Industria

Le Ferriere si guardano in giro, ma non troppo lontano

Buona parte dell’area occupata dalla storica azienda di Giubiasco si trasformerà in un polo di sviluppo con contenuti abitativi, produttivi, scolastici e di svago - L’attività non verrà però smantellata: fra le ipotesi il trasferimento in un altro Comune del Bellinzonese
Il comparto strategico che cambierà volto dal 2025. © CdT/Archivio
Alan Del Don
02.12.2020 06:00

«È un progetto estremamente interessante con un grande potenziale che arricchirà la Bellinzona del futuro». L’ingegnere Gian-Luca Lardi ci crede e non potrebbe essere altrimenti. Il volto che assumerà buona parte del comparto occupato dagli anni Cinquanta dalle Ferriere Cattaneo a Giubiasco è di quelli che, sulla carta, promettono bene. Non a caso la Città di Bellinzona l’ha inserito fra i cinque poli di sviluppo multifunzionali previsti dal Programma d’azione comunale per i prossimi decenni.

Nel Borgo non bisognerà aspettare così tanto per vedere le nuove costruzioni. Nel migliore dei casi nel 2025 potrebbe aprire il cantiere che procederà a tappe per uno «sviluppo di qualità dal punto di vista urbanistico ed architettonico». L’investimento previsto sarà a tre cifre: a suo tempo si parlava di almeno 100 milioni di franchi. L’ordine di grandezza sarà questo, se non addirittura superiore.

Investimento milionario

Prima di addentrarci nei possibili contenuti per l’area di quasi 50.000 metri quadrati, chiniamoci innanzitutto sul destino dell’importante azienda specializzata nella costruzione di vagoni e di turbine nonché nella carpenteria metallica. Le Ferriere Cattaneo non smantelleranno l’attività. Questo va detto in modo chiaro. «Esatto. L’obiettivo della proprietà è quello di mantenere l’operatività. Se non sarà a Giubiasco sarà comunque nel Bellinzonese, dove rimarranno tutto quello che riguarda l’engineering, l’amministrazione e la parte gestionale», rileva l’ingegnere Gian-Luca Lardi, rappresentante della proprietà. La storia dell’impresa è insomma destinata a restare fortemente legata alla nostra regione.

Correva l’anno 1870 quando il primo maglio si insediò a Faido: sfruttando la forza idrica della Piumogna si diede avvio alla produzione di attrezzeria. Poi, negli anni ’30, il trasferimento a Giubiasco. In particolare nel 1948 uscirono dai capannoni i primi carri ferroviari. Da quel momento fu un successo continuo. Negli ultimi anni una parte della produzione di vagoni viene effettuata all’estero. Ma dal Ticino, come detto, le Ferriere non se ne andranno: «Bisogna scindere quello che sarà lo sviluppo del comparto dall’attività vera e propria. L’ipotesi, come detto, è quella di prendere in considerazione un altro sedime nel Bellinzonese, ma al momento è prematuro esprimersi».

Posti di lavoro e sinergie

Come è affrettato definire, ora, quale sarà il volto della superficie inserita dalla Città fra i poli di sviluppo. A breve partirà il mandato di studio in parallelo che avrà quale fil rouge la ricerca di un’impostazione di qualità. Se ne saprà di più nell’autunno 2021. «L’obiettivo è quello di creare posti di lavoro ad alto valore aggiunto e sfruttare, fra le altre opportunità, le sinergie con il moderno ospedale regionale che sorgerà alla Saleggina», aggiunge l’ingegnere Gian-Luca Lardi. Il quale, per il resto, conferma i contenuti già emersi negli scorsi anni: abitativi, lavorativi, commerciali, scolastici e di svago.

E, ancora, magari, anche un albergo ed uno spazio congressuale: «Dal documento uscirà un indirizzo chiaro di cosa troverà spazio in prospettiva su una porzione importante del sedime dove hanno sede le Ferriere». E verrà anche chiarito il coinvolgimento dell’ente pubblico nel progetto in quanto, allo stato attuale, il pallino è nelle mani dell’azienda che ne è proprietaria e della Alfred Müller SA, che sviluppa il progetto chiamato «ferriere più» insieme alla stessa ditta del Borgo.

La variante pianificatoria

Già l’allora Municipio di Giubiasco, ricordiamo, aveva promosso - per il comparto che si snoda dalla stazione FFS - contenuti artigianali, ma anche commerciali, abitativi e amministrativi, elaborando una variante di PR, giunta allo stadio dell’approvazione per il comparto della stazione e dell’esame preliminare per quello in cui hanno sede le Ferriere. La proprietà ha parallelamente svolto degli approfondimenti, immaginando, ed è la prima volta che avviene nel Bellinzonese, un mandato di studio in parallelo promosso dal privato.

Le conclusioni fungeranno da base anche per l’informazione pubblica che la legge impone di fare prima dell’approvazione della variante. Sono per ora previsti contenuti non solo legati all’industria pesante, ma pure alle nuove tecnologie e di carattere amministrativo, alberghiero, abitativo, aggregativo e di servizio alla comunità.