Il gesto

L'ultimo sogno di Iris è diventato realtà: «Ora posso morire felice»

Il personale della Casa per anziani di Castelrotto ha organizzato una gita in treno per la signora Manfrini, 103 anni – Lei, entusiasta, ha detto: «Il modo di viaggiare ora è totalmente diverso, un tempo ci sedevamo sulle panchine dure di legno»
Sveva Poggi
19.09.2023 17:15

Il sogno si è finalmente avverato. Iris Manfrini, 103 anni e samaritana nel corso della Seconda guerra mondiale (della sua notevole vita abbiamo scritto qui), ha potuto raggiungere con il treno l’amata Leventina. Un viaggio speciale – come dice lei «l’ultimo» –, organizzato dal personale della Casa Anziani di Castelrotto e dal Responsabile del Centro Viaggiatori della stazione di Lugano Massimo Camponovo, che ci ha gentilmente offerto i biglietti del treno una volta venuto a conoscenza del desiderio della donna.

«Iris, questi biglietti sono tutti per lei, se li tenga stretti» le hanno raccomandato le accompagnatrici Ivana e Barbara – arteterapista e infermiera alla casa di riposo malcantonese – la mattina della partenza. Raccomandazioni a cui lei ha risposto con una smorfia divertita e che hanno dato inizio a una giornata ricca di emozioni forti ed intense, che rimarrà per sempre nel cuore di chi vi ha partecipato.

La sua Leventina

Così muniti di carrozzina, occhiali da sole stravaganti e un simpatico cappellino rosso delle FFS, il gruppo è partito alla volta della stazione di Lugano. «Il modo di viaggiare ora è totalmente diverso, si va molto più veloci. Prima viaggiavamo sulle panchine dure, quelle di legno» ha constatato Iris una volta salita sul treno diretto nella sua Leventina, ad Airolo. «Quando ero giovane con la mia famiglia qualche volta prendevamo il treno per arrivare a Lucerna. Si partiva molto presto e poi si arrivava lì. Il treno è il mio mezzo di trasporto preferito» ha ricordato sorridendo. Fra chiacchiere e risate in poco tempo il gruppetto è giunto a destinazione, ad Airolo, davanti al monumento del «suo» Gottardo, dove Ivana ha stappato una bottiglia di Prosecco per festeggiare quel giorno così speciale. E dopo l’abbondante pranzo, accompagnato da un calice di vino rosso – il preferito di Iris – è giunto il momento di riprendere il treno in direzione di Lugano. «Iris, se è stanca può pure fare un pisolino» le ha detto Barbara, a cui la donna ha risposto: «No no, voglio godermi la mia Leventina. È stata una giornata bellissima. Ora posso morire felice».