Sotto la lente

Ecco come riordinare 60 campi di calcio salvando le rane

Cadenazzo: la variante pianificatoria della futura Zona per attività lavorative in pubblicazione dal 1. novembre prevede l’insediamento di un centro logistico cantonale per la gestione integrata di materiali inerti e rifiuti edili - Preoccupa intanto la viabilità nel Comune considerato la porta d’entrata del Parco del Piano di Magadino – Mentre c’è pure da spostare un biotopo
© CdT/Archivio
Alan Del Don
29.10.2021 06:00

Immaginate 60 campi di calcio uno accanto all’altro. Ecco, sono queste le dimensioni della Zona per attività lavorative (Zal) di Cadenazzo. Oltre 435.000 metri quadrati oggetto della variante di Piano regolatore che verrà messa in pubblicazione dal 1. al 30 novembre. Il CdT ha spulciato in anteprima le cento pagine e, in particolare, l’esame preliminare del Dipartimento del territorio (Dt). Dai preposti uffici cantonali è giunto il via libera con, però, la richiesta di alcuni adeguamenti per quanto riguarda degli aspetti puntuali. Niente di clamoroso, va detto. Il Cantone infatti «valuta positivamente» la riqualifica dell’area dove si insedierà, tra l’altro, un centro logistico per la gestione integrata di materiali inerti.

Il 50% del territorio edificato

Da sei anni è entrata in vigore la zona di pianificazione in corrispondenza di quella industriale e di quella artigianale. Ora si vuole istituire la Zal dove in pratica vi sono queste ultime, in quanto ci si è accorti della grande eterogeneità delle attività oggi presenti. La futura superficie, a sua volta, sarà strutturata nelle sottozone di produzione di servizi (si affaccia sulla Cantonale e non prevede la logistica) la prima e beni e servizi la seconda (a nord della linea ferroviaria), all’interno delle quali sono previsti quattro piani di quartiere. «L’area oggetto di variante costituisce quasi il 50% dell’intero territorio edificato del Comune e si attesta lungo l’ampia area del Parco del Piano di Magadino, andando a costituire uno degli accessi preferenziali per la popolazione (...). Occorre pertanto promuovere e assicurare uno sviluppo urbanistico di qualità nell’arco delle diverse fasi d’attuazione», rileva nella premessa il Dipartimento del territorio.

Partiamo dal centro cantonale per la lavorazione degli inerti e dei rifiuti edili e per il riciclaggio dei secondi. È previsto dalla scheda V6 del Piano direttore cantonale ed è stato oggetto di uno studio condiviso non solo dal Comune ma anche dai proprietari interessati. Secondo il Dt bisogna tuttavia specificare meglio la destinazione a PR, ossia quale zona per impianti d’interesse pubblico. La struttura potrà essere alta fino a 21 metri e sarà sottoposta ad esame di impatto ambientale.

«Meno posteggi e più bus»

Un argomento sempre spinoso quando si parla di pianificazione è indubbiamente la viabilità. In questo senso il Cantone suggerisce di «contenere i movimenti di veicoli leggeri indotti dalla Zal» per evitare un peggioramento della situazione. Come fare? Limitando i posteggi (la variante ne prevede 1.575) ed incentivando il trasporto pubblico e la mobilità aziendale... almeno fino a quando il collegamento veloce A2-A13 non sarà realtà. Considerando, oltretutto, che Cadenazzo in pratica è la porta d’entrata del Parco del Piano di Magadino; pollice alzato, dunque, all’ipotesi di realizzare nuove piste ciclabili e di prolungare il sottopasso pedonale dalla stazione FFS a via Industrie.

Iter e tempistica

Altri aspetti approfonditi nella relazione del Dt riguardano la creazione di ulteriori superfici verdi, l’attenzione sempre maggiore allo sviluppo sostenibile (tanto più che il Comune può fregiarsi del label «Città dell’energia») e la compensazione di vantaggi e svantaggi derivanti dalla pianificazione territoriale. La variante di PR, abbiamo visto, sarà consultabile da martedì prossimo per un mese. Durante il periodo di pubblicazione si potranno presentare al Municipio osservazioni oppure proposte. In seguito dovrà essere adottata dal Legislativo (con facoltà di interporre ricorso) e, infine, dal Governo. Il 2022, l’avrete capito, sarà l’anno decisivo per questo importante dossier.

Edifici lungo la cantonale

Fra le misure contemplate dalla Zona per attività lavorative (Zal), figura anche l’idea di sviluppare «un nuovo fronte di edifici lungo la strada cantonale, legato ad attività di servizi, affidandosi alla realizzazione di due diversi piani di quartiere», mantenendo peraltro il silos esistente. In fatto di natura, invece, si dovrà trovare un’altra ubicazione al biotopo situato nel cuore della zona artigianale, ritenuto un sito di riproduzione di anfibi di importanza cantonale. Il Dipartimento del territorio ha bocciato la zona agricola scelta dal Comune in quanto si trova all’interno del comprensorio del Parco del Piano di Magadino: «È incompatibile da un punto di vista pianificatorio». Si suggerisce un’area nella stessa Zal.