È morto l’ex brigadiere Filippini

Nato nel 1928, patrizio di Airolo, si era trasferito a Paradiso da un trentennio
Eugenio Filippini
Red. Online
09.07.2016 02:05

LUGANO - Lutto nel mondo sportivo ticinese e svizzero, nonché in quello militare cantonale per l'improvvisa scomparsa di Eugenio Filippini avvenuta ieri all'età di 88 anni. Nato nel 1928, era patrizio di Airolo e nel villaggio leventinese aveva frequentato le scuole elementari. In seguito aveva ampliato la propria formazione ad Ascona e successivamente nell'amministrazione delle dogane.

Era quindi entrato al servizio della Confederazione nel 1962, in qualità di ufficiale istruttore di fanteria. Il capitano Eugenio «Geni» Filippini, per il quale anche l'ultimo dei marmittoni era disposto a dare il meglio, soprattutto durante le cosiddette manovre, è rimasto un punto di riferimento importante nella vita grigioverde di tantissimi ticinesi che hanno scarpinato sulle nostre montagne. In molti, e non solo tra coloro che hanno prestato servizio sotto il suo comando, se lo ricordano anche in quel tragico aprile 1964, quando un'enorme valanga devastò parte dell'abitato di Airolo: in quell'ora funesta il capitano Filippini fu infatti in prima fila lavorando senza sosta nel portare i soccorsi alla popolazione del centro leventinese e aiutare chi aveva perso tutto.

Dal 1975 al 1976 aveva assunto il comando del Centro di istruzione per il combattimento in montagna ad Andermatt e in seguito era divenuto responsabile della Scuola reclute di fanteria di montagna di Bellinzona. Con il grado di colonnello Filippini aveva comandato il Reggimento fanteria montagna 30, mentre nel 1979 era stato nominato brigadiere alla testa della Brigata di frontiera 9. Viene ricordato alla pari di altri alti ufficiali ticinesi, come ad esempio Enrico Franchini e Roberto Moccetti, che in quello stesso periodo, insieme, raggiunsero i più elevati gradi dei vertici militari a livello federale.

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