Massagno

Incrocio Arizona: luce verde ai semafori

Approvato in via definitiva il progetto per fluidificare e rendere più sicura l’intersezione fra via San Gottardo e via Tesserete
Oggi, ingorghi e insicurezza.  © CdT/Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
29.12.2020 06:00

Luce verde: è il caso di dirlo. Poi arriveranno anche la gialla e la rossa: del resto sono parte integrante del progetto. Già, perché l’incrocio Arizona di Massagno, dove s’intersecano via San Gottardo e via Tesserete, in futuro sarà regolato da semafori. L’approvazione definitiva è arrivata lo scorso autunno, quando il Cantone ha trovato un accordo con i privati che nel 2014 si erano opposti al cambiamento con un ricorso. Ora non resta che procedere con la progettazione definitiva e assegnare i mandati per i lavori. Se in quest’ultima fase non ci saranno intoppi, la previsione è quella di approfittare del prossimo periodo estivo (luglio/agosto) per eseguire una serie di opere preliminari, per poi avviare il cantiere vero e proprio nel gennaio del 2022.

Svolte problematiche
Attualmente ci sono due problemi legati a questo incrocio: gli ingorghi e la poca sicurezza. Cominciamo dal primo. Se vi è capitato di entrare in via San Gottardo da via Tesserete all’ora di punta sapete perfettamente di cosa stiamo parlando: trovare un varco nella colonna non è una cosa semplice. E senza un intervento le cose potranno solo peggiorare, considerando che il Piano regolatore di Massagno prevede la chiusura al traffico di via Selva con un conseguente travaso di veicoli su via Tesserete. Con i semafori - hanno spiegato i tecnici competenti del Dipartimento del Territorio illustrandoci il progetto - la circolazione sarà più fluida. Gli impianti previsti sono tre e i vari tempi di attesa saranno calibrati sulla base dei rilievi del traffico più recenti e delle previsioni per il futuro. Ovviamente saranno coordinati con gli altri semafori presenti lungo via San Gottardo.

Un muro da spostare
Restando in tema di fluidità, il progetto prevede l’inserimento di una corsia di preselezione per i veicoli che escono da via Tesserete svoltando a sinistra e di una corsia supplementare, sopraelevata, per chi sempre da via Tesserete imbocca via San Gottardo girando a destra, verso l’autostrada. Saranno agevolati rispetto ad oggi anche i passaggi di tutti i mezzi di trasporto, in particolare sul tornante fra via Tesserete e via San Gottardo. Tutto questo renderà necessario l’allargamento del campo stradale. Lo si farà in particolare «arretrando» il muro che delimita via San Gottardo, che verrà ricostruito ricalcando la stessa tipologia di quello odierno. Allargamento ma anche silenziamento: il nuovo asfalto infatti sarà fonoassorbente.

Già che scaviamo
Il ripensamento dell’incrocio Arizona sarà anche l’occasione per effettuare una serie di altri lavori. In particolare, il Comune di Massagno e il Consorzio depurazione acque Lugano e dintorni hanno in programma alcuni interventi sui collettori comunali e consortili, sostituendo le condotte delle acque miste e posandone una, indipendente, per le acque meteoriche, come richiede la legge. Inoltre, considerando le nuove geometrie stradali e gli attraversamenti pedonali, è stato pianificato un potenziamento dell’illuminazione pubblica.

Tutti più tranquilli
Il secondo tema, come detto, è quello legato alla sicurezza. Il principio vale sia per gli automobilisti, pensando in particolare a chi deve immettersi in via San Gottardo e non ha una visibilità ideale sul flusso proveniente da nord, sia per i pedoni. Questi ultimi potranno beneficiare di un netto miglioramento dei loro percorsi, soprattutto grazie alla possibilità di attraversare con la garanzia di un «omino verde» (e di una luce rossa per il traffico motorizzato).

La rotonda mancata
All’incrocio Arizona, qualche anno fa, si era pensato di costruire una rotonda larga circa trentacinque metri, ma alla fine Bellinzona ha scartato questa ipotesi optando per i semafori. Essenzialmente per cinque motivi: le geometrie della zona, in particolare le pendenze e lo spazio a disposizione; le analisi sulla capacità di scorrimento, che hanno dimostrato una maggiore efficienza dei semafori a programmazione variabile; le superfici che il Cantone avrebbe dovuto espropriare per la rotonda, che sarebbe stata più invasiva; la possibilità di coordinare l’incrocio con gli altri impianti semaforici di via San Gottardo e di disciplinare i flussi di traffico; infine la sicurezza dei pedoni, con i citati passaggi semaforizzati.

Ricordando il vecchio hotel

Perché Arizona? Cosa c’entra lo Stato americano al confine con il Messico? Chi non è del posto tende a porre questa domanda. Il nome (ufficioso) dell’incrocio deriva da un vicino palazzo che un tempo era un albergo: l’hotel Arizona, un 3 stelle aperto tutto l’anno. Fu costruito a fine anni 50 su progetto di Tita Carloni e acquistato negli anni ‘70 dalla famiglia Brunner, che l’ha gestito fino alla sua vendita nel 1990 (oggi ospita appartamenti). Una delle domande resta aperta: che c’entrava lo Stato dell’Arizona?