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Il Giro Media Blenio ancora fermo: «Nel 2022 vogliamo esserci»

Causa coronavirus è la seconda Pasquetta senza la gara podistica che per 35 anni ha attirato a Dongio centinaia di runner in una vera festa - Gli organizzatori non temono per la sopravvivenza dell’evento, confidando nella fedeltà di sponsor e partecipanti
Un serpentone variopinto che manca da due anni. ©Ti-Press
Simone Berti
03.04.2021 06:00

L’immagine è quella di un serpentone variopinto che si snoda lungo la campagna bleniese, col sottofondo di centinaia di scarpette da corsa che battono sull’asfalto, qualche incoraggiamento urlato lungo il percorso, l’occhio al tempo che corre inesorabile e la gioia di prendere parte a una vera festa dello sport, ognuno al proprio ritmo. Per la seconda volta di fila, ancora a causa della pandemia, il Giro Media Blenio salterà il turno anche in questa Pasquetta. Un mese fa la 36.esima edizione della gara podistica popolare e internazionale è stata annullata, e c’è chi si interroga sul destino della manifestazione che ogni anno attira a Dongio oltre un migliaio di runner. I dubbi sono però spazzati via con decisione da Giorgio Bassetti, cofondatore e attuale presidente. Nel 2022 il Giro Media Blenio tornerà, nella speranza che dopo una lunga e impegnativa corsa contro il virus ci saremo lasciati alle spalle la pandemia. È vero, due anni di stop sono una cesura importante. Ma si confida nella fedeltà degli sponsor, anzitutto quelli istituzionali, che permettono di coprire un budget che può arrivare a 170.000 franchi. Giorgio Bassetti si dice quindi abbastanza tranquillo: i segnali sembrano positivi, anche se evidentemente occorrerà valutare di nuovo il tutto tra un anno.

Eppur si corre
Che dire invece del fattore «sanitario»? È ipotizzabile che un evento così ampiamente frequentato debba in qualche modo riorganizzarsi? È presto per dirlo, anche se pure qui il cofondatore della manifestazione si dice fiducioso, con riferimento alle vaccinazioni su larga scala. Cambiamenti della formula non sono comunque esclusi, pensando in particolare alla gara popolare di 10 km a cui partecipano centinaia di runner. Da questo punto di vista gli organizzatori sono più tranquilli per la competizione dei professionisti, con partecipazione ristretta, che qui a Dongio ha visto sfrecciare delle leggende dell’atletica leggera come Haile Gebrselassie e Paul Tergat. Intanto il comitato si impegna per tenere vivo il «marchio». Tra le idee c’è quella di incentivare la corsa o la camminata sui percorsi tradizionali della gara e del walking. Fino al 25 aprile ognuno è invitato a farsi una sana sudata testimoniando poi con una foto la propria «partecipazione» tramite il totem posizionato sul piazzale della chiesa di Dongio. Per dire agli altri: io mi sto allenando, ma il 18 aprile 2022 voglio gareggiare...

Tra i professionisti nell’ultimo trentennio a Dongio hanno sfrecciato delle vere leggende dell’atletica leggera. ©CdT/Archivio
Tra i professionisti nell’ultimo trentennio a Dongio hanno sfrecciato delle vere leggende dell’atletica leggera. ©CdT/Archivio