Buskers Festival

Lugano diventa magica grazie agli artisti di strada

L’evento estivo si conferma ancora una volta una garanzia per la città – Da mercoledì a domenica decine di migliaia di persone si sono riversate tra piazza Manzoni e Punta Foce – Chiapparino: «Invasione di leggerezza» – Badaracco: «È stato un successo»
© CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
18.07.2022 06:00

Che a Lugano il Buskers Festival piacesse parecchio è assodato da tempo, ma siamo tutti concordi nel dire che nessuno si aspettava un risultato di tale portata. O meglio, con una simile atmosfera. Per chi se lo fosse perso, le fotografie scattate da mercoledì a domenica testimoniano fedelmente il successo che ha avuto l’evento dedicato agli artisti di strada. Fateci caso, involontariamente il protagonista degli scatti è sempre il sorriso. E non è mai cosa di poco conto. Inutile dirlo, visto il fiume di persone (stiamo parlando di decine di migliaia) che si è riversato per cinque giorni nelle postazioni dislocate tra piazza Manzoni e Punta Foce, ma sembra proprio che questi due anni di stop obbligato (nel 2021 l’evento era stato proposto in forma ridotta, ndr) siano serviti al Buskers per prendere la rincorsa e confermarsi una garanzia per la città e l’estate luganese.

L’inaspettato che piace

In versione «Samba edition», la quattordicesima edizione ha portato sulle rive del Ceresio più di quaranta artisti tra musicisti, acrobati e attori provenienti da tutto il mondo che si sono esibiti simultaneamente in tredici postazioni dislocate per la città (oltre agli after party). Palchi veri e propri oppure creati all'interno di spazi cittadini inaspettati per set musicali e spettacoli, come ad esempio la Jungle all'interno del palmeto del Parco Ciani o il palco Fleur nel prato vicino alla palestra del liceo. Sono stati 200 i set musicali e gli spettacoli teatrali sull’arco di cinque giorni per quasi 40 ore di programmazione, incluse tre parate musicali di marching band all'interno del centro cittadino. Numeri a parte, da dove nasce il nome di questa edizione? «Dal desiderio di dare un tema all'edizione che richiamasse festa, leggerezza e gioia – ci spiega il capodivisione Eventi Claudio Chiapparino –. In più, un gruppo musicale, I Crema, ci avevano inviato un ritornello jingle chiamato Samba Lugano. Da lì è nata l'idea di targare l'edizione come Samba Lugano dopo gli anni della pandemia. Inoltre, all'interno della programmazione sono state fatte delle scelte poi legate a questo tema». Tante le novità in questa edizione. La più evidente è stata aver distinto in modo netto gli spettacoli dalla musica. Ad esempio, «la programmazione teatrale degli spettacoli acrobatici e di clownerie si sono svolti sul lungolago, a Rivetta Tell e in piazza Manzoni, mentre la musica è stata protagonista all'interno del Parco Ciani. Un altro aspetto molto importante è stata la novità sia di arredi che di segnaletica, ma anche gli allestimenti, con la copertura delle tende che hanno reso gli spazi molto più accoglienti».

Vicinanza tra pubblico e artisti

I feedback (tanti) che sono giunti da chi ha partecipato parlano di un’atmosfera «incredibile». Anche Chiapparino ci conferma che «i ticinesi e i turisti che hanno popolato il centro cittadino si sono dimostrati entusiasti del clima favoloso che si è venuto a creare. E molti sono stati anche i turisti contenti di ritrovarsi una Lugano così vivace e simpatica, così come molti i locali a cui sembrava di essere in vacanza pur rimanendo a casa». Lo spirito del Buskers è anche questo: la semplicità, la vicinanza tra pubblico e artisti per creare la magia, lo stupore dello spettacolo. Ma anche «la leggerezza che invade diversi luoghi cittadini, il senso di libertà e di pienezza del tanto pubblico che può perdersi nel programma e negli spazi della nostra città».

Anche la Città non si aspettava un simile successo. E la conferma arriva dalle parole del capodicastero Cultura, Sport e Eventi Roberto Badaracco: «Questo successo ci ha meravigliato, la risposta del pubblico è stata eccezionale malgrado il caldo. È un festival che negli anni è cresciuto sempre di più ed è diventato un punto fermo anche per la qualità degli artisti. La sua forza è la spontaneità, mostrare un’arte semplice ma con un effetto fortissimo. Alle persone piace questa vicinanza tra pubblico e artista».