Ticino

Conferenza sull'Ucraina: ecco cosa è previsto a Lugano il 4 e il 5 luglio

Le autorità hanno indetto una conferenza stampa da Bellinzona – Cassis: «Il processo di ricostruzione parte ora dal Ticino, una sorta di nuovo piano Marshall» – Gobbi: «Il nostro contributo verso la pace» – Cocchi: «Limitiamo i disagi alla popolazione luganese»
Red. Online
20.06.2022 11:19

Mancano due settimane esatte all'Ukraine Recovery Conference (URC2022) - Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina -, in programma a Lugano il 4 e il 5 luglio. Alcuni nomi di presenze «illustri» sono già stati fatti (uno su tutti quello della presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen), ma il dubbio è ancora sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ciò che è certo è che la Conferenza si terrà in una Lugano blindata: viste le tensioni internazionali, il Consiglio federale ha deciso che rifonderà al Ticino buona parte (80%) delle spese per la sicurezza, mettendo a disposizione fino a 1600 soldati a titolo sussidiario e garantendo la sicurezza dello spazio aereo. E la viabilità di Lugano cambierà.  

Oggi il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha incontrato il Consiglio di Stato ticinese, a Bellinzona, nell’ambito del regolare dialogo politico. Al centro delle discussioni c'è proprio la Ukraine Recovery Conference. Al fine di illustrare lo stato dei lavori preparatori, a due settimane dall’inizio della URC2022, il DFAE e le autorità cantonali hanno organizzato una conferenza stampa.

La diretta

«Oggi a quasi quattro mesi dall'inizio del conflitto siamo qui per spiegare perché a inizio luglio a Lugano si terrà la UCR2022 - ha dichiarato Ignazio Cassis -. La guerra è in corso ma ci sarà anche il momento della ricostruzione. Vogliamo mettere allo stesso tavolo Paesi e organizzazioni coinvolte. Una sorta di nuovo piano Marshall. Che stavolta sarà pianificato a Lugano. Per definire quando, cosa e chi ma soprattutto come vogliamo preparare questo piano. La via della ricostruzione passa da un processo politico e diplomatico di ampio respiro. Questo processo la Svizzera e l'Ucraina vogliono iniziarlo ora a Lugano». 

Il presidente della Confederazione - che si è rivolto oggi a tutti i media della Svizzera nelle lingue nazionali, da Bellinzona - ha ricordato che la Conferenza era già prevista prima dello scoppio della guerra. Ma «annullarla ora avrebbe mandato un messaggio sbagliato». In aprile la Svizzera con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deciso di mantenere il programma. «La popolazione svizzera è stata toccata da questa situazione e ha dimostrato la sua solidarietà, soprattutto il Ticino. È chiaro che tutto ciò comporta delle responsabilità».

Sicurezza adattata, ma «nulla di eccezionale»

La sicurezza è stata organizzata e adattata. Il Consiglio federale ha approvato l'arrivo di 1600 militari e le restrizioni nello spazio aereo. Un «dispositivo usuale» della sicurezza, quello «classico» previsto in questi questi casi, «niente di eccezionale». «Abbiamo l'ambizione di contribuire alla sicurezza dell'Europa e del mondo, dobbiamo provarci». A Lugano è previsto anche un programma culturale legato all'Ucraina (con musica ed esposizioni), «malgrado la guerra». Perché - ha chiarito Cassis - «la cultura ci ricorda chi siamo e da dove veniamo». 

Gobbi: «Il nostro contributo verso la pace»

Ha quindi preso la parola Norman Gobbi, consigliere di Stato a capo del Dipartimento delle istituzioni (DI): «Da parte nostra c'è orgoglio perché il Ticino accoglie un simile evento di caratura internazionale. Ma dobbiamo garantire che tutto funzioni al meglio. Accogliere l'URC2022 è il nostro piccolo contributo verso la pace». I costi principali riguardano la sicurezza e l'organizzazione per garantire il normale svolgimento delle attività da parte della popolazione. «Ed in questo senso ringrazio anche il sindaco di Lugano Michele Foletti».

Un «calcio d'inizio» per pensare (in anticipo) alla ricostruzione

Simon Pidoux, ambasciatore speciale responsabile della URC2022, ha quindi spiegato che la Conferenza era stata organizzata in tutt'altro modo, «ma poi è scoppiata la guerra». «Non è la prosecuzione delle altre edizioni, ma qualcosa di nuovo, un calcio d'inizio. Lugano fornirà il quadro, la bussola per iniziare un percorso di ricostruzione, che proseguirà insieme alle riforme». L'organizzazione è quindi stata completamente stravolta. «Riflettere sul "come" si ricostruirà l'Ucraina è importante ora più che mai. L'Ucraina ha capito che è il momento e l'occasione per fare un passo avanti e trasformarsi».

Il programma

La conferenza inizierà attorno alle 11 del 4 luglio, come annunciato da Térence Billeter, ambasciatore e capo della Task Force URC2022.

Tutta la conferenza sarà visibile in live streaming sul sito della Confederazione.

Matteo Cocchi: «Sicurezza, ma limitando i disagi alla popolazione»

«È un compito che la polizia cantonale ha ricevuto alla fine dello scorso anno e per cui ci siamo preparati da tanto tempo. La situazione in Ucraina è nel frattempo cambiata e la sicurezza e il suo dispositivo sono cambiati - ha dal canto suo dichiarato Matteo Cocchi, comandante della Polizia del Cantone Ticino -. Non è solo la polizia cantonale a operare, ma tutta una squadra di autorità, forze di polizia, esercito e partner che renderanno possibile la sicurezza. Perché da soli non ce la facciamo ed è importante lavorare all'unisono. Dunque siamo tranquilli. Siamo alla ricerca di un dispositivo che non crei troppi problemi alla cittadinanza di Lugano. Ma è chiaro che siamo alla ricerca del miglior modo possibile per garantire la sicurezza, limitando i disagi alla popolazione». 

Il dispositivo avrà delle zone rosse in cui sarà vietato l'ingresso a chi non è accreditato alla sicurezza. Mentre nelle zone blu ci sarà una presenza maggiore di forze di polizia e saranno possibili dei controlli. Nel golfo di Lugano sarà attuato un divieto di navigazione nel raggio di 300 metri. «Vogliamo tenere il cerchio di sicurezza più limitato possibile». La zona rossa è il Parco Ciani e la zona limitrofa a Palazzo dei Congressi, quindi non toccherà dei commerci. «Al di fuori non è stata ordinata nessuna chiusura e i commercianti sono già stati informati». Il dispositivo di sicurezza sarà attivo dalle 12 di domenica 3 luglio alle 6 di mercoledì 6 luglio (tempo necessario per il «ristabilimento»).

La comunicazione è un aspetto molto importante per le autorità. Ecco perché, oltre al sito Internet, è stata attivata anche una helpline telefonica per informare la popolazione locale, anche su eventuali chiusure e sulla viabilità, attiva dalle 6 alle 22 dal 28 giugno al 5 luglio. I cittadini di Lugano saranno informati dalle autorità comunali. Informazioni saranno diffuse anche tramite Twitter e Alertswiss. «Ringrazio tutti per saper collaborare e voler collaborare, per aver scelto il Ticino e per aver dato fiducia alle autorità cantonali. Le basi per un buon successo della Conferenza ci sono».

Le domande dei giornalisti

Il presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, allontana le polemiche «politiche»: «Vogliamo aiutare l'Ucraina a pensare alla ricostruzione. La stabilità del Continente Europeo è legato alla stabilità dell'Ucraina, ecco perché è importante».

«L'Ucraina deve essere il motore della sua ricostruzione - ha chiarito Simon Pidoux, ambasciatore speciale responsabile della URC2022 -. Ci deve essere il Paese stesso al timone. Gli altri Paesi possono fornire aiuto, ma non sono loro a dover prendere il suo posto. Tutto il formato della Conferenza ruota attorno a questo. Noi, la Svizzera, siamo co-organizzatori».

Il direttore del DFAE, rispondendo a una domanda sui costi, ha parlato di «qualche milione di franchi». Ma ovviamente se ne potrà parlare solo in chiusura della Conferenza. Anche Gobbi ha ricordato che non è ancora stato definito chi parteciperà alla Conferenza, non ci sono le liste definitive, e non è quindi possibile fornire delle cifre esatte.

Ancora Ignazio Cassis: «Ho il pieno appoggio di tutti i colleghi di Governo, dall'esercito alla polizia federale per la sicurezza, ma anche dall'economia. La ricostruzione dell'Ucraina è un impegno gigantesco che richiederà molti sforzi e occorre avere l'appoggio anche del settore privato».

La lista degli inviti alla Conferenza è stata ripresa in modo pratico da quella delle conferenze precedenti, ha indicato il presidente della Confederazione. «Si tratta di un gruppo di Stati volenterosi a partecipare alla trasformazione dell'Ucraina verso una democrazia più solida. Anche gli Stati Uniti sono invitati, so che manderanno una delegazione importante, ma non ho una lista di nomi specifici».

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