Sopraceneri

I grotti di Moghegno brillano di nuova luce

Conclusa la prima tappa del progetto per la valorizzazione paesaggistica del nucleo del villaggio – La fondazione, impegnata nel recupero delle testimonianze del passato, si appresta a dare il via al restauro di due grà e di altrettante cappelle votive
Una delle due grà da valorizzare. © Fondazione Moghegno 360
Spartaco De Bernardi
12.02.2024 06:00

Riunire in un unico percorso molteplici punti di interesse, localizzati grazie ad una valutazione della ricchezza storico-culturale presente sul territorio, disposti lungo un circuito che abbraccia quasi interamente il nucleo e la campagna del villaggio valmaggese. È questa la missione della Fondazione Moghegno 360, costituita con l’obiettivo primario di recuperare e valorizzare il delicato comparto dei grotti. «Il tutto è nato nel 2016 da un gruppo di amici che voleva adoperarsi per mantenere gli edifici storici del nostro paese e le tradizioni ad essi legate», rileva Vanessa Hohl, presidentessa della Fondazione Moghegno 360. Si è così proceduto ad allestire un progetto di valorizzazione paesaggistica che comprende in particolare un gruppo di grotti, ma anche altri edifici o testimonianze del passato. La documentazione è composta da una serie di schede tecniche, in ognuna delle quali sono riportati obiettivi, preventivi di spesa e priorità di realizzazione. In totale è stata allestita una trentina di schede riguardante altrettanti oggetti suddivisi in tre categorie: beni culturali, natura e paesaggio, svago e turismo. Alcune di queste testimonianze della vita rurale di un tempo sono già state oggetto negli scorsi anni di interventi da parte del Patriziato o del Comune con la partecipazione di altri enti od associazioni che operano a favore del territorio, così come da parte di privati.

La raccolta di fondi

Una volta allestito il progetto, si trattava di iniziare a concretizzarlo. E per questo è partita una nuova sfida, quella della ricerca dei fondi. «Tante lettere, incontri e sopralluoghi si sono succeduti ed hanno permesso finalmente di raccogliere le promesse di finanziamento destinate alla valorizzazione del nucleo di Moghegno e delle sue peculiarità paesaggistiche ed architettoniche», spiega ancora Vanessa Hohl. Enti pubblici, fondazioni e donatori privati hanno messo a disposizione una somma di poco inferiore ai 700.000 franchi. Con i primi fondi raccolti, nel 2019 si è dato avvio al progetto acquistando da un privato il grotto denominato la Tinèra dal Liséo. Si è poi proceduto al restauro conservativo dell’edificio composto da tre piani sopra terra ed uno sotterraneo. Attualmente sono in corso le misurazioni dei più importanti parametri climatici della cantina che consentiranno di adeguarla per accogliere derrate alimentari quali salumi e formaggi. L’intenzione è quella di allestire uno spazio a disposizione di tutti gli interessati che vi vorranno conservare cibi. Durante la prossima primavera, questo primo importante edificio restaurato verrà aperto al pubblico, così che si possa dare ulteriore slancio all’intero progetto di valorizzazione paesaggistica del nucleo di Moghegno. «La festa d’inaugurazione è prevista quando il grotto verrà dotato di una cassettina con le chiavi per accedervi. Cassettina che si potrà aprire scansionando un codice QR, come prevede il progetto “Le Chiavi della Cultura” al quale abbiamo deciso di aderire e che ha quale obiettivo la promozione su tutto il territorio ticinese della possibilità di accedere agli edifici storici di pregio grazie semplicemente ad un’applicazione e ad uno smartphone», precisa la presidentessa della Fondazione Moghegno 360.

I prossimi passi

Concluso il restauro della Tinèra dal Liséo, la Fondazione si sta ora muovendo su altri fronti. In particolare è in corso il restauro di un imponente muro a secco lungo la Caraa du Ciapon: alcuni metri sono già stati sistemati in occasione di due corsi organizzati in collaborazione con l’associazione muri a secco della Svizzera italiana e a breve, grazie al lavoro di una ditta specializzata, si interverrà per ripristinarla del tutto. Lungo la carraia si trovano due cappelle votive che a loro volta saranno interessate da lavori di restauro. Lavori di restauro ai quali saranno sottoposte anche due antiche grà, che si affiancheranno a quella ripristinata nel 2020 dopo un incendio. Un altro punto di interesse che vedrà impegnata nei prossimi mesi la Fondazione è il recupero della vecchia centrale elettrica. In collaborazione con la SES, proprietaria dell’edificio, si allestirà uno spazio espositivo dedicato ai primi sviluppi della produzione di energia elettrica a Moghegno.

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