La domenica del Corriere

I nodi politici di domani

Genini: «Una vera riforma fiscale» - Mattei: «Meno urban-pensare» - Giudici: «Ridurre i dipendenti statali» - Lepori Sergi: «I ricchi e i soldi ci sono» - Valsangiacomo: «Serve più socialità»
Simona Genini, Angelica Lepori Sergi, Germano Mattei, Nara Valsangiacomo e Andrea Giudici. ©Chiara Zocchetti
Gianni Righinetti
26.02.2023 20:00

La settimana delle vacanze di Carnevale è ormai alle nostre spalle e siamo lanciati sul vialone che ci porterà alle elezioni cantonali del 2 aprile. Ma qualcosa finalmente accadrà? La campagna si animerà? Se ne è parlato ieri sera a La domenica del Corriere nella puntata intitolata «Il Governo che vorrei» con cinque candidati a confronto: l’aspirante al Governo sulla lista PS-Verdi Nara Valsangiacomo, quella dell’MPS Angelica Lepori Sergi, la candidata al Parlamento del PLR Simona Genini, nonché l’UDC Andrea Giudici e Germano Mattei per Montagna Viva. Il Governo dei desideri per Genini sarabbe quello pronto «ad essere propositivo, strategico e pronto a chinarsi su una vera riforma fiscale e a una revisione delle stime». Dal fronte rossoverde Valsangiacomo ha detto che «a starmi a cuore sono le sfide ambientali. Ci serve una cooperazione soprattutto tra chi ha in mano le Finanze e chi ha la responsabilità del Territorio». Lepori Sergi è partita «dal Governo che non vorrei, quello in carica e che sta chiudendo una legislatura fortemente negativo per quanto concerne la politica sociale: per le lavoratrici e i lavoratori c’è stato un peggioramento. E quello che abbiamo è un Governo che chiude costruendo nuove strade per rispondere all’aumento del traffico». Mattei ha puntato tutta l’attenzione alla periferia: «Nel nostro Cantone c’è una sorta di urban pensare dicendo di essere vicini alla montagna, ma a conti fatti non è mai così. Essere vicini al territorio significa essere vicini ai cittadini».

Ecologia o economia?

Uno degli interrogativi sul tavolo per l’immediato futuro è «più ecologia o più economia?». Genini ha rilanciato così: «Perché dobbiamo sempre dire una cosa o l’altra, basta mettere una E ed avrò molto più appeal sul mercato e tra i consumatori. L’ecologia può aiutare a prosperare». Mattei ha detto «di condividere, ma però va compreso di quale ecologia stiamo parlando». E che ne dice l’ecologista Valsangiacomo: «Dico che non si tratta di una collaborazione a due, bensì a tre, manca la socialità. È evidente che in questo momento si tende a mettere davanti l’economia, e anche questa è un’ideologia. Non è una scelta neutra. Dico di non fare economia attraverso l’ecologia, ma di pensare a quelle situazioni in cui l’economia non è d’aiuto. Parliamo quindi di tre pilastri». Giudici ha aggiunto che «i tre elementi devono coabitare senza fanatismi o isterismi e ricordo anche il no del popolo ticinese sulla legge sul CO2 che inseriva nuove tasse e aggravi. Ci vogliono soluzioni pragmatiche. E fortunatamente l’UDC con Rösti ha preso in mano il DATEC». E Rösti cosa riuscirà a fare? «Se porterà la sua impronta credo che sarà anche un bene per il Ticino. Non credo sarà un consigliere federale in ostaggio». Lepori Sergi, dal canto suo, si è detta «allibita dalla discussione. Sull’ecologia siamo al punto zero. O invertiamo la rotta oggi, o tra 5-6 anni ci troveremo a un punto di non ritorno. Non c’è più tempo da perdere. Il mondo sta bruciando». «Ecco - ha replicato Giudici - questo è eccessivo allarmismo». Valsangiacomo ha rilanciato: «Una economia realistica non considera solo entrate e uscite, ma anche l’impatto sul territorio e la popolazione. I boschi bruciati del Mendrisiotto, la siccità e i ghiacciai che si sciolgono è notizia di domani, ma di oggi, di ieri. Occorre agire».

Finanze: l’eterno dilemma

In conclusione il dibattito si è orientato al dossier delle finanze. Una discussione eterna ma occorre agire? «Assolutamente sì, il principio è stato votato, ora ci vogliono le misure» ha rilanciato Genini citando anche la Cassa pensioni dei dipendenti statali. Il tasso di conversione non può più essere mantenuto. Non dimentichiamo che con una revisione della Legge tributaria possiamo attrarre nuovi contribuenti e fare in modo che non ne partano altri». Benvengano i super-ricchi? «Ma non è vero che sono spariti - ha affermato Lepori Sergi - i soldi ci sono, possono pagare e contribuire. Bisogna investire, non risparmiare». Dove tagliamo? «Facciamo un blocco del personale statale. Senza licenziare, ma senza sostituire, non è un tabù» è stato il pensiero di Giudici. In conclusione Mattei ha affermato «che ne sento parlare da una vita e non si arriva mai a nulla. Non credo più molto a questa classe politica, anni di bla-bla».