Il tetris logistico della Giustizia e gli uffici pieni di Lugano
Oggi verrà pubblicata la grida tramite la quale il Consiglio di Stato mira a identificare nel Luganese le future case delle differenti autorità giudiziarie, ma la strada appare già in salita rispetto a quanto non poteva esserlo qualche anno fa, quando si decise di puntare sull’acquisto dello stabile EFG (ipotesi poi caduta in votazione negli scorso mesi): gli uffici della regione non erano così pieni da molto tempo.
Foletti: «Non sarà facile»
«Di palazzi non ce ne sono più, non sarà facile trovare spazi», afferma il sindaco di Lugano Michele Foletti, da noi raggiunto per capire cosa la città, fra pubblico e privato, possa offrire al Cantone. A questo stadio, premette il nostro interlocutore, è però difficile esprimersi nello specifico perché non sono ancora note le esatte necessità del Cantone, che è alla caccia di almeno quattro sedi - fra transitorie e definitive - per l’autorità giudiziaria. Lo saranno verosimilmente oggi, con la pubblicazione sulFoglio Ufficiale della relativa grida. «In ogni caso - dice Foletti - come spazi pubblici ci si libererà l’edificio in via della Posta con lo spostamento dell’amministrazione a Cornaredo, poi c’è forse qualcosa a Viganello». Insomma, non tantissimo da offrire. «E c’è anche da capire se il Cantone intende affittare o acquistare, come di solito fa». In altre parole, la Città per ora resta alla finestra: «Abbiamo sempre detto che siamo disponibili a sederci per trovare delle soluzioni». In passato il Cantone aveva scartato l’ipotesi PSE. Ritorna a essere un’opzione? «L’edificio in cui si pensava di inserire la Giustizia non sarà completato prima del 2029: dipende dalle tempistiche del Governo».
«Qui si gioca in Champions»
La scarsità di spazi liberi in Città la conferma anche Alberto Montorfani, fiduciario immobiliare attivo sulla piazza. «Le pigioni sono diventate più accessibili e il centro è tornato a essere attrattivo anche per realtà che per anni non hanno potuto permettersi certi affitti». Una buona notizia per l’economia e la vita luganese, meno per il Cantone. «Per spostare la Giustizia servono spazi piuttosto ingenti - afferma Montorfani. - Spazi che ci sono, ma piuttosto frastagliati. Dipenderà anche da dove li vorranno. Io la vedo dura, anche se forse la grida farà saltare fuori qualche riserva». In che senso? «Sul mercato aperto mi sembra difficile trovare una soluzione. Ma per un’istituzione qual è il Cantone ce n’è uno «privato» a cui si può accedere parlando con le persone giuste. Io vedo un dieci, venti indirizzi a cui potrebbe rivolgersi». Un esempio: che ne sarà del parco immobiliare cittadino del Credit Suisse ora che è stata acquisita da UBS? «Il Cantone deve andare a trovare i grossi player - riassume Montorfani: - qui si gioca in Champions League».