Elezioni cantonali

Il balletto delle alleanze tra partiti storici e «partitini»

La politica si mette in moto per tessere le future alleanze – Centro e PLR guardano con interesse a PVL e Avanti – Stefano Dias: «Abbiamo parlato in particolare con i liberali radicali, ora il nostro auspicio è che l’area del centro possa collaborare»
©Gabriele Putzu

Il lavoro dei partiti, malgrado sia terminato lo spoglio, non è certo finito. Tra riunioni e telefoni bollenti, i vertici della formazioni politiche elette in Gran Consiglio sono già al lavoro per impostare la prossima legislatura che partirà con la seduta d’insediamento del 2 maggio. E, ovviamente, sono al lavoro anche per tessere le potenziali future alleanze. In particolare con i nuovi entrati in Parlamento. O meglio: soprattutto con due formazioni politiche; i Verdi liberali (PVL), che hanno conquistato due seggi, e Avanti con Ticino&Lavoro, che ne ha presi tre. Due partiti che, per affinità ideologiche (ma non solo), interessano soprattutto al PLR e al Centro. E non a caso, ad esempio, il presidente del PVL Stefano Dias conferma al Corriere del Ticino che nei prossimi giorni potrebbe esserci già un primo incontro con i liberali radicali per discutere di possibili alleanze. Insomma, terminati i lavori di spoglio, iniziano i lavori più prettamente politici.

«Presto attorno a un tavolo»

«Avevamo già anticipato questa frammentazione in Parlamento. E quindi al nostro interno abbiamo già fatto una serie di valutazioni, anche in vista delle federali. Ma poi il discorso si è ampliato», spiega al CdT Stefano Dias, presidente del Partito verde liberale ticinese. Ad ogni modo, aggiunge, «per noi è molto importante che questi accordi non siano unicamente funzionali alle elezioni, ma costruiti su un progetto a lungo termine, di almeno quattro o otto anni». Anche perché, osserva il presidente del PVL, «l’area di centro e liberale potrebbe fare molto se si collaborasse sui temi». E dunque, conferma Dias, «negli scorsi mesi abbiamo parlato con un partito di Governo in particolare, e penso che nei prossimi giorni ci sarà la possibilità di sedersi nuovamente attorno a un tavolo e discuterne». A chi si riferisce? «Il partito con cui abbiamo parlato di più in questo momento è il PLR», risponde Dias. «Anche osservando i dati di panachage abbiamo notato di aver ricevuto molto sostegno dal PLR e dai Verdi». E il Centro, con cui avete pure corso in occasione delle federali? «È chiaro che il Centro rimane un partner a cui non chiudiamo la porta». L’auspicio di Dias, al di là dei singoli partiti, è che si possa fare un vero discorso d’area, quella di centro e liberale, «in modo da poter rafforzare un’area che è un po’ mancata in questi ultimi anni. Tutto ciò, ovviamente, senza snaturare i singoli partiti». E in ogni caso, chiosa il nostro interlocutore, «è nostra intenzione dare una mano: non vogliamo fare un’opposizione dura e pura, ma contribuire».

L’apertura di Speziali

Sulle affinità tra PVL e PLR, una conferma arriva anche dal presidente dei liberali radicali Alessandro Speziali: «Di discusso e definitivo non c’è nulla. Però, se guardo all’attività e all’approccio dei Verdi liberali, penso di poter dire che su diversi temi importanti potremo senz’altro collaborare molto da vicino»: «Penso alle sfide della scuola, della formazione professionale e dei nuovi mestieri, ma anche all’economia, all’innovazione, al rilancio economico, e pure ai temi ambientali. Il loro approccio più pragmatico e più aperto, se confrontato con quello dei Verdi, potrà sicuramente avvicinarci». Insomma, «anche se su alcuni dossier ci saranno sensibilità diverse, su tanti temi importanti è assolutamente ipotizzabile fare una sintesi tra PLR e PVL», chiarisce Speziali.

E di Avanti con Ticino&Lavoro, che cosa ne pensa? «A priori guardiamo alle novità con un occhio positivo. Ma sarà importante capire quale approccio deciderà di seguire Avanti. Se avranno un approccio piuttosto sindacalista, allora non ci sarà possibilità di collaborare. Se, invece, avranno un approccio più pragmatico e di fiducia verso chi crea lavoro, allora ben venga una collaborazione. Ma sono sicuro che se Avanti si è staccato dal PS significa che sull’economia hanno una visione più aperta ed elastica. Quindi tra ottimismo e scetticismo nei confronti di Avanti, in questo momento scelgo l’ottimismo».

E quella di Dadò

E un’apertura nei confronti di PVL e Avanti con Ticino&Lavoro viene confermata anche dal presidente del Centro Fiorenzo Dadò. «Il nostro ruolo, il nostro DNA, è proprio quello di cercare di essere il partito della coesione e quindi di favorire all’interno del Parlamento le collaborazioni. Lo abbiamo sempre detto e manteniamo quanto promesso», afferma Dadò. E quindi sì, chiosa il presidente, «in particolare con il PVL e con Avanti – che sono due movimenti vicini a noi sia per posizione politica sia per buoni rapporti personali – siamo aperti a qualche forma di collaborazione». Su quale forma di collaborazione, è tuttavia prematuro esprimersi.

Mirante ci pensa

E anche una delle dirette interessate, ossia Amalia Mirante, preferisce per ora non sbilanciarsi: «Sono stati giorni frenetici e sinceramente non abbiamo ancora avuto nemmeno il tempo di sederci attorno a un tavolo e discutere con Evaristo Roncelli e Giovanni Albertini. Nei prossimi giorni ci incontreremo, ne discuteremo e poi eventualmente apriremo al dialogo con altri partiti».

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