Caslano

La storia controcorrente dell’elegante Villa Ferretti

L’edificio è recentemente passato di mano e tornerà agli antichi splendori
I lavori sono iniziati subito dopo l'acquisto della villa. © CdT/ Chiara Zocchetti
Valentina Coda
16.03.2022 19:20

È senza dubbio uno degli edifici più caratteristici di Caslano. Elegante nella forma, romantico nello stile, non ha accusato più di quel tanto i segni del tempo nonostante alle spalle abbia una storia lunga oltre un secolo. Disabitata per molto tempo, Villa Ferretti è stata recentemente acquistata da un privato che la utilizzerà come residenza secondaria. Una rarità di questi tempi, visto che ville storiche e antichi edifici finiscono spesso sotto il peso delle ruspe impoverendo il patrimonio architettonico del territorio. Villa Ferretti, invece, è stata inserita anni fa nell’elenco cantonale dei beni da proteggere e potrà tornare presto agli antichi splendori.

Una nuova vita
I lavori di risanamento e riattamento, iniziati subito dopo l’acquisto dell’edificio, ruotano attorno a una direttiva che non ammette eccezioni: la struttura dovrà rimanere fedele all’originale. Essendo un patrimonio culturale sotto tutela cantonale, sul mappale dove è stata edificata la villa nel 1904 non sono consentite modifiche che ne potrebbero stravolgere, appunto, la struttura. Niente interventi invasivi, come ci conferma l’architetto Isa Sträuli-Gaggini, alla quale è stato conferito il mandato di riattamento: «L’obiettivo è stato fin da subito quello di non cambiare il concetto architettonico iniziale. Manteniamo intatte praticamente tutte le parti della villa, attuiamo interventi di risanamento solo se strettamente necessari e allo stesso tempo ci adattiamo alle esigenze del nuovo proprietario».

Uno sguardo all’interno
Difficile non chiedersi, mentre si passeggia sul lungolago di Caslano, come possa essere composto internamente questo gioiello affacciato sul Ceresio. Non possiamo sapere com’era la villa prima della vendita, ma sappiamo come sarà appena terminati i lavori. Il seminterrato sarà adibito ad atelier e ospiterà anche delle mostre. Protagonista del piano terra è l’ampia sala da pranzo con un affresco sul soffitto «a cui i restauratori stanno già lavorando per preservare l’opera», spiega Sträuli-Gaggini. Il primo piano ospiterà la zona notte del proprietario, l’ultimo piano sarà dedicato agli ospiti o ai figli. Il pennacchio che impreziosisce la torre è stato risanato in precedenza «mantenendo i materiali originali». In giardino sono previsti una piscina, una costruzione accessoria (con sauna) e dei parcheggi.

Nessun segno del tempo
Oltre allo studio di architettura che gestisce il progetto, si occupa dei lavori anche la società di ingegneria Pini Group, che già sei anni fa aveva fatto un sopralluogo per analizzare le condizioni dello stabile da un punto di vista statico. «Rispetto ad altri edifici della stessa epoca, o addirittura ad alcuni più recenti, Villa Ferretti versava in buone condizioni – rileva Sara Galli, capo sezione settore edilizia della società –, si è visto subito che il progetto era pensato e sviluppato con una certa disponibilità economica. Dal canto nostro siamo intervenuti con opere di risanamento dei solai e della pavimentazione, che avevano caratteristiche particolari».