La Città disegna i contorni del futuro parco Lanchetta
Percorrendo viale Castagnola in direzione del ponte del Diavolo, la prima cosa che cattura l’attenzione dovrebbe essere quello spazio verde di oltre 4.000 metri quadrati che gode di una posizione invidiabile con vista sul San Salvatore e che dovrebbe fungere da biglietto da visita per il quartiere di Cassarate. Non ce ne vogliano gli abitanti della zona, ma la meglio continua ad avercela il cactus gigante di plastica al lato della strada. Inutile girarci intorno, il parco Lanchetta è poco valorizzato e il suo potenziale è sfruttato in minima percentuale. E questo è un aspetto sotto gli occhi dei più. Il volto dell’area verde è però destinato a cambiare drasticamente, perché la volontà della Città di metterci mano ha fatto un primo passo nella direzione della riqualificazione con la pubblicazione all’albo della domanda di costruzione. Nel domani del parco Lanchetta ci saranno migliore accessibilità, un giardino mediterraneo, un parco giochi attrezzato, maggiore biodiversità, più ombreggiamento, punti d’acqua e un posteggio per biciclette.
Una riva poco valorizzata
La vocazione originaria della Lanchetta come riva lacustre si è un po’ persa nel corso del tempo (piccola digressione storica: fino agli anni ‘40 del Novecento la riva fungeva da punto di approdo per le imbarcazioni che da Caprino trasportavano la pietra, ndr). Sebbene la zona sia una delle poche presenti in città con un accesso al lago ancora in mani pubbliche, la sua fruizione lascia per certi versi a desiderare e non rende giustizia al parco. La Città, che dal 2017 ha in tasca il credito necessario per la riqualificazione dell’area, è mossa dalla volontà di ricucire questo legame storico che Lugano ha sempre avuto con l’acqua.
Pollice verde
Il progetto, portato avanti dal dicastero Spazi urbani, prevede la sistemazione di quanto già esiste con l’aggiunta o l’incremento di certi elementi. Prima di tutto, all’interno del parco verranno demoliti solo i percorsi pedonali, mentre quelli principali di accesso alla zona e sul lungolago verranno mantenuti o ampliati (i parapetti per l’accesso al lago tanto odiati sono vincolati da una normativa, quindi non possono essere eliminati, ndr). Interventi mirati, invece, verranno effettuati sulla pavimentazione per contrastare l’effetto di isola di calore urbana, oltre a consentire il comodo accesso all’area a pedoni, biciclette, sedie a rotelle e passeggini (anche al parco giochi). Entriamo ora nel macro tema della biodiversità, sicuramente uno dei punti forti del progetto. Anche qui, la nuova vegetazione sarà autoctona, con ambienti diversificati e verrà adeguata al clima per stimolare la biodiversità e contrastare sempre le isole di calore. Per aumentare le zone d’ombra all’interno del parco (ci si potrà sempre sdraiare sotto il grande albero), verrà creata una zona di sabbia con sdraio e ombrelloni. Il tutto si inserisce in una sorta di giardino mediterraneo, come descritto nella relazione tecnica del progetto. Il giardino verrà esteso a sud ovest del parco, vicino all’ulivo, con l’aggiunta di qualche sdraio e quattro panchine con vista lago. Questione alberi: ne verranno aggiunti ben diciassette, mentre quelli danneggiati verranno rimossi.
Per la gioia dei più piccoli
L’area giochi a ovest del parco, attualmente un po’ penalizzata, verrà arricchita con differenti tipologie di gioco pensate per ogni fasce d’età e una fontanella pubblica con acqua potabile. Stiamo parlando di una zona bimbi dai 0 ai 4 anni, un’altra per i più grandi di 4 anni, una zona altalene e una parete per l’arrampicata. Inoltre, verrà demolita una struttura presente a ridosso del muro che confina con la Società di navigazione, mentre un altro prefabbricato verrà rimosso e spostato altrove. Nuova pavimentazione anche per il parco giochi: i progettisti hanno scelto i truccioli di legno, così da rendere completamente accessibile l’area ed evitare che i bambini si facciano male. Nel parco giochi saranno presenti attrezzi a contenuto pedagogico pensate per stimolare le capacità motorie, un percorso sopraelevato dove si raggiunge un cestello da cui parte uno scivolo, tre altalene, una delle quali per persone con disabilità motorie e bambini più piccoli, una parete di arrampicata sul muro al confine con la Navigazione e dei gradoni (pensati come spazio di incontro e relax).