L'evento

Lugano Global Forum: gli spunti chiave della sessione inaugurale

Crocevia di idee e visioni globali, l'appuntamento riunisce (per due giorni) figure di primo piano provenienti da governo, finanza, impresa, diplomazia, tecnologia, accademia e media per un confronto riservato e non convenzionale sul tema «La certezza dell’incertezza: Navigare il nuovo disordine mondiale»
©Gabriele Putzu
Red. Online
11.11.2025 19:26

La certezza dell’incertezza: il Lugano Global Forum inaugura un nuovo spazio di dialogo sul disordine mondiale. Crocevia di idee e visioni globali, il Lugano Global Forum riunisce (per due giorni) figure di primo piano provenienti da governo, finanza, impresa, diplomazia, tecnologia, accademia e media per un confronto riservato e non convenzionale sul tema «La certezza dell’incertezza: Navigare il nuovo disordine mondiale».

Ecco sei spunti chiave della sessione inaugurale:

1. Deborah Ross, deputata democratica del North Carolina, ha dichiarato:

«L’introduzione dei dazi avrà ripercussioni gravissime sulla politica americana. La maggioranza dei cittadini statunitensi desidera mantenere solidi rapporti economici e politici con i Paesi europei. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, Trump auspica un accordo di pace, ma non sembra avere una strategia chiara su come gestire Putin».

2. Romano Prodi, già Presidente della Commissione Europea, nel suo intervento conclusivo ha affermato:

«La democrazia americana sta attraversando una fase di crisi, mentre in Europa è indispensabile rafforzare il legame tra gli Stati membri per evitare di essere schiacciati dalle grandi potenze mondiali. Mai come ora è necessaria una vera unità d’intenti, soprattutto in materia di politica e difesa».

3. Václav Klaus, ex Presidente della Repubblica Ceca, nel suo discorso di chiusura ha sottolineato:

«L’Unione Europea non è mai apparsa così divisa come oggi. Spetta ai singoli Stati riaffermare la propria sovranità. L’Unione, al momento, non dispone del potere necessario per esercitare un’influenza decisiva sul piano politico ed economico mondiale».

4. Markus Plitsch, CEO di Terra Quantum, ha osservato:

«Non ravviso un grande pericolo nell’attuale utilizzo dell’intelligenza artificiale. Al contrario, la sua crescita sarà straordinaria nei prossimi anni, grazie all’integrazione con il quantum computing, che ne moltiplicherà le potenzialità. Ma in futuro ė possibile che come il famoso computer «Hal» nel film 2001, la Ai può anche decidere di dire no alla istruzione dell’essere umano».

5. David French, Executive Vice President della National Retail Federation, ha evidenziato:

«Le forti preoccupazioni riguardo ai possibili dazi del 107% sulla pasta italiana e la determinazione del Presidente Trump a proseguire su questa linea».

6. Martin Wolf, Principal Economic Commentator del Financial Times, ha aggiunto:

«Non vi è alcuna logica, né economica né politica, nell’imporre dazi ai Paesi stranieri. Si tratta di una scelta priva di fondamento sia intellettuale sia strategico».

L’edizione inaugurale del Forum ha potuto contare su un parterre d’eccezione, con la partecipazione di Martin Wolf, Bill Emmott (già direttore di The Economist) e Marion Jansen, Direttrice per il Commercio dell’OCSE. Completano il programma personalità del mondo giornalistico, diplomatico e accademico come Antonio Di Bella, Ambasciatore Bernardino Regazzoni, Bruno Giussani, Vittorio Emanuele Parsi, Laurent Frésard e Giovanni Barone-Adesi. 

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