Luci rosse via dagli appartamenti di Chiasso? Occhi aperti

Di solito un ostacolo lo si evita, e quasi sempre si tenta di farlo allungando il percorso il meno possibile. Questo vale in quasi tutti gli ambiti. Il Comune di Chiasso come noto ha deciso di dare un giro di vite alla prostituzione (anche se la proposta dovrà ancora passare il vaglio del Consiglio comunale) e di farlo attraverso una radicale modifica del piano regolatore che da un lato «relegherà» la professione più vecchia del mondo entro confini ben precisi (il «quartiere a luci rosse» già oggi esistente) e, dall’altro, la vieterà in tutto il resto del territorio comunale. Una soluzione che, de facto, non renderà più possibile l’esercizio della prostituzione negli appartamenti. Non si può dunque escludere che questo tipo di attività - trovando appunto un ostacolo a Chiasso - decida di spostarsi nei Comuni attorno. È una cosa che qualcuno teme (la stessa capodicastero Sonia Colombo-Regazzoni aveva confermato l’intenzione di incontrare i suoi omologhi dei Municipi confinanti) e che, pur non assumendo contorni allarmanti, si è già riscontrata in altre regioni del Ticino. Per esempio a Massagno quando, nella vicina Lugano, l’Esecutivo decise di rendere praticamente impossibile la prostituzione negli appartamenti. Come è la situazione nel Basso Mendrisiotto? Gli Esecutivi hanno il sentore che qualcosa del genere possa accadere? E come hanno deciso di affrontare la questione?
«Teniamo gli occhi aperti»
«È chiaro - ci spiega il sindaco di Vacallo Marco Rizza - che quando un Comune vicino interviene su aspetti di questo tipo anche gli altri devono mantenere un occhio vigile, ed è sempre un bene collaborare. È una questione di cui tra l’altro abbiamo già discusso in Municipio». Il rischio dunque per Rizza c’è. «È una cosa - ci conferma - che abbiamo constatato in altri ambiti. È solo un esempio e non voglio assolutamente paragonare le due situazioni, ma quando a Chiasso sono intervenuti in via Odescalchi si è notato un trasferimento di certe situazioni di disagio». Il sindaco conferma comunque che il fenomeno è sotto controllo e che la prostituzione non ha mai rapprestentato per Vacallo un grosso problema. «Ci sono, ma questo da diversi anni, tre o quatto appartamenti per cui è stata avanzata una richiesta per l’esercizio della prostituzione. Ma non hanno mai generato problemi. L’importante è, come si diceva prima, restare vigili».
«Tutto sotto controllo»
Situazione sotto controllo anche a Morbio Inferiore, come ci ha confermato la sindaca Claudia Canova. «Siamo intervenuti a piano regolatore stabilendo le (poche) zone in cui la prostituzione è ammessa. Devo dire che non ci sono segnalazioni che ci fanno pensare a richieste imminenti per aperture di postriboli e, anche per quanto riguarda la prostituzione negli appartamenti, al momento non abbiamo avuto indicazioni di casi in questo senso». Tutto tranquillo dunque anche perché, è giusto ricordarlo, rispetto al passato (fino a prima dell’operazione Domino) il settore delle luci rosse è in crisi e si è decisamente ridimensionato. «Certo è - continua Canova - che continueremo a vigiliare e intervenire qualora dovessimo constatare situazioni non conformi». C’è da dire che negli scorsi mesi - tra l’altro subito dopo la pubblicazione da parte di Chiasso della modifica del piano regolatore - sui principali portali a luci rosse erano comparsi degli annunci di escort che si dicevano attive a Morbio Inferiore. Annunci di cui nelle ultime settimane non sembra esserci più traccia.
Prevenire è meglio che curare
E che dire di Balerna? «Noi abbiamo un’ordinanza - ci spiega il sindaco Luca Pagani - e ora stiamo lavorando proprio per intervenire a livello di piano regolatore». Poichè prevenire è meglio che curare, anche perché il Municipio non ha intenzione di rivedere situazioni come quelle che si erano viste al Bellavista.
Un postribolo dormiente
Passiamo a Novazzano. «Anche noi - ci siega il sindaco Sergio Bernasconi - abbiamo già regolamentato questo aspetto. Devo dire che al momento non ci sono problemi». Il sindaco non crede che, perlomeno a Novazzano, ci sarà uno spostamento degli appartamenti a luci rosse. «Anche perché da noi di palazzi non ce ne sono in realtà poi così tanti». Però ricorda che, sul territorio comunale, non si può escludere che in futuro prenda forma un postribolo._«Noi abbiamo contestato la licenza edilizia - ci conferma - fino al Tribunale federale, che però non ci ha dato ragione. I proprietari hanno in mano una licenza che, al momento (ma non vorrei svegliare il can che dorme), non hanno ancora fatto valere».