Italia

Fontana: «Dalla Svizzera una concorrenza quasi sleale»

Il governatore di Regione Lombardia è tornato sui temi caldi del momento: lavoro, stipendi e fiscalità lungo la fascia di confine
© CdT/Chiara Zocchetti
Red. Online
21.10.2022 11:00

La polemica scorre veloce, velocissimo lungo il confine. Al centro, beh, c’è sempre e solo la tutela dei lavoratori italiani o, meglio, il tentativo di trattenerli sul territorio, evitando fughe verso la Svizzera. Già, ma come? Sul tavolo c’è una proposta, avanzata dal consigliere regionale Angelo Orsenigo, ovvero quella di creare una zona logistica semplificata nella speranza di tutelare le imprese comasche. Il tema, va da sé, è sentito anche in provincia di Varese. Massimo Mastromarino, presidente dell’Associazione Comuni di frontiera e sindaco di Lavena Ponte Tresa, giorni fa aveva spiegato ai nostri microfoni: «La legge Aree di Confine non è più andata avanti. Sicuramente oggi, con il franco forte, il problema del depauperamento della forza lavoro nelle fasce di confine è ancora più evidente, soprattutto nel settore manifatturiero e in quello sociosanitario. Chi lavora in questi ambiti è portato ad andare in Svizzera, visto che i salari sono sicuramente più convenienti, anche se non al livello di quelli che percepisce un residente svizzero».

Ora, anche il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, è sceso in campo. Lo ha fatto in occasione della visita all’ex torcitura di Rancio Valcuvia. Parlando, nello specifico, di lavoro, stipendi e fiscalità delle aziende nell’alto Varesotto. La Lombardia, sin dai tempi di Roberto Maroni, si è sempre impegnata per (cercare di) costruire un territorio fertile per imprenditori e lavoratori. Da una parte incentivi, dall’altra soluzioni economiche che, concretamente, permettessero alla fascia di confine di rimanere competitiva rispetto alla Svizzera. O, quantomeno, altrettanto attraente. «Quella delle zone economiche speciali è un tema che, con il nuovo Governo, affronterò andando a Roma a parlarne direttamente – ha dichiarato Fontana -. Noi stiamo subendo dalla Svizzera, consentitemi di dire, una concorrenza quasi sleale: non possiamo permetterci di formare lavoratori e vederceli sottrarre subito dopo la formazione».

E ancora: «Noi abbiamo bisogno di avere una zona economica speciale, qualche vantaggio fiscale, una riduzione degli oneri, una fiscalizzazione diversa, vediamo… Ci possono essere tante ipotesi. Quello che è importante è che ci si possa mettere nelle condizioni di competere con un competitor che non è rappresentato da un imprenditore, ma da uno Stato. Quindi dobbiamo avere delle armi che siano quantomeno pari alle loro».

Roma, tuttavia, come ha ricordato l’Eco del Varesotto nel 2016 bocciò un emendamento presentato da alcuni deputati della Lega Nord, incentrato sulla costituzione di una zona franca.

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