Il dato

La qualità della vita a pochi passi dal Ticino è peggiorata

L'indagine del Sole 24 Ore sulla «Qualità della vita 2025» ha premiato Trento e Bolzano, mentre le province di Como e Varese hanno perso rispettivamente 14 e 19 posizioni
Red. Online
01.12.2025 19:30

Come si vive in Italia? Riformuliamo: dove si vive meglio? L'indagine del Sole 24 Ore sulla «Qualità della vita 2025», effettuata tra le 107 province del Belpaese, ha premiato Trento e Bolzano. Le due province, d'altro canto, erano emerse anche dall'ultima rilevazione dell'Istituto nazionale di statistica, l'ISTAT, con il 61,9% dei cittadini che aveva espresso il più elevato livello di soddisfazione. La provincia autonoma di Trento, dal 1990 al 2024, si era già distinta con due primi posti, tre secondi posti e addirittura nove terzi posti. Anche Bolzano, in ogni caso, non è stata da meno in passato, con cinque primi posti negli anni scorsi e un terzo posto nel 2024. A completare il podio, leggiamo, Udine, che aveva vinto nel 2023.

Il Sole 24 Ore, per la sua graduatoria, ha preso in considerazione le seguenti categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Premiate, nella top10, altre piccole province come Bergamo, Treviso, Padova e Parma. Sono rientrate anche grandi aree metropolitane come Bologna, al quarto posto, e Milano, ottava come provincia anche se in termini di sicurezza è penultima.

Nel complesso, le città sono migliorate: solo due su quattordici, Bari e Catania, sono indietreggiate rispetto all'anno scorso. Bene pure Bologna, fra le prime dieci città in Italia con un significativo +5, e Milano, salita di 4 posizioni. È salita Torino, è salita Cagliari. Ma il divario fra nord e sud, scrive il Sole, rimane netto, se non nettissimo. «Il dato conferma una spaccatura geografica che, in 36 edizioni della Qualità della vita, non ha accennato a sanarsi, nonostante i punti di forza del sud nella demografia, nel clima, nel costo della vita decisamente più accessibile, e i fondi che negli anni hanno contribuito a dare una spinta alle imprese e al PIL dei territori in questione: le ultime 22 classificate, infatti, continuano a essere province meridionali».

La provincia di Siena, dal canto suo, ha vinto per qualità della vita delle donne, un indice specifico arrivato alla quinta edizione che «media fra 14 indicatori, due in più rispetto all’anno scorso: dal tasso occupazionale alla percentuale di imprese femminili, dalla quota di amministratori comunali donne al numero di giornate retribuite all’anno (quest’anno si aggiungono la competenza alfabetica e il gender pay gap)». 

Detto del divario fra nord e sud, come sta davvero l'Italia? Sotto il peso del rallentamento di alcuni settori, ribadisce il quotidiano economico, «il Paese sta soffrendo un calo della quota export in rapporto al PIL (-4,9%). La vitalità imprenditoriale, poi, è pressoché a quota zero sia in termini di nuove iscrizioni sia di cessazioni, rivelando un immobilismo in linea con gli anni scorsi». In calo anche l'offerta culturale («nonostante la spesa dei Comuni vada nella direzione opposta») e male pure la giustizia, con la durata media dei procedimenti civili allungatasi di oltre 8 giorni. E poi, beh, c'è il nodo demografico, con la natalità ferma (i nuovi nati ogni mille abitanti sono a -0,2 con cali più forti al nord) e il rapporto tra anziani e giovani in continuo aumento. Eppure, «su alcuni fronti la proiezione verso il futuro (in questo caso un domani più sostenibile) comincia a tratteggiarsi: aumenta, seppur di poco (+1,8%), l’impiego di energia da fonti rinnovabili, mentre fa un balzo in avanti la densità degli impianti fotovoltaici (in aumento di 42,2 unità ogni 10 kmq)».

Domanda nella domanda, concludendo: come si vive nelle province a cavallo del confine con il Ticino? La qualità, dati alla mano, è peggiorata. La provincia di Como, rispetto a un anno fa, ha perso ben 14 posizioni assestandosi al 25.mo posto con un punteggio di 597,47. Trento, per intenderci, comanda con 648,71. Peggio, molto peggio è andata a Varese, che ha perso addirittura 19 posizioni scivolando al 41.mo posto a 562,68. La provincia Verbano-Cusio-Ossola, infine, ha limitato i danni perdendo una sola posizione: ma si trova al 61.mo posto con un punteggio di 531,61.