Mendrisiotto

La superstrada resta monca, Stabio vuole vederci chiaro

Il Municipio scrive all’USTRA dopo la decisione di Berna di posticipare il progetto della circonvallazione – Chiesti lumi sugli interventi di manutenzione – Simone Castelletti: «Prioritarie le misure per migliorare via Gaggiolo»
© CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
03.03.2022 18:49

Continua a essere un compito arduo per il Mendrisiotto tentare di sgravare i centri cittadini dal traffico. A riprova di ciò il Municipio di Stabio ha inviato una missiva all’Ufficio federale delle strade (USTRA) per chiedere lumi in merito alla decisione del Consiglio federale di anticipare al 2030 la realizzazione del Potenziamento Lugano-Mendrisio (PoLuMe) e posticipare il progetto della circonvallazione Stabio-Gaggiolo oltre il 2040. L’Esecutivo comunale vuole vederci chiaro in particolare per quanto riguarda il prolungamento della superstrada fino a ridosso della dogana e capire quali interventi di manutenzione, e dove, ha in programma la Confederazione nei prossimi anni.

Questioni in sospeso
Nella lettera viene evidenziato come il progetto sia stato sviluppato oltre 20 anni fa e «la fattibilità della soluzione proposta è superata – ad esempio – dalla realizzazione della tratta ferroviaria Mendrisio-Varese». Berna intende comunque mettere in campo degli interventi di manutenzione atti a migliorare un’arteria fortemente sollecitata dal traffico di transito (quella verso Stabio e il Gaggiolo). Ma quali? Il Municipio vuole capirlo meglio e per questo ha scritto all’USTRA. Il sindaco di Stabio Simone Castelletti ci spiega che è prioritario per il Comune capire i prossimi passi della Confederazione e soprattutto che vengano analizzate tutta una serie di questioni rimaste in sospeso per diverso tempo, come «la posa dell’asfalto fonoassorbente, la riduzione del limite massimo di velocità a 50km/h e altre misure per migliorare la sicurezza dell’asse stradale. Adesso ci troviamo una strada (via Gaggiolo, ndr) con un traffico molto sostenuto e non sappiamo cosa accadrà nei prossimi anni».

«Sottopasso prioritario»
Inoltre, nel 2021 il Comune aveva presentato un progetto preliminare per la messa in sicurezza dell’attraversamento pedonale all’altezza della fermata della stazione ferroviaria. «È un problema sia per i pedoni che si recano verso la ferrovia sia a livello di scorrevolezza del tratto stradale su via Gaggiolo – rileva Castelletti –. A suo tempo avevamo chiesto alla Confederazione e al Cantone di chinarsi sulla realizzazione di un eventuale sottopasso o di una passerella pedonale». Consapevoli del fatto che per i prossimi anni non verranno messi in atto correttivi, «diventa prioritaria, se non addirittura urgente, la questione legata al sottopasso».

Di rapporti ambientali datati
Un altro aspetto messo in risalto nella lettera è quello relativo all’impatto ambientale che la circonvallazione Stabio-Gaggiolo e, di riflesso, anche la nuova corsia dinamica Lugano-Mendrisio, avranno sul territorio. Bene, anzi male per il Municipio, perché l’ultimo aggiornamento del rapporto risale al 2001. Le eventuali ripercussioni che i nuovi progetti avranno sulla zona oggetto non sono quindi attualizzate. Ancora Castelletti: «Ai tempi, quando si parlava di un eventuale prolungamento della superstrada, il Dipartimento del territorio o rispettivamente chi si stava occupando della progettazione di questo futuro tratto stradale avrebbe dovuto stilare un nuovo studio sull’impatto ambientale. Non è stato fatto». Nessun tono polemico, tiene a precisare il nostro interlocutore, anche se «la preoccupazione per il futuro c’è».

Una situazione «atipica»
E il motivo è presto detto. Il Comune si trova infatti in una situazione che ha definito «atipica», ovvero avere sul tavolo contemporaneamente «un progetto generale di prolungamento della superstrada di 30 anni fa, una nuova linea ferroviaria inaugurata nel 2014, un progetto per la realizzazione di una corsia dinamica tra Mendrisio e Lugano con orizzonte 2030 e un rapporto d’impatto ambientale per la Stabio-Est – Gaggiolo aggiornato al 2001». A fronte di queste considerazioni, «è impossibile per qualsiasi autorità, sia essa comunale, cantonale e federale, adottare delle decisioni – leggiamo nella missiva –. Importante anche sottolineare che negli ultimi vent’anni le sensibilità ambientali nella cittadinanza sono aumentate e che oggi non si può più concepire una nuova arteria stradale come veniva fatto agli inizi degli anni Novanta».