Il caso

Ex caserma di Losone: «Non stiamo con le mani in mano»

Municipio e Dipartimento del territorio valutano più scenari tra i quali l'istituzione di un Piano di utilizzazione cantonale
L'obiettivo rimane quello di insediare un polo culturale nel comparto acquistato dal Comune.i ©Gabriele Putzu
Spartaco De Bernardi
28.03.2024 17:46

«Non siamo affatto stati con le mani in mano. Abbiamo sviluppato più di uno scenario per far sì che quel comparto possa accogliere contenuti culturali e sociali di alto valore». Così il sindaco di Losone Ivan Catarin risponde alle accuse di immobilismo del Municipio al riguardo della futura occupazione dell’ex caserma formulate in una recente interpellanza presentata dai consiglieri comunali della Lega Michele Grünenfelder e Gian Franco Scardamaglia. Ex caserma che è situata fuori zona edificabile e dunque un suo cambiamento di destinazione, ha stabilito nel 2023 il Tribunale federale su ricorso di un privato, è possibile solo con un compenso di terreni edificabili presenti nel territorio comunale. Un’operazione praticamente impossibile.

Discussioni in corso

Nelle discussioni intavolate con il Dipartimento del territorio all’indomani della sentenza dei giudici di Losanna, si sono valutate varie opzioni per trovare una soluzione alla destinazione d’uso del comparto ex caserma. E lo scorso luglio, il direttore Claudio Zali ha comunicato al Municipio la disponibilità del Dipartimento del territorio di valutare una procedura di pianificazione cantonale, nel concreto di istituire un Piano di utilizzazione cantonale (PUC) per il quale i terreni da trasformare da edificabili ad agricoli per compensare quelli occupati dall’ex caserma si potrebbero trovare anche al di fuori dai confini di Losone. Il PUC si giustifica però solo se i contenuti che si vorranno dare all’ex caserma avranno rilevanza sovracomunale. «Contenuti che immaginiamo saranno di rilevanza non solo cantonale, ma addirittura internazionale», ha rammentato il vicesindaco Fausto Fornera. Ad assicurarli saranno, e in questo senso hanno confermato la loro disponibilità, l’Accademia Dimitri, il Locarno Film Festival ed il Polo delle arti sceniche. Tre realtà che sin dal principio rientravano nel progetto allestito dal Municipio che ha poi subito un brusca battuta d’arresto a causa della sentenza del Tribunale federale.

Cambiamento parziale

Un’altra opzione scaturita dalle discussioni con i funzionari cantonali è quella che prevede l’insediamento unicamente dell’Accademia Dimitri attraverso un cambio di destinazione parziale, al massimo il 30%, consentito dalla Legge sulla pianificazione del territorio. L’Accademia sarà coinvolta nei prossimi tempi per verificare se questa ipotesi sia percorribile.

Contratti con l’esercito

Considerati i tempi lunghi che richiedono le modifiche pianificatorie, l’Esecutivo losonese intende anche prendere contatto con il Dipartimento federale della difesa per sondare la possibilità di concludere un contratto di locazione dell’ex caserma ad uso militare per un medio-lungo termine (attualmente sono di due anni con un canone annuo di 200.000 franchi).

Il Municipio, infine, intende attendere fino al 2027 (termine fissato dalle disposizioni contrattuali), per avviare la richiesta di riduzione del prezzo d’acquisto dell’ex caserma nel caso in cui le varie opzioni allo studio sulla futura destinazione del comparto dovessero risultare impraticabili. 

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