«Eureka, qualcosa si muove
Eureka, è rispuntata un’idea per riqualificare il nucleo di Ponte Tresa, reciso brutalmente dal lago con il viadotto che conduce alla dogana, costruito nel 1962. Il progetto ora è quello di aggirare l’abitato attraverso una galleria che sbuchi lungo il fiume e permetta di valorizzare la zona a lago di fronte al Municipio, che sarebbe finalmente libera dalle auto. Il progetto è stato rispolverato dal «Gruppo di riflessione sulla mobilità nel Basso Malcantone», composto dal municipale Dario Bozzolo, il consulente Helios Robbiani e il sindaco Daniel Buser. Il gruppo del progetto «Eureka» ha presentato l’idea al Dipartimento del Territorio (DT), alla Commissione regionale dei trasporti del Luganese (CRTL), alla Conferenza dei sindaci del Malcantone e alla Ferrovia Lugano-Ponte Tresa. A detta dei promotori, tutti hanno accolto con entusiasmo l’idea. I costi sono stati stimati in 125 milioni di franchi.
Comunque, come detto, la proposta non è nuova. Nacque negli anni ’70 e sfociò in un progetto pubblicato e verificato da Confederazione e Cantone nel 1997. Ora è stato ulteriormente perfezionato, stando ai promotori, secondo cui perlomeno oggi permetterebbe di anticipare alcuni lavori previsti dal piano direttore cantonale inerenti al progetto delle gallerie Magliaso-Caslano-Ponte Tresa (variante C2) e dello scambio intermodale del traffico ferroviario con il traffico su gomma pubblico e privato.
«Dopo quasi sessant’anni di sofferenze in cui Ponte Tresa è stata distaccata dal suo lago, ora meriteremmo di ricevere qualcosa – ci ha detto Buser –. Se questo progetto andasse in porto, il Comune riguadagnerebbe il contatto con la riva del lago, un punto di primaria importanza per lo sviluppo del paese. E togliere gran parte del traffico di fronte al nucleo sarebbe una manna».
Il cuore del progetto Eureka è la stazione di interscambio che sorgerebbe dietro al Municipio. Sarebbe un scalo interrato sotto l’attuale campo da calcio su cinque livelli. Vale a dire, partendo dal basso, piano strada, piano stazione tram-treno, due piani di parcheggi P&R e un piano di parcheggi a disposizione dei residenti (100-150 posti). La dogana rimarrebbe quella attuale, e sulla Tresa si pensa a una passerella ciclopedonale che colleghi la stazione a Lavena, in modo che l’utenza italiana possa lasciare la propria vettura oltreconfine (dove forse aumenteranno i parcheggi, se andrà in porto un progetto interregionale, ci ha detto Bozzolo). Verrebbe inoltre mantenuta l’attuale stazione ferroviaria. Ora la palla passa al DT, che dovrà capire se la proposta si può sposare con il progetto della variante C2, i cui studi sono stati riattivati lo scorso anno. «Confidiamo che il direttore del DT Claudio Zali possa portare avanti questa idea», ha detto. Solo allora si potrà dire «Eureka».