Stabio

Le cure pedopsichiatriche celebrano un traguardo

Inaugurata la nuova Unità di cura pedopsichiatrica dell’OSC, che da settimana prossima accoglierà fino a 13 minorenni bisognosi di una presa a carico stazionaria – Raffaele De Rosa: «La gestione del disagio giovanile necessita un cambio di passo, questa è una risposta concreta»
©Ti-Press/Benedetto Galli
Lidia Travaini
02.12.2025 15:17

La soluzione è temporanea, ma non per questo meno attesa o meno degna di essere celebrata. Anzi, l’inaugurazione della nuova Unità di cura pedopsichiatrica OSC di San Pietro di Stabio è stata letteralmente un momento di festa e grande gioia, condivisa trasversalmente dalle numerose persone (molti dei quali addetti ai lavori) che sono giunte oggi a Stabio per scoprire quegli spazi che dal 9 dicembre accoglieranno una fascia molto sensibile della popolazione: i giovani minorenni che vivono un disagio in fase acuta. La struttura segna un passo significativo nel rafforzamento dei servizi destinati ai bambini e agli adolescenti con disturbi psichiatrici – è stato sottolineato da diversi ospiti – e costituisce una risposta a un bisogno reale. «Questo spazio è la conclusione di un progetto che risponde a un bisogno concreto, dando ai più giovani uno spazio adeguato. Negli ultimi anni c’è stato un aumento del disagio giovanile, c’è necessita di un cambio di passo nella gestione del tema, e questa è una risposta» ha sottolineato il consigliere di Stato Raffaele De Rosa. «Ogni sofferenza va gestita il più presto possibile. Ogni segnale di malessere e disagio colto in tempo, ogni valutazione di presa a carico appropriata, costituiscono un gesto che può cambiare la traiettoria di vita», ha aggiunto.

Sinergie vincenti

La nuova Unità di cura pedopsichiatrica per minorenni con patologie psichiatriche acute si trova in quella che un tempo era la Clinica San Pietro, in un comparto ampio e verdeggiante. L’edificio è stato ristrutturato per adempiere la sua nuova funzione investendo circa un milione. Un cantiere durato pochi mesi, un lavoro fatto di sinergie e collaborazioni tra dipartimenti, che inorgoglisce tutti i coinvolti. Il centro è previsto dalla Pianificazione sociopsichiatrica cantonale 2022-2025 ed è coordinato dall’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale del Dipartimento della sanità e della socialità, ma è stato realizzato con il supporto della Sezione della logistica del Dipartimento delle finanze e dell’economia.

L’ottima collaborazione interdipartimentale proseguirà anche in altre aree del Mendrisiotto, con diversi cantieri in corso o all’orizzonte: «Alle Medie di Stabio, al liceo di Mendrisio, al CPT di Chiasso e nel comparto OSC, ma non solo», ha riassunto il responsabile della Sezione della logistica Giovanni Realini. «Questa struttura è qualcosa di importante, perché permette di prendere a carico un tema sempre più presente, quello della fragilità dei giovani, sempre più marcata dopo il periodo del coronavirus», ha evidenziato il consigliere di Stato Christian Vitta a proposito della struttura inaugurata oggi.

«Bisogno indiscutibile»

Fino ad oggi, i giovani pazienti ticinesi erano ricoverati nei reparti per adulti della Clinica psichiatrica cantonale e delle altre cliniche psichiatriche, soluzione ritenuta terapeuticamente inadeguata, oppure nel piccolo reparto di pedopsichiatria del Civico di Lugano, dotato di soli 5 posti letto (che a breve verrà chiuso). La soluzione stabiese (provvisoria fino al 2027, è stato spiegato, in attesa di una nuova sede che verosimilmente sarà creata a Bellinzona) farà aumentare il numero di posti letto da 5 a 13, mettendo inoltre a disposizione spazi terapeutici progettati per rispondere in modo mirato «alle esigenze cliniche, educative e relazionali dei giovani», ha aggiunto Vitta.

«Ogni intervento precoce non è un costo, ma un investimento», ha voluto evidenziare dal canto suo il direttore dell’OSC Daniele Intraina. Il quale non ha nascosto la sua emozione per il traguardo raggiunto. Questa unità, ha detto, è una «risposta a un bisogno indiscutibile la cui attuazione è rincorsa da parecchio tempo». Non ha nascosto la sua emozione, frutto della grande attesa per questo giorno (e traguardo), anche il direttore medico della Clinica Psichiatrica Cantonale Zefiro Mellacqua: «Come curanti, è da tempo che aspettiamo questo momento. Quasi non ci sembra vero. L’infanzia è quella parte della vita che non ci si lascia mai davvero indietro; la pedopsichiatria è la missione per eccellenza della salute mentale».

Una missione che tornerà a suo modo a perseguire anche l’ex Clinica San Pietro. «È stata edificata come luogo di cura e ora tornerà a finalmente a svolgere la propria funzione» ha concluso con un certo orgoglio la vice sindaca di Stabio Francesca Frigerio.