese Moncucco
© Ti-Press/Alessandro Crinari

Il futuro della Clinica Santa Chiara di Locarno è ancora tutto da scrivere. O riscrivere, se preferite. Proprio così. Ieri pomeriggio, stando a quanto appreso dal Corriere del Ticino, il pretore di Lugano ha accolto l’istanza presentata da un gruppo di azionisti dell’istituto che contestava alcuni punti conseguenti alla decisione presa dall’assemblea lo scorso 14 maggio. In quell’occasione si era deliberato di avviare delle trattative con la Clinica Luganese Moncucco ma, concretamente, non c’è stata nessuna vendita contrariamente a quanto sembrava emergere dal comunicato stampa della stessa Moncucco.

Ora, come detto, tutto si rimette in gioco. È stato nominato un commissario che dovrà valutare nel dettaglio le sei offerte pervenute e poi formulare un preavviso all’attenzione degli azionisti, ovvero del gruppo di medici privati, ai quali spetterà l’ultima parola sulla cessione della Santa Chiara. Il commissario dovrà inoltre gestire la normale amministrazione.

Non vi è facoltà di ricorso

La decisione, contro la quale non vi è facoltà di ricorso, ha evitato un possibile conflitto d’interessi legato al doppio ruolo di Mauro Dell’Ambrogio, presidente del Consiglio di amministrazione della Moncucco. De facto è stata bloccata la sua nomina quale nuovo amministratore unico della Fope Holding SA, la società anonima con sede a Lugano che controlla parte della Santa Chiara. Non solo. Dell’Ambrogio, ça va sans dire, non potrà nemmeno disporre dei beni della struttura locarnese.

Adesso, come detto in precedenza, tocca al commissario analizzare a fondo le sei offerte pervenute per rilevare l’istituto sopracenerino. Offerte che, come hanno sottolineato gli azionisti «scontenti» della scelta fatta dalla maggioranza dell’assemblea (ossia di puntare sulla Moncucco), sono giunte sul tavolo dei vertici della Santa Chiara solo due giorni prima della riunione plenaria.

Approfondire i dossier

Cosa significa tutto ciò? Che, osserva la minoranza degli azionisti, praticamente nessuno ha avuto il tempo necessario per studiare a fondo i singoli dossier. Che è proprio il compito principale che spetterà ora al commissario nominato dal giudice della Pretura civile. Il professionista prenderà conoscenza degli incarti e, secondariamente, informerà gli azionisti. Fra le offerte di acquisto della Santa Chiara, ricordiamo, oltre a quella della Moncucco, figurano altresì quelle dell’Ente ospedaliero cantonale e dello Swiss Medical Network, che gestisce la Clinica Sant’Anna di Sorengo e l’Ars Medica di Gravesano.