Lugano

Il palpeggiamento, la lite e poi le ferite con il coltello

Cominciano a delinearsi i contorni di quanto accaduto nella notte fra sabato e domenica in via al Forte - Le prime tensioni in discoteca, poi all’esterno è spuntata l’arma bianca – Patto fra i gestori del locale e il Municipio
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È cominciato tutto con una palpata, ed è finito con una coltellata. La catena degli eventi che si sono susseguiti nella notte tra sabato e domenica scorsi in via al Forte a Lugano, dove un diciannovenne algerino ha ferito al mento e all’avambraccio una ventenne della regione ed è stato arrestato, saranno gli inquirenti a ricostruirla nel dettaglio. Anello dopo anello, momento dopo momento. Nel frattempo, alcuni fatti chiave siamo riusciti ad appurarli. Gli animi fra i diversi protagonisti di questa vicenda, secondo nostre informazioni, hanno cominciato a scaldarsi all’interno della discoteca Blu Martini. Durante la serata il diciannovenne ha palpeggiato una ragazza, e la ventenne, accortasi di quello che stava succedendo, pur non essendo stata oggetto delle attenzioni del ragazzo, gli ha chiesto di smetterla. Ne è nato un botta e risposta. Inizialmente solo verbale, poi anche fisico. Sempre secondo nostre fonti, sono volati alcuni spintoni e si è creato un parapiglia che ha coinvolto più persone. Questo è successo dentro la discoteca. L’alterco poi è continuato fuori, sulla strada, culminando verso le tre e mezza di domenica con il fatto penalmente più grave:_le ferite inferte con l’arma bianca, fortunatamente non gravi. L’aggressore, un richiedente l’asilo che soggiorna nel Bellinzonese, è stato fermato poco dopo i fatti e arrestato al termine del suo interrogatorio. Ora deve difendersi dalle accuse di tentato omicidio (o almeno di lesioni gravi), lesioni semplici aggravate, esposizione a pericolo della vita altrui e minaccia. A coordinare le indagini è la procuratrice pubblica Anna Fumagalli.

Unire le forze

Quanto accaduto in via al Forte ha subito avuto uno strascico politico – inteso in senso ampio – con la municipale responsabile della sicurezza Karin Valenzano Rossi che ha dichiarato di voler incontrare i gestori del Blu Martini, anche se l’accoltellamento, come hanno tenuto a sottolineare  anche gli stessi rappresentanti del locale, è avvenuto fuori dalla discoteca e dalla sua piazzetta esterna.

Le parti hanno già avuto modo di parlarsi, come confermatoci dalla gerente del Blu Martini Selina Oschwald. «Da parte nostra e della Città è emersa la volontà comune di collaborare per garantire la sicurezza. Siamo rimasti che appena notiamo situazioni potenzialmente pericolose, lo segnaliamo. E la polizia arriva. In più potenzieremo il nostro servizio di sicurezza». È nell’interesse del locale stesso, che non vuole essere percepito come un luogo pericoloso. «Dopo la pandemia notiamo un certo nervosismo generale, ma se uno o due clienti su centocinquanta si comportano male non possiamo andarci di mezzo noi. Questa attività per noi non è un divertimento: è il nostro lavoro, ed è un lavoro duro. I nostri addetti alla sicurezza sono intervenuti – aggiunge la gerente – e sono stati loro a chiamare la polizia quando hanno visto che il litigio, fuori, non si fermava».

«Se vedono situazioni di tensione o pericolo - ha confermato Valenzano Rossi - devono chiamare la polizia. E questo passa anche da un controllo degli avventori: loro sanno identificare meglio di tutti quelli potenzialmente molesti». Il discorso, comunque, non riguarda solo il Blu Martini: «Vorremmo estendere la discussione ad altri locali, in modo da collaborare per la sicurezza e studiare insieme delle misure preventive».