Brè

L'aula nel bosco di Lugano si presenta (tre anni dopo)

Nel 2023 la prima struttura di questo tipo nel Comune ospiterà oltre un migliaio di allievi dell’Istituto scolastico cittadino e non solo - Intanto Mezzovico-Vira ci pensa, «ma non nell'ex discarica»
Federico Storni
25.04.2023 22:06

Gli allievi delle scuole di Lugano la conoscono già, ma dopo tre anni di attività è arrivato il momento di presentarla formalmente alla popolazione. Parliamo della prima aula nel bosco della Città di Lugano, costruita appena sotto l’arrivo della funicolare in vetta al Monte Brè e già ben rodata. Come ha ricordato il direttore dell’Istituto scolastico Fabio Valsangiacomo, l’aula accoglie già circa un migliaio di studenti l’anno: per il 2023 si prevedono 80 giorni di occupazione e la visita di 59 classi. Cifre in crescita rispetto al 2021 (61 giorni, 49 classi) e al 2022 (74 e 53). «È un’aula nel bosco degna di Lugano - ha sottolineato il consigliere di Stato Claudio Zali con un pizzico di (bonaria) ironia: - «Un po’ meglio della media». A differenza di buona parte dell’altra dozzina di strutture simili presenti in Ticino, l’aula di Brè è infatti ad esempio dotata di riscaldamento ed elettricità. «Preservatela bene e fatela funzionare tanto: i bambini di Lugano ve ne saranno riconoscenti», ha poi concluso Zali.

Proposta dal basso

A fare gli onori di casa è stato Valsangiacomo, che ha in particolare voluto ringraziare qui in prima istanza questa struttura l’ha voluta, vale a dire l’ex maestra d’asilo Agata Carloni e Francesco Gilardi «non a caso abitanti proprio di Brè». Sono stati loro, nel 2011, i primi ad avanzare la proposta di realizzare un’aula nel bosco nella radura sotto l’arrivo della funicolare. Un inter poi frenato dalle difficoltà finanziarie in cui era finita Lugano un paio d’anni dopo («ma forse in momenti di crisi non sono queste le opere da rinviare», ha rimarcato al proposito la municipale Karin Valenzano Rossi) ma poi ripreso e portato a termine tre anni fa (l’inaugurazione era prevista per il 24 marzo 2020 ma era slittata per via dello scoppio della pandemia). Importante per la realizzazione dell’opera è stato anche il contributo del Rotary Club Lugano, che l’ha sostenuto nell’ambito dei suoi festeggiamenti per il novantesimo anno d’esistenza: «Ce ne siamo innamorati subito, da quando ci è stato presentato nel 2017», ha ricordato l’ex presidente Antonio Silvestro. «L’iter per realizzarlo non è stato dei più semplici - ha detto il municipale Lorenzo Quadri. - E il sostegno esterno all’opera, anche finanziario, è stato importante». Da parte sua, la Città ci ha messo quasi mezzo milione di franchi.

Diverse collaborazioni

L’aula didattica, ha detto Valsangiacomo, «è un luogo magico, un gioiello sito in uno dei luoghi più belli e suggestivi della città e a disposizione degli allievi di Lugano ma anche di altri istituti e ordini scolastici. L’idea di fondo insita nell’aula nel bosco è quella di avere uno spazio per accogliere gli allievi, sfruttando la bellezza del luogo per avviare un discorso multidisciplinare. Questa struttura offre l’opportunità di sviluppare tematiche legate alla dimensione ambiente, in particolare le scienze naturali, ma anche geografia, storia, e quelle legate alle arti con attività grafico-pittoriche, artistiche e musicali». Per animarla, l’Istituto scolastico peraltro ha stretto collaborazione con diversi enti attivi sul territorio: il Museo di storia naturale di Lugano per gli aspetti scientifici, il Museo in Erba per gli aspetti artistici, LacEdu e MASI per un progetto interdisciplinare tra natura, architettura e arte e la Civica Filarmonica di Lugano per la parte musicale.

La presentazione

A completare la presentazione dell’aula, ci ha pensato la V B delle Scuole elementari di Cassarate che, coadiuvati dalla loro docente, ha presentato ai convenuti alcune attività didattiche che normalmente svolgono nella radura che ospita la struttura. Gli immediati dintorni permettono infatti di avere un rapporto diretto con l’ambiente.

Intanto, a Mezzovico-Vira

Anche a Mezzovico-Vira diversi consiglieri comunali hanno chiesto - tramite una mozione - che il Comune si doti di un’aula nel bosco. L’atto politico ha ricevuto un preavviso positivo in Commissione e uno a metà da parte del Municipio che chiede di riconsiderarne l’ubicazione. La faccenda verrà discussa verosimilmente durante la prossima seduta del Legislativo.

L’oggetto del contendere è essenzialmente se vincolare la futura aula nel bosco all’ex discarica di Petasio. I proponenti sostengono quest’ubicazione argomentando che l’ex discarica sta diventando vieppiù un luogo di svago apprezzato da chi abita nel Comune per «la bellezza e la vicinanza». Il suo futuro è dunque quello di area di svago e in questo contesto l’aula nel bosco sarebbe la classica ciliegina sulla torta.

Di diverso avviso il Municipio, che sostiene (dopo aver sentito l’istituto scolastico) che sarebbe meglio farla altrove per diversi motivi: l’ex discarica è difficile da raggiungere per dei bambini, se non passando dalla strada cantonale; è un po’ troppo discosta e quindi l’aula rischia di essere poco utilizzata perché scomoda per i docenti; l’ex discarica per ora non è ancora rimboschita; e la situazione pianificatoria praticamente non permette insediamenti. L’Esecutivo chiede quindi di lasciare libertà d’ubicazione a chi progetterà l’aula nel bosco.