Elezioni cantonali

Ecco i candidati del Centro

Nella corsa per un posto in Governo l’uscente Raffaele De Rosa sarà affiancato da Maurizio Agustoni, Paolo Caroni, Giorgio Fonio e Laura Tarchini
© CdT/Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
17.11.2022 21:17

Il Centro/PPD, in vista delle elezioni cantonali, ha scelto i suoi candidati.

Al consigliere di Stato uscente Raffaele De Rosa, il partito ha deciso di affiancare quattro candidati definiti dal presidente Fiorenzo Dadò come «altrettanto validi e competenti»: il capogruppo in Gran Consiglio Maurizio Agustoni, il deputato Paolo Caroni, il vicepresidente del partito e sindacalista Giorgio Fonio e infine la responsabile Comunicazione e Marketing della Fondazione Pro Senectute Ticino e Moesano Laura Tarchini

Tra voti esterni e sensibilità

Riunito questa sera a Sant’Antonino, il Comitato cantonale del Centro/PPD ha ratificato per acclamazione i candidati proposti dalla Commissione cerca.  

Una rosa di candidati «da sostenere», ha spiegato il presidente della Commissione cerca Marco Passalia, per più motivi. Innanzitutto si tratta di una lista «composta da un consigliere di Stato apprezzato e che ha lavorato bene, accompagnato da quattro persone competenti e serie, tutte in grado di assumere la funzione di consigliere di Stato». In secondo luogo, ha aggiunto Passalia, «stiamo parlando di cinque nomi in grado di intercettare voti esterni degli altri partiti e delle schede senza intestazione e che portano con sé un importante patrimonio elettorale». Oltre a ciò, si tratta di una lista che «non interferisce con l’elezione del Gran consiglio, che è il vero specchio della nostra forza politica: con questa lista garantiamo una vera competizione per i seggi al Gran Consiglio, in tutti i Distretti». Infine, ha chiosato Passalia prima del voto in sala, con questi cinque candidati tutte le sensibilità del partito sono rappresentate. 

Frecciatine e aperture

Nel suo discorso, il presidente Fiorenzo Dadò ha voluto innanzitutto ribadire che il compito del partito «non si limita a occupare cariche e svolgere diligentemente i propri compiti»: «La nostra missione - ha sottolineato - è anche quella di coltivare il bene comune attraverso la nostra azione concreta, opponendoci a ogni forma di degrado civile o populismo, sia di destra che di sinistra». Detto altrimenti: «Dobbiamo anteporre senza equivoci l’interesse di tutti (a lungo termine) all’immediato profitto di pochi». 

Guardando al presente, Dadò non ha poi esitato a lanciare un paio di critiche agli avversari. In primis al partito socialista: «Quello a cui abbiamo assistito nei confronti di Amalia Mirante, in particolare sui social, non è certo degno di un partito che non esita a ergersi unico detentore della causa femminile». La seconda frecciatina, sul tema dell’imposta di circolazione, è invece andata a Norman Gobbi. «Quella proposta dal consigliere di Stato in conferenza stampa è una presa in giro dei diritti popolari, un tentativo maldestro di abbindolare i contribuenti per continuare a fare cassetta». A questo proposito, Dadò ha assicurato che il partito «non permetterà che ci si prenda gioco in questo modo di quel popolo che il ministro leghista si è sempre vantato di rappresentare». Il presidente del Centro/PPD si è poi concentrato sui lavori parlamentari e sulle alleanze con gli altri partiti: «In questi anni in Parlamento ho dovuto purtroppo constatare come vi sia una sempre crescente difficoltà nel trovare una strada condivisa. Direi che per alcuni aspetti, la situazione negli ultimi anni è peggiorata». E questo perché «oggi l’azione politica sembra relegata soprattutto ad amministrare quello che c’è», senza guardare ai grandi progetti e al futuro.  Un’apertura politica Dadò l’ha invece rivolta al PLR. «Se durante questa legislatura, in Gran Consiglio è stato molto più facile stringere accordi con la Lega, auspichiamo che dopo le elezioni ci si possa sedere al tavolo anche con il partito liberale radicale, in modo che si possa finalmente proporre un programma condiviso, a tutto vantaggio dell’intero cantone». 

Infine, ovviamente, l’ultimo riferimento è andato al ‘‘suo’’ partito: «Affinché il nostro partito continui ad avere voce in capitolo nelle scelte importanti, è indispensabile che si parta con il piede giusto questa sera, presentando una compagine forte e profilata, che sappia motivare la base e catalizzare l’interesse di tutte le fasce della popolazione, compresa quella più ai margini o scoraggiata, che magari non va più a votare».