Locarno

La Santa Chiara fa gola anche alla Clinica Moncucco

Il presidente del Consiglio di amministrazione dell’istituto luganese Mauro Dell’Ambrogio conferma: «Stiamo presentando delle proposte»
Giorni cruciali per la struttura sanitaria di Via Franscini ç. © CdT/Archivio
Spartaco De Bernardi
25.04.2021 16:15

«Siamo stati contattati da alcuni azionisti della clinica Santa Chiara i quali volevano sondare la nostra disponibilità a riprendere le sorti della struttura sanitaria. Disponibilità che da parte nostra c’è e in questo senso stiamo allestendo delle proposte concrete all’indirizzo dell’istituto locarnese». Mauro Dell’Ambrogio, presidente del Consiglio di amministrazione della clinica Luganese di Moncucco, conferma al CdT l’interesse a rilevare la Santa Chiara. «Le proposte sono in corso di presentazione», aggiunge Dell’Ambrogio precisando che si tratta di un lavoro complesso ed articolato che non è ancora giunto a conclusione». Anche per questo motivo il presidente del CdA della Clinica Luganese Moncucco non si sbilancia sulle cifre dell’operazione che sono ancora in corso di valutazione. Secondo quanto riportato ieri dal domenicale «Il Caffé» il valore dell’immobile sito in via Franscini 4 a Locarno e dell’attività della clinica non dovrebbe superare i cinque milioni di franchi. Ma, come evidenziato da Dell’Ambrogio, tutto è ancora in fase di valutazione.

Da parte sua la direttrice della clinica Santa Chiara Daniela Soldati non intende commentare le notizie circolate tra venerdì e domenica sulla cessione dell’istituto. Contatta dal CdT si è trincerata dietro il più classico dei «no comment».

Situazione delicata

La richiesta di un «salvataggio» da parte di alcuni azionisti della Santa Chiara (l’istituto appartiene ad un gruppo di medici) sarebbe giunta ai vertici della Clinica Moncucco tra la fine del 2020 e l’inizio di quest’anno. Cioè quando, scrive «il Caffé», le difficoltà finanziarie in cui si dibatte l’istituto privato locarnese si sarebbero acuite. E ciò a causa, secondo quando dichiarato pubblicamente dalla sua direttrice, delle spese sostenute durante la prima ondata per allestire un reparto dedicato alla presa a carico dei malati di Covid. La struttura locarnese, inclusa nella rete di istituti in prima linea nella lotta contro il coronavirus, avrebbe registrato nel periodo di lotta alla pandemia dei costi extra pari a 2,6 milioni di franchi. Costi per i quali chiede, per ora senza risultati, il rimborso da parte del Cantone. La situazione finanziaria permane dunque critica ed il rischio del deposito dei bilanci, secondo fonti attendibili citate sempre da «Il Caffé» si farebbe sempre più concreto.

Altri gruppi interessati

La Clinica Luganese Moncucco non è l’unica interessata a rilevare la Santa Chiara. Come abbiamo riferito nell’edizione di sabato anche lo Swiss Medical Network sarebbe pronta, se ce ne fosse la possibilità, ad assorbire l’istituto locarnese. A confermalo è stato Antoine Hubert, amministratore di quello che un tempo fu il gruppo Genolier e che nel nostro cantone gestisce già la Clinica Sant’Anna e l’Ars Medica. Ci sarebbe poi, stando ancora a quanto riferito dall’emittente di Melide, un terzo attore attivo in campo sanitario a cui fa gola la clinica Santa Chiara. Si tratterebbe del gruppo Hirslanden che conta ben 17 cliniche in Svizzera e non ha mai nascosto le sue ambizioni di insediarsi anche al sud delle Alpi.