Scuola

Livelli, strada in salita

Il tema del superamento dei corsi A e B alle scuole medie potrebbe slittare ancora e rimanere congelato fino alla nuova legislatura – Il presidente del PLR Alessandro Speziali chiede al DECS il ritiro del messaggio e i partiti si dividono – La destra prende tempo, il fronte rossoverde spinge per un’accelerazione – Il Centro non vuole che la discussione si blocchi
© CdT/Gabriele Putzu

Superare i livelli alle scuole medie? Sì, ma non subito. Soprattutto, la proposta elaborata dal DECS di Manuele Bertoli deve essere migliorata. È questa, in estrema sintesi, la posizione della maggioranza dei partiti. Partiti che, sebbene siano d’accordo sul fatto che il modello dei livelli deve essere superato, ritengono che occorra più tempo e, soprattutto, maggiori approfondimenti. Il problema, però, è che per far partire la sperimentazione del nuovo modello (riassunto nel box a fianco) già il prossimo anno scolastico - come vorrebbe il DECS - il tempo stringe. La Commissione formazione e cultura, che si sta occupando di discutere il messaggio del Consiglio di Stato sul tema, dovrebbe dare un «segnale politico» all’indirizzo del DECS entro la fine del mese di dicembre. E, ad oggi, i segnali sembrano essere tutt’altro che positivi.

I primi dubbi

Che le cose non stessero andando per il verso giusto, lo si era capito sentendo i pareri dei deputati che siedono in Commissione formazione e cultura, dove gli entusiasmi iniziali hanno lasciato il posto a dubbi e perplessità sul modello proposto dal DECS. A intervenire a gamba tesa, ora, è anche il presidente del PLR Alessandro Speziali che, interpellato dalla Regione, ha bollato il messaggio del Governo come messaggio «deludente e inconsistente», invitando addirittura il DECS a ritirare il testo.

Una posizione, quella di Speziali, condivisa almeno in parte dalla destra. « Ritirare il messaggio ? È una buona proposta», dice Sergio Morisoli, capogruppo democentrista in Gran Consiglio. «Quantomeno, andrebbe lasciato nel congelatore, in modo da tenere conto di tutte le proposte che sono arrivate negli ultimi due anni sul tema livelli di scuola media». Il deputato rincara la dose: «Il messaggio del DECS è l’ennesima forzatura di Bertoli per non arrivare da nessuna parte», tuona. «Non c’è nessuna fretta, tutti sanno che cambierà il direttore del Dipartimento e verrà nominata una nuova commissione scolastica. Se ne riparlerà all’inizio della prossima legislatura. Inoltre, c’è una montagna di atti parlamentari non evasi, alcuni riguardanti proprio i livelli. E non dimentichiamoci che è la stessa scuola a dire al DECS che questa proposta non sta in piedi. Non da ultimo, mi chiedo come si riusciranno a trovare 60 docenti entro settembre, in un contesto già di per sé complicato in quanto ad assunzioni e reperibilità dei profili. Ripeto, questa proposta è una forzatura: è un tentativo di rientrare dalla finestra dopo la bocciatura della scuola che verrà».

La Lega, invece, vorrebbe prendere tempo. «Come già indicato nelle scorse settimane, il gruppo parlamentare della Lega si è pronunciato favorevolmente nei confronti dell’abolizione e quindi del superamento dei livelli», premette il deputato Michele Guerra. «La proposta che ci è stata presentata dai direttori non proviene dalla politica ma dal basso, dalla scuola, dai tecnici». In occasione delle ultime audizioni svolte in Commissione formazione e cultura sono però emerse delle criticità, rileva il granconsigliere. «Criticità che vanno affrontate e analizzate. E lo faremo, senza alcuna fretta, nei prossimi mesi».

Il tempo stringe

Che le tempistiche siano strette viene ammesso anche dal capogruppo del Centro/PPD, Maurizio Agustoni. «L’ipotesi di partire nel settembre del 2023 con la sperimentazione a questo punto mi sembra poco realistica - spiega - anche perché bisognerebbe reclutare un gran numero di docenti». Tuttavia, secondo Agustoni «la richiesta di ritiro del messaggio non deve diventare il pretesto per interrompere la discussione sul tema, anche perché sul tavolo ci sono un’iniziativa popolare e diverse proposte di superamento dei livelli (tra cui quella del Centro)». Il fatto che emergano alcune criticità durante la discussione commissionale, prosegue, «non significa che il messaggio debba essere ritirato. Anzi, è un motivo in più per intensificare i lavori e le discussioni politiche». Anche perché, evidenzia il capogruppo, «la situazione attuale è giudicata insoddisfacente quasi da tutti e abbiamo la responsabilità di dare una risposta alle famiglie e agli allievi».

«Argomenti infondati»

«Le argomentazioni di Speziali sono deboli e pretestuose», tuona invece il co-presidente del PS Fabrizio Sirica. «I tempi sono più che maturi per dare un’indicazione politica chiara. È la terza volta in pochi anni che si discute sul superamento dei livelli e in Commissione sono stati sentiti tutti gli attori in gioco, quindi è assurdo dire che servono più approfondimenti». Semmai, sostiene Sirica, «occorre avere il coraggio per avviare una sperimentazione». Non solo. Secondo il co-presidente del PS, «Speziali si sta mostrando inaffidabile, e questo in politica non è positivo. Ricordo che è stato lo stesso Speziali ad aver rilanciato il tema del superamento dei livelli. Venire a dire ora che è meglio rimandare, per ragioni elettorali, fa venire meno il nostro compito di politici, ossia quello di affrontare i problemi reali. La scuola, ancora una volta, è finita in ostaggio della politica». Un’opinione condivisa anche dalla capogruppo dei Verdi Claudia Crivelli Barella: «Il tema è importante e personalmente sono dell’avviso che più si procede spediti e meglio è». La discussione, ricorda la deputata, si trascina ormai da anni. «Il superamento dei livelli è un’esigenza molto sentita, dobbiamo quindi agire in fretta, anche perché si è già perso fin troppo tempo». Le parole di Speziali, invece, «fanno pensare più che altro a una manovra elettorale». Tuttavia, rimarca, «i Verdi hanno una visione della scuola diversa, più ampia rispetto a quella dei liberali. Pensiamo che debba preparare delle persone e non soldatini per l’economia».