Luganese

Il Tribunale federale bacchetta il TRAM sul Pian Scairolo: «Ritardata giustizia»

Accolte dalla massima istanza giudiziaria elvetica le lamentele di due oppositori, che chiedono l'evasione dei 22 ricorsi pendenti al Tribunale cantonale amministrativo da cinque anni – Critiche anche su una decisione che ha «procrastinato ulteriormente in maniera manifestamente arbitraria» la sentenza
Oggetto del contendere è la pianificazione intercomunale del Pian Scairolo: il cosiddetto PR-CIPPS ©CdT/Gabriele Putzu
Federico Storni
13.12.2025 06:00

Il Tribunale cantonale amministrativo (TRAM) sta tergiversando troppo nell’evadere i 22 ricorsi pendenti contro il Piano regolatore intercomunale del Pian Scairolo (PR-CIPPS). A sancirlo è stato il Tribunale federale che, sollecitato da due ricorrenti, ha accertato una «ritardata giustizia». Pertanto, scrivono i giudici di Mon Repos, « Il TRAM è invitato a concludere senza ulteriori indugi le procedure ricorsuali e a emanare le postulate sentenze».

In attesa da oltre cinque anni

Il PR-CIPPS è stato approvato dalConsiglio di Stato il 9 settembre del 2020, e contro questa decisione sono stati inoltrati diversi ricorsi. La pianificazione mira a riordinare il comparto industriale e commerciale sito sui territori di Collina d’Oro, Grancia e Lugano e ci si lavora da inizio secolo. Il nuovo PR è già in vigore in quanto ilTRAM non ha concesso l’effetto sospensivo ai ricorsi.

I due ricorrenti hanno sostenuto con successo che non fosse accettabile attendere tutto questo tempo per evadere una questione di «media difficoltà», soprattutto considerando che sono passati ormai quattro anni dalla fine di repliche e dupliche. Da parte sua il TRAM ha argomentato che la causa fosse molto complessa, e non di media difficoltà. Si tratterebbe infatti di una pianificazione che concerne una molteplicità di importanti interessi privati e pubblici che sollevano numerose e complesse problematiche (pianificatorie, ambientali, viarie, finanziarie, eccetera), con ricorsi tra loro interconnessi e dunque da evadere assieme, «ciò che implica una certa lentezza nell’avanzamento». Il TRAM non aveva peraltro escluso l’esigenza di nuovi atti istruttori, cosa effettivamente fatta nelle scorse settimane con l’invito sul Foglio ufficiale ai proprietari che all’epoca non avevano impugnato il PR-CIPPS a presentare eventuali risposte ai ricorsi.

«Ingiustificato»

Una decisione, quest’ultima, che non è piaciuta al Tribunale federale, che ritiene che così facendo il TRAM abbia «procrastinato ulteriormente in maniera manifestamente tardiva l’emanazione delle sentenze». Per contro, concludono i giudici di Mon Repos, «ai ricorrenti non parrebbe essere imputabile alcuna manovra dilatoria e gli accenni della Corte cantonale nelle sue osservazioni non dimostrano che si sarebbe in presenza di cause oltremodo complesse. Il criticato ritardo è quindi, oggettivamente, ingiustificato».

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