Verso le urne

Il primo referendum non si scorda mai: Val Mara al voto per la sala multiuso

Al centro del dibattito l’investimento da 990 mila franchi per la ristrutturazione dell’edificio di piazza Fontana a Rovio – L’obiettivo è riunire sotto il suo tetto diversi servizi comunali e dare spazio alle associazioni – Per i contrari non vale la pena spendere quella cifra
©Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
28.02.2024 06:00

Se Origlio si appresta a votare per la seconda volta sullo stesso argomento, Val Mara è pronta ad andare alle urne per la prima volta in assoluto. Il tema è la ristrutturazione della sala multiuso di Rovio, che ha un duplice obiettivo: mettere sotto lo stesso tetto i servizi finanziari, il servizio sociale e lo sportello multifunzionale, e offrire spazi alle associazioni. Ne parliamo con il sindaco Jean-Claude Binaghi (favorevole) e con Pierangelo Lancianesi (del comitato contrario).

Le domande

1) Cosa guadagnerebbe Val Mara realizzando il progetto voluto dal Municipio e contestato da un referendum?

2) Cosa perderebbe Val Mara realizzando il progetto voluto dal Municipio e contestato da un referendum?

Le risposte

1) Jean-Claude Binaghi: «La ristrutturazione della sala multiuso è la conseguenza diretta di una promessa fatta alla cittadinanza in fase aggregativa e il proseguimento di una decisione presa dal Consiglio comunale di Rovio con l’approvazione del messaggio sulla progettazione definitiva di questa ristrutturazione. Lo stabile si trova nel perimetro di rispetto cantonale della chiesa parrocchiale, bene culturale d’interesse cantonale; questo determina la necessità, per l’ente pubblico proprietario, di mantenere lo stabile in uno stato decoroso. A ciò si aggiunge il ruolo esemplare che il Comune dovrebbe svolgere in questo ambito. Lo stabile, che si trova in piazza Fontana, funge, data la sua centralità, da carta da visita dell’abitato. Il suo rinnovamento totale valorizzerà esteticamente la piazza sulla quale si affaccia, il paese di Rovio e Val Mara tutta. La cittadinanza, con questa ristrutturazione, avrà a disposizione lo sportello di cancelleria, per il quale il Comune paga l’affitto al Patriziato, gli uffici per i servizi finanziari e per il servizio sociale e una sala multiuso per i vari gruppi d’interesse (associazioni, società, ecc.); tutto ciò con garanzia di accessibilità ai disabili. Verranno rinnovati completamente i WC pubblici, così come quelli ad uso interno, anch’essi accessibili ai disabili. Con questo investimento, Val Mara sarà in grado di offrire anche ai dipendenti che prestano i loro servizi a Rovio degli spazi di lavoro adeguati alle esigenze attuali. Di tutti gli edifici di proprietà comunale siti a Rovio, che, ad eccezione del negozio di alimentari, si trovano in uno stato di conservazione precario, lo stabile «sala multiuso» risulta essere quello più confacente e dall’investimento meno oneroso, considerando l’accessibilità garantita a tutte le fasce di popolazione e i servizi offerti; il tutto sotto lo stesso tetto. L’investimento è sostenibile ed è previsto dal piano finanziario, che non ha sollevato obiezioni. Senza questo intervento, si dovrebbe valutare un’altra sistemazione confacente per i servizi finanziari a Melano o Maroggia. E ci troveremmo con uno stabile vetusto che necessiterebbe comunque d’interventi costosi per la sua messa in sicurezza».

1) Pierangelo Lancianesi: «Realizzando questo progetto, Val Mara non guadagnerebbe nulla. Rinunciare al risanamento dello stabile, per contro, permetterebbe di concentrarsi sui progetti più importanti del nuovo Comune, come ad esempio la ristrutturazione dell’edificio scolastico di Rovio, indispensabile ma ormai fatiscente. Il comitato referendario lo ribadisce: un intervento del genere per risanare uno stabile secondario come la sala multiuso è sproporzionato. Questo investimento è fra l’altro condizionato da vincoli pianificatori ed edificatori che fanno lievitare la spesa in modo esagerato, con un rapporto costi-benefici insostenibile. L’attuale sede dell’ufficio contabile e della socialità è stato oggetto di numerose ristrutturazioni negli ultimi anni ed è adeguato alle attuali e future esigenze. Questo lo confermano anche i dipendenti comunali che ci lavorano. Affermare il contrario è fuorviante e mette in discussione l’efficacia degli investimenti fatti nel recente passato. Bocciando il progetto inoltre, come detto, si creerebbero le condizioni per altri progetti più lungimiranti che potranno offrire vantaggi tangibili alla comunità. Dopo l’aggregazione la politica ha voluto strafare, accontentare tutti. Tirando le somme, però, l’unico investimento terminato nella prima legislatura è un nuovo pontile per i battelli turistici a Maroggia. Dov’è il plusvalore per il cittadino?».

2) Jean-Claude Binaghi:  «Ho pensato a cosa potremmo perdere realizzando questo progetto, ma sinceramente non ho trovato nulla. I referendisti metteranno l’accento sui soldi, ma i soldi ci sono, e ci saranno anche per altre opere importanti tra cui la ristrutturazione dell’ala materna».

2) Pierangelo Lancianesi: «Siamo profondamente convinti che la politica debba definire delle priorità, degli obiettivi che ne conseguono e concentrare le risorse sul raggiungimento di quest’ultimi. Attualmente la situazione mostra esattamente il contrario. Il Municipio fatica a gestire le proprie risorse, anche – ma non solo – quelle finanziarie: per il 2024 il Preventivo di Valmara presenta un preoccupante disavanzo di 1,13 milioni; ciò dovrebbe indurre alla prudenza. Il comitato referendario esorta cittadine e cittadini della Val Mara a bocciare il messaggio municipale. Un esito positivo del referendum rappresenta un forte segnale verso le autorità; segnale che, in vista delle prossime elezioni comunali, chiede alla politica una strategia chiara e una sua attuazione disciplinata».