Il caso

Così nasce la «piccola Zermatt»

San Bernardino: domenica prossima, 18 giugno, i cittadini di Mesocco si esprimeranno sull’ambizioso progetto elaborato dall’imprenditore Stefano Artioli per rivalorizzare la località – Alle urne il diritto di compera per 15 mila metri quadrati di terreni
Il nucleo del paese. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
10.06.2023 06:00

O adesso o mai più (forse). Per San Bernardino è giunta l’ora della verità. Domenica prossima, 18 giugno, i cittadini di Mesocco decideranno il futuro della nota località turistica altomesolcinese. Dopo il preavviso favorevole all’unanimità del Legislativo l’11 maggio ed il sì del locale Patriziato una dozzina di giorni più tardi, tocca alla popolazione esprimersi sull’ambizioso progetto di rilancio portato avanti dalla famiglia dell’imprenditore ticinese Stefano Artioli. Quest’ultimo ci crede eccome, non mancando mai di farlo presente sui social attraverso messaggi e fotografie, così come sono convinti della bontà dell’operazione le autorità comunali, regionali e cantonali. Dopo le numerose delusioni del recente passato - con cordate provenienti dall’estero che, per un motivo o per l’altro, si sono defilate lasciando con un pugno di mosche il Municipio - stavolta sembra davvero essere quella buona.

La speranza delle autorità

«Siamo certi che quanto si sta verificando a San Bernardino con il restauro delle vecchie strutture alberghiere, le nuove edificazioni perlopiù a carattere curativo-alberghiero e la riattivazione ed il rilancio degli impianti di risalita rappresenti per il Comune il modo più appropriato per rilanciare la località dal punto di vista turistico. Portando di conseguenza benefici sia per quanto riguarda l’occupazione sia dal punto di vista economico. Si gettano così anche le basi per un aumento sostenibile della popolazione residente ed il conseguente sviluppo di servizi adeguati». Nel messaggio trasmesso alla popolazione in vista dell’appuntamento con le urne il plenum è andato dritto al nocciolo della questione, ricordando che l’idea avanzata dalla San Bernardino Swiss Alps SA coincide perfettamente con gli obiettivi del masterplan e della pianificazione locale. L’invito ai cittadini è dunque quello di dare via libera al diritto di compera fino al 31 dicembre 2025 ed al trasferimento dello sfruttamento edificatorio alla società anonima dei terreni di oltre 15 mila metri quadrati in zona Acuforta per complessivi 4,5 milioni di franchi.

«Nell’accordo base si prevede che il Comune, riservata l’approvazione delle operazioni e dei relativi crediti da parte dell’autorità competente, si impegni a destinare il ricavato netto della vendita dei fondi per finanziare l’edificazione di abitazioni primarie o di infrastrutture a uso pubblico», si puntualizza nel messaggio sottoscritto dalla presidente del Legislativo Beatrice Ferrari e dal segretario comunale Giorgio Cereghetti. Un impegno indicativo, si specifica, in quanto da un lato toccherà alle istanze competenti decidere «se si impiegheranno i mezzi per quanto citato», mentre dall’altro è comunque intenzione del Comune di Mesocco «procedere all’edificazione di abitazioni primarie sostitutive in zona, le quali saranno ancor più importanti considerando lo sviluppo di San Bernardino auspicato e che si prospetta proprio grazie anche a questa operazione».

Ben 1.500 posti letto

Un progetto improntato sulla sostenibilità, quello immaginato da Stefano Artioli, che si concretizzerà in quattro distinte tappe entro il 2033. L’imprenditore investirà sia sulle strutture ricettive (ammodernando quattro storici alberghi e costruendone un altro, un resort & Spa wellness) per un totale di 400 camere, sia sul rilancio degli impianti di Confin (quelli principali, che negli ultimi anni sono rimasti spesso chiusi). E poi, ancora, abitazioni primarie e secondarie moderne, tre autosili interrati per 900 parcheggi (così da togliere le automobili dal nucleo del villaggio), la riattivazione dei servizi di base, eventi tutto l’anno. In totale i posti letto saranno ben 1.500. I tasselli principali del mosaico targato Swiss Alps sono questi. La località cambierà completamente volto. Più Zermatt che Andermatt, se proprio si vuole paragonare il paese dell’alta Mesolcina a due fra le stazioni turistiche più conosciute della Svizzera.

L’importanza di Confin è vitale. La rivalorizzazione delle infrastrutture invernali avverrà indicativamente tra il 2025 ed il 2027. Nella fase seguente verranno inoltre realizzate le nuove seggiovie Rotondo e Tre Omen. Gli impianti saranno in funzione tutto l’anno. Per lo sci, certo, ma pure ad esempio per le mountain bike.

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