Mille miglia

La «Corsa più bella del mondo» farà tappa sul lungolago

La storica competizione italiana approderà a Lugano con un fine settimana di «warm up» – Venti i team che, con i loro gioielli, effettueranno dimostrazioni di regolarità tra il LAC e piazzetta Rezzonico
L’atelier di Paolo Pedersoli dove vengono custodite le auto storiche. © CdT/Gabriele Putzu
Stefano Lippmann
26.02.2022 06:00

Una leggenda narra che fu creata quale risposta al fatto che il Gran Premio d’Italia fosse stato organizzato nel nuovo autodromo di Monza. Erano gli anni Venti dello scorso secolo e Brescia era conosciuta per la sua tradizione motoristica. A tal punto che un vecchio motto ripetuto spesso nella Leonessa d’Italia – ovvero Brescia – reciti che nelle vene dei bresciani scorra benzina al posto del sangue. La città lombarda, non a caso, è il simbolo della «Corsa più bella del mondo», cioè la Mille Miglia: competizione che ha visto la luce nel 1927 e prevedeva una gara di velocità (poi nel 1957, a seguito di un grave incidente, è diventata una gara di regolarità) da Brescia a Roma, andata e ritorno per un totale di circa 1.600 chilometri, ovvero mille miglia imperiali.

Dal 29 aprile
Il fascino della Mille Miglia, ora passerà anche da Lugano. Per la prima volta, infatti, un «warm up» della competizione si svolgerà in Svizzera. Auto come la AC Ace del 1955, la Studebaker Goldenhawk (1956), la Fiat 1100 Tv Spyder (1955) e la Nash Healey Roadster (1953) si cimenteranno in prove di regolarità (percorrere un tot di metri in un tempo ben preciso) sul lungolago il 29 aprile. Dalla rotonda all’altezza del LAC fino a piazzetta Rezzonico, infatti, si potranno osservare i bolidi – rigorosamente quelli prodotti tra il 1927 e il 1957 che hanno partecipato alla gara italiana – di 20 team provenienti da diverse nazioni (Hub seguirà l’evento). Una «prima», dunque, alle nostre latitudini, resa possibile grazie anche all’intraprendenza (lui la definisce «umiltà e lavoro a testa bassa») di Paolo Pedersoli, titolare della Scuderia Classiche (vedi articolo a lato). Partner dell’evento – che andrà in scena in concomitanza con Lugano Elegance – saranno Lugano Region, l’Hotel Splendide Royal, la VR Bikes Smart Urban Mobility e il Centro professionale tecnico di Biasca. Istituto, quest’ultimo, che, grazie alle sarte in formazione, sta creando le divise ufficiali per gli addetti al lavoro (l’assistenza sarà assicurata anche dagli apprendisti meccanici dell’istituto citato) durante il fine settimana. Sul lungolago, ci spiega Pedersoli, le auto potranno anche «essere seguite da alcuni schermi e uno speaker aiuterà a capire come si stanno comportando nelle prove di regolarità». Ma non è tutto: i motori si sposteranno anche al di fuori di Lugano: «Sabato, finite le prove, ci recheremo a Biasca. Domenica invece, oltre alla premiazione, faremo tappa nel Mendrisiotto». Una «sfilata», insomma, che permetterà a tutti di poter vedere i gioielli sportivi della prima metà del secolo scorso. E permetterà pure ai membri dei vari team – provenienti ad esempio dall’Inghilterra o dalla Germania – di poter conoscere il Ticino.

Nell’atelier dove viene conservata la storia

Quando si alza la saracinesca dell’atelier di Caslano, ci si tuffa nel mondo del motorsport di cinquant’anni fa. Anche di più. Sotto i teloni ci sono decine di automobili che hanno fatto la storia dell’automobilismo. A pochi metri di distanza, in officina, due meccanici sono al lavoro su un’Alfa Romeo che ha quasi un secolo di vita. Auto d’altri tempi. È un vero e proprio tesoro quello che custodisce il 49.enne Paolo Pedersoli, che nel 2015 ha creato «Scuderia Classiche». Lui che, ai motori, sta dedicando la propria vita. Lui che, dopo l’apprendistato di meccanico, ha bussato alle porte di Hinwil, la casa della Sauber: «Peter Sauber, dopo il terzo colloquio mi ha detto: va bene, proviamo. Mi ha dato una possibilità». Da quel momento anni passati nei paddock della Formula 1, poi l’esperienza nella Indicar americana e, una volta rientrato in Europa, Sport prototipi e la Formula 3.

Infine, l’amore per i gioielli del passato che l’ha portato ad aprire l’atelier dove – racconta – «ci prendiamo cura di queste auto storiche». Nulla viene lasciato al caso: collezionisti e amanti di questi bolidi si rivolgono a lui affinché i loro gioielli vengano preservati (e restaurati) nelle migliori condizioni possibili. Oltre all’attività di manutenzione, la Scuderia aiuta gli appassionati nella ricerca delle auto. Ovviamente si parla di cifre importanti ma, Pedersoli, ci spiega che «l’appassionato non è una persona che va alla ricerca del valore economico. Spesso ci chiedono quale auto debbano comprare – racconta –. Noi rispondiamo: «Quella che più ti piace»». Tra le attività, infine, c’è quella di permettere agli interessati di poter partecipare alle competizioni di auto storiche. «Mettiamo a disposizione tutto, dall’auto all’assistenza. Nessun dettaglio viene tralasciato». Il tutto per un obiettivo ben chiaro: «Creare un’esperienza unica e indimenticabile».